Formenton, un mese in biancoblù: «Posso crescere ancora molto»

Un mese di Alex Formenton. Lo scorso 20 dicembre l’ala canadese debuttava con la maglia dell’Ambrì Piotta. Da allora, i biancoblù hanno vissuto un periodo intenso, ricco di emozioni e soddisfazioni: la Spengler, il derby vinto in trasferta, i tre successi consecutivi. «Dal mio arrivo sono successe tante belle cose, sì, ma ormai appartengono al passato. Allo stesso tempo, non amo guardare troppo in avanti. Insomma, sono un tipo a cui piace vivere giorno per giorno. Oggi il mio obiettivo è lo stesso di quando sono approdato un mese fa in Ticino: migliorare ad ogni partita. Ho ancora un buon margine di crescita. Il doppio confronto con il Kloten sarà un’occasione per fare ulteriori passi avanti».
«Back to back»
Con il «back to back» in programma questa sera (alla Gottardo Arena) e domani (a Kloten), l’Ambrì Piotta ha l’occasione di rallentare il tentativo di fuga degli aviatori: «Siamo in fiducia, ma non dobbiamo perdere di vista il lavoro che ci ha permesso di vincere le ultime tre partite», afferma Formenton, dimostrando di aver già assorbito la filosofia di Luca Cereda. «Non possiamo permetterci di entrare in pista con un’attitudine diversa solo perché siamo in serie positiva. Sarà fondamentale restare fedeli alla nostra identità. Io non ho mai affrontato il Kloten, ma mi piace studiare gli avversari, almeno a grandi linee, per coglierne le caratteristiche principali. In questo senso, sarà interessante sfidare due volte la stessa squadra in 24 ore».
A tutta velocità
Tre gol segnati alla Spengler e altri tre in campionato, due dei quali nelle ultime uscite contro Lugano e Losanna. Alex appare in crescita: «Il torneo di Davos mi ha aiutato ad accelerare il processo di integrazione con i nuovi compagni e a ritrovare la forma dopo un lungo periodo di inattività. Non saprei dire quanto io sia distante dal mio massimo potenziale. Anche perché, dentro di me, non sento mai di aver raggiunto il 100%. Posso e voglio fare di più. Sempre e comunque».
Il bottino di reti segnate, a ben guardare, non rispecchia il gran numero di occasioni avute da Formenton. Spesso create dal nulla, con improvvise accelerazioni in zona neutra che in poche pattinate lo portano davanti al portiere: «La velocità è la mia principale risorsa e sulle piste europee, più grandi di quelle nordamericane, posso sfruttarla al meglio. A volte per crearmi un’occasione da rete, altre volte per attirare un difensore e liberare spazio per i compagni. Ma vi garantisco che la mia prima preoccupazione, quando sono in pista, è sempre la fase difensiva».
La scazzottata
Per Formenton, la partita di domenica contro il Losanna si è conclusa con 27 secondi di anticipo a causa della scazzottata con Pedretti. «Le bagarre fanno parte dell’hockey. È stata una partita combattuta, tesa. Il mio stile di gioco mi porta a non tirarmi mai indietro, a chiudere ogni check, a pattinare senza sosta. Può darsi che i vodesi fossero un po’ frustrati per questo. E anche per come è andato il match».
A scuola di ceco
Come nel terzo tempo di domenica, anche oggi il canadese giocherà in linea con Spacek e Chlapik: «Ora vado a casa a studiare un po’ di ceco per migliorare l’intesa. Battute a parte, abbiamo un sistema di gioco che facilita diverse combinazioni. Con Bürgler e Heim mi sono trovato bene, ma a volte è necessario mischiare le carte. Saremo pronti».