«Ho realizzato il mio sogno: diventare professionista»

Il triathlon è uno sport che continua a dare soddisfazioni al Ticino. In campo maschile, a tenere alta la bandiera rossoblù in Svizzera e all’estero, ci sta pensando anche Sasha Caterina. Classe 2000, il nativo di Locarno fa parte dei quadri nazionali e ha già collezionato diversi importanti risultati. Ora, tra i suoi obiettivi, ha inserito le Olimpiadi.
Da un anno a questa parte, la vita di Sasha Caterina è totalmente incentrata sul triathlon, disciplina che ha iniziato a praticare a livello professionale. Per dare un’idea di cosa questo significhi, abbiamo chiesto al 22.enne ticinese di farci una rapida carrellata dei suoi principali impegni stagionali ormai passati. «Ho cominciato l’anno con un campo di allenamento di tre settimane con la squadra nazionale, per poi iniziare a correre le prime gare a partire da fine marzo: una Coppa Europa a Quarteira (Portogallo), una a Caorle (Italia) e una a Melilla (Marocco). Ho sempre chiuso le corse nel primo terzo della classifica. Poi mi sono spostato in Canada, a Montréal, dove, assieme ai miei compagni, abbiamo conquistato un ottimo sesto posto mondiale nella staffetta élite del circuito WTS. Questo ci ha permesso di collezionare tanti punti in vista di una possibile qualificazione alle Olimpiadi di staffetta».
Queste gare rappresentano solo la punta dell’iceberg degli impegni sportivi di Sasha Caterina che, ora come ora, si sta godendo una settimana di vacanza in vista di tutto ciò che lo attenderà nei mesi a venire.
«La stagione è circa a metà - continua il ticinese - verosimilmente, si concluderà a fine novembre, quando ci saranno i Campionati mondiali ad Abu Dhabi. Questo è l’obiettivo più importante dell’anno, spero di riuscire ad agguantare la qualificazione. Prima di allora ci saranno anche i Campionati svizzeri a Nyon, all’inizio di agosto, dove spero ovviamente di fare bene».
Un motivo d’orgoglio
Sasha è una grande speranza per il futuro, essendo molto giovane. Per un ragazzo di 22 anni, sapere di essere uno tra i grandi nella realtà sportiva del nostro cantone è fonte di pressione oppure di orgoglio? «Sono molto contento di riuscire a fare bene nel mio sport e che la gente lo percepisca. Per me è sempre un enorme piacere incontrare per strada qualcuno che, mentre mi alleno, mi riconosce e mi fa i complimenti. È un aspetto che mi dà ancora più carica. Sono felice di raccogliere buoni risultati che possano far conoscere alla gente il triathlon. È uno sport eccezionale, che mette in campo dei valori molto belli e preziosi».
Il giovane ticinese è entrato in contatto con questo mondo un po’ per caso e, una volta scoperto, non l’ha più lasciato andare. «Da piccolo ho cominciato con la scuola calcio, un po’ come fanno tutti i ragazzini - racconta il triathleta - Quando poi ho smesso, era proprio il periodo in cui il TriTeamTicino si stava formando, fondendo i due club di triathlon del Sopra e Sottoceneri, per dare ai giovani la possibilità di allenarsi insieme per poi, una volta raggiunti i 23 anni di età, tornare nelle società madri. Su invito di mia mamma, ho dunque deciso di provare quest’attività: mi è piaciuta subito tantissimo, soprattutto la compagnia. Mi sono trovato, e mi trovo tuttora, davvero molto bene con i miei compagni e l’entourage. Poi sono arrivati anche i buoni risultati, che hanno aggiunto un aspetto magico al tutto, dandomi ancora più slancio».
In rapida crescita
Uno slancio che è diventato via via sempre più importante, permettendo a Sasha Caterina di raggiungere sempre più obiettivi, portandolo addirittura a diventare un atleta professionista. Spesso in questi casi si sente dire che è una questione di grandi sacrifici. Per il 22.enne di Locarno è stato piuttosto un percorso caratterizzato da tanto impegno e motivazione.
«Quando ero più giovane prendevo il triathlon come una forma di passatempo e momento di sfogo da vivere in compagnia dei miei amici - continua - Poi, però, più passava il tempo, più mi rendevo conto di quanto fosse fondamentale questa attività per me. Non saltavo nemmeno un allenamento. Impegnandomi e dando sempre il massimo, il mio livello è cresciuto esponenzialmente di anno in anno. Inoltre ho sempre dato retta al mio allenatore Christophe Pellandini, cosa che mi ha portato a raggiungere in fretta dei risultati molto buoni. Il tempo è volato e la mia crescita è stata rapidissima. Ora ci stiamo concentrando sui dettagli, perché se voglio diventare ancora più forte è qui che posso migliorare, guadagnando secondi preziosi».
I sogni nel cassetto
Sasha Caterina ha tutta la vita davanti, ma, tra i suoi sogni nel cassetto, diversi li ha già realizzati. Questo fa capire quanto il locarnese sia già arrivato lontano nonostante la giovane età.
«Un mio grande desiderio era quello di diventare un atleta professionista, sogno diventato realtà un annetto fa. Per il momento tutto pare funzionare, riesco a far quadrare i conti a fine mese (ride, ndr). Per me è tutto bellissimo, posso vivere di quello che amo, girando il mondo e conoscendo nuova gente e nuove culture. Un altro sogno, che si è concretizzato, era quello relativo a una partecipazione a una tappa del circuito WTS. Ciò che ancora mi manca da vistare nella lista dei desideri, è invece una partecipazione olimpica. Inizialmente ambivo a Parigi 2024, che però si sta avvicinando a passi da gigante. Ce la metterò tutta per qualificarmi, ma in caso non ce la facessi, punterò tutto sull’edizione 2028».
Ma chi erano o chi sono gli idoli di Sasha Caterina? «Inizialmente erano i miei compagni di squadra più forti. Li guardavo e cercavo di stare al loro passo. Ora che sono riuscito ad affermarmi così bene nella mia realtà, cerco l’ispirazione tra i grandi del circuito mondiale».