Pallanuoto

Gianfranco Salvati: «Lugano sempre nel mio cuore»

Lo storico allenatore degli Sharks ha deciso di lasciare dopo 17 anni di carriera: «La mia porta sarà ancora aperta»
©CDT/CHIARA ZOCCHETTI
Marco Galli
27.10.2021 06:00

Gianfranco Salvati, dopo 17 anni intensi e caratterizzati da tanti successi, ha deciso di lasciare il timone dei Lugano Sharks. I suoi numeri sono impressionanti: tre Swiss Trophy, sei campionati nazionali e otto coppe svizzere. Un totale di 17 trofei, in altrettanti anni. Nel mondo sportivo, almeno in quello elvetico, non crediamo ci sia un tecnico che abbia vinto così tanto e con questa media.

Salvati, che è stato anche l’allenatore della nazionale rossocrociata, è entrato nella storia, lavorando sodo e con tanta umiltà «perché solo con la giusta autostima si ottengono i grandi risultati». La decisione di cedere l’incarico a Carmine Argentiero (per diverse stagioni suo vice) è maturata circa cinque mesi fa «perché ero un po’ stanco. Occorreva la motivazione giusta per proseguire e ho sentito che questa mi stava mancando. A causa della Covid il campionato è stato interrotto e poi ripreso in modo non ideale. La mia decisione è derivata da riflessioni personale e non a causa della pandemia».

Una scelta difficile: Salvati è diventato un luganese a tutti gli effetti. Le sue origini napoletane non si possono dimenticare, visto che - come giocatore - ha vinto quattro titoli e una Coppa dei campioni, ma sulle rive del Ceresio è nato un amore solidissimo con la realtà sottocenerina ed in fondo anche svizzera: «Lugano fa parte della mia vita, una città che mi accolto e in cui mi sono perfettamente identificato e alla quale sportivamente ho restituito con gratitudine». Gianfranco Salvati si esprime con calma ma non riesce a nascondere una certa emozione «perché una realtà come quella degli Sharks la vivi solo se ti dai con grande passione e hai voglia di crescere con i giovani, perché loro sono e saranno sempre la linfa del Lugano. Non mi rendo ancora conto di ciò che ho fatto in questi anni, talmente sono stati intensi. Probabilmente fra qualche settimana lo capirò. Ora tiro un po’ il fiato».

Taglialatela e Marino

Di giocatori formati da Salvati, ce ne sono stati tanti e si sono illustrati a livello nazionale. «Poi ho avuto il grande privilegio di allenare campioni del calibro di Umberto Marino, dei fratelli Fiorentini, di Graziani e del capitano di tante battaglie Maurizio Taglialatela. Questo soltanto per fare alcuni nomi».

Disponibilità

Salvati lascia ma resta a bordo piscina, vederlo lontano dalla pallanuoto ci sembra difficile. Il bravo tecnico napoletano, che tra l’altro è diventato da tempo responsabile delle strutture del Lido, ha infatti ribadito di essere «disponibile, se i dirigenti lo vorranno, per degli incarichi in società. Le discussioni con il club sono iniziate, ora aspetto gli sviluppi. Per il resto, la mia decisione non influirà assolutamente su altre situazioni, se mi cercheranno, le mie porte dell’ufficio rimarranno sempre aperte».

Argentiero, il degno successore

Il testimone della prima squadra passa quindi nelle mani di Carmine Argentiero: «Un tecnico di provata esperienza, che garantirà la giusta continuità e che sa lavorare in profondità con il nostro vivaio. Il club ha le carte in regola per restare vincente, sfornando – come sempre ha fatto in passato - talenti interessanti, anche se qualche cambiamento dovrà essere fatto a livello tecnico».

I ringraziamenti si sprecano perché le innumerevoli vittorie sono il frutto anche di un lavoro dirigenziale di un certo spessore «che non si può assolutamente dimenticare. Il mio ciclo è stato fantastico, tuttavia ogni storia ha una sua fine e un nuovo inizio. La società può contare su persone appassionate, ma anche qui occorrerà modificare qualcosa per mantenersi ai vertici in modo costante come ha fatto fino ad ora. Sono convinto che verranno fatte le scelte giuste perché a Lugano si è sempre lavorato seriamente. Argentiero, e lo ripeto nuovamente, è l’allenatore che potrà fare molto bene e a lui faccio i miei più grandi auguri».

Ripetere quanto è stato fatto da Salvati non sarà semplice. Tuttavia Carmine Argentiero è un uomo e un tecnico che sa il fatto suo e che è sempre stato in perfetta simbiosi con Salvati. Il nuovo allenatore degli Sharks ha del resto dimostrato le sue qualità facendo crescere numerosi giovani poi diventati delle colonne del Lugano. Senza nulla voler togliere agli altri allenatori del movimento giovanile, ad Argentiero non manca davvero nulla per alzare nuovi trofei.