Glen Metropolit e una domenica da ricordare: «Grazie Lugano»

È stata una domenica bestiale per Glen Metropolit. Prima l’ingresso nella Hall of Fame dell’HCL, poi l’esordio vincente da co-allenatore del Davos. «Sono stati giorni frenetici, pazzi e molto belli», ci ha raccontato «Metro» nei corridoi della Cornèr Arena. «Il Lugano mi ha reso un grande onore e lo ringrazio. Il titolo vinto qui nel 2006 resterà per sempre uno dei momenti più belli della mia carriera. Quella squadra era incredibile. Sono molto felice che i tifosi non mi abbiano dimenticato, come io non ho dimenticato loro. Dopo la cerimonia, però, ho dovuto indossare i panni del nemico. Ci tenevo troppo a vincere all’esordio».
Dopo l’esonero di Christian Wohlwend, avvenuto mercoledì scorso, Glen Metropolit è stato nominato alla guida del Davos insieme all’altro assistente dei grigionesi, Waltteri Immonen. La coppia andrà avanti fino a fine stagione, poi si vedrà. «È successo tutto in fretta», prosegue il 48.enne di Toronto. «Nove mesi fa, dopo essere stato il vice della Turchia ai Mondiali di Division III, ho capito di voler allenare. Quando il Davos mi ha contattato per entrare nel suo staff, la scorsa estate, il mio primo pensiero è stato quello di diventare il miglior assistente possibile. Con l’obiettivo, a medio-lungo termine, di guidare una squadra. Ma non pensavo che sarebbe capitato già a stagione in corso. Ho sempre sostenuto Wohlwend, ma questa è la natura del nostro sport. Il club ha deciso così e per me si è aperta una porta. Christian troverà certamente una nuova squadra. È un bravo allenatore, destinato ad avere successo».
A Davos sembrano lontani i tempi di Del Curto e del suo hockey in transizione: «Oggi, con uno stile così aperto, verresti punito ad ogni disco perso. Io e Immonen vogliamo un gioco più strutturato, basato su ritmo e possesso del disco». Che dire di un Lugano in difficoltà? «Si vede che è in una fase di transizione e che Gianinazzi sta cercando di tracciare una nuova via. Gli auguro tanta fortuna».