«Heed? Un'opportunità imperdibile»

La battuta è d’obbligo. E Paolo Duca, col sorriso, non si sottrae:«Sì, con la maglia del Lugano Tim Heed ci aveva fatto soffrire, segnando un paio di gol pesanti nei derby. Ma in fondo è anche così che abbiamo imparato ad apprezzarne le qualità». Per i prossimi due anni, a partire dalla stagione alle porte, saranno i biancoblù a godere dell’apporto del 31.enne svedese. Il quale, dopo aver recentemente risolto il suo contratto con lo Spartak Mosca, ha deciso di lasciare la KHL e fare ritorno in Ticino, questa volta in Leventina. «Non è stato facile - prosegue il DS biancoblù -. La trattativa (da noi anticipata due mesi fa, nell’edizione del 14 maggio, n.d.r.) si è rivelata lunga e complicata. In parte perché, nonostante la volontà di tornare in Svizzera, Heed disponeva di un ulteriore anno di contratto con lo Spartak. Abbiamo deciso di essere pazienti, giocando un pochino d’azzardo. Spinti dalla possibilità di mettere sotto contratto un difensore di questo livello».
Un piccolo strappo alla regola
La pazienza, alla fine, è stata ripagata. Così come l’importante lavoro di Duca e Cereda, in costante contatto con il giocatore e il suo entourage. Grazie anche a un piccolo strappo alla regola sul piano economico - a TeleTicino il presidente Filippo Lombardi ha confermato che per l’occasione è stato leggermente superato il limite fissato internamente per gli stipendi dei giocatori stranieri -, alla fine i biancoblù sono riusciti a mettere a segno il colpaccio. «È triste che purtroppo sia stato l’inizio del conflitto armato in Ucraina a dare origine a questa opportunità - rileva Duca -. Ma era un’occasione che non volevamo lasciarci sfuggire. Con Heed abbiamo aggiunto un ulteriore e importante tassello al nostro roster. Le sue qualità nelle varie situazioni di gioco, in fase offensiva ma anche in quella difensiva, si riveleranno estremamente preziose».
Non è il sostituto di Fora
Banalmente, dall’esterno, il terzino svedese appare come il sostituto naturale del partente Michael Fora. «In realtà - puntualizza però il DS leventinese - non è proprio così. I due hanno infatti caratteristiche differenti, sia fisiche sia a livello di impatto sul gioco. Per questo non credo sia corretto affermare che Heed sia il diretto sostituto dell’ormai ex capitano. È però vero che la sua partenza ci ha spinti a un cambio di strategia. Lo scorso anno infatti, quando a dicembre lo abbiamo perso per infortunio, la sua assenza ci è costata tanto in termini di risultati e quindi di punti. Di qui il cambio di direzione, puntando su due difensori d’importazione. Uno destro e uno sinistro, il più completi possibile».
Heed e Virtanen andranno a inserirsi in un pacchetto arretrato che, a livello di terzini elvetici, è marcatamente difensivo. «E non è un caso che la nostra scelta sia ricaduta su di loro - spiega Duca -. Disponevamo infatti di diversi difensori solidi e rocciosi, ma volevamo aggiungere due elementi dalle caratteristiche differenti. Nello specifico, abili nell’impostazione e capaci di reggere un elevato minutaggio. Siamo convinti di averli trovati».
Ora manca solo un attaccante
A proposito di strategie, scorrendo i profili dei cinque stranieri fin qui messi sotto contratto dal club sopracenerino, appare evidente un certo «ringiovanimento» rispetto al recente passato. «Diciamo che con Chlapik e Spacek siamo tornati a scommettere su elementi più giovani e intenzionati a “usare“ l’Ambrì come trampolino di lancio - rileva «Duke» -. Heed e Virtanen sono invece due giocatori più esperti e affermati, in grado però - come detto - di reggere molto bene importanti carichi di lavoro dal punto di vista fisico». Nel disegno del direttore sportivo biancoblù, dopo l’innesto di Heed, manca ora all’appello un solo rinforzo straniero:«Verosimilmente un attaccante» spiega Duca, che per quanto concerne nomi e ruoli preferisce non sbottonarsi. È invece certo che, a differenza del Lugano, la società leventinese non punterà su un settimo giocatore d’importazione da dirottare ai Ticino Rockets. «O meglio, in realtà lo faremo - specifica Duca -. Ma non sarà uno straniero “classico”. Nel contingente che assegneremo ai “Razzi” verrà infatti inserito anche l’attaccante svedese-norvegese William Hedlund, un ventenne sul quale abbiamo deciso di puntare e al quale mancano ancora due stagioni prima di poter disporre della licenza svizzera».