Hockey

Un sussulto d’orgoglio bianconero

Il Lugano vince la sfida con il Friburgo e rimane in corsa per un posto nei playoff - Bertaggia: «È stata dura ma non abbiamo perso la testa»
Jörg e Bertaggia dopo la rete dell’1-1. (foto Putzu)
Flavio Viglezio
18.01.2019 23:39

Nessuno si illuda, sarà così fino al termine della stagione. Ogni partita sarà una lotta, una battaglia su ogni disco per inseguire un obiettivo chiamato playoff. «Non abbiamo trovato il bel gioco in più di trenta partite, è impensabile pretendere di farlo adesso. Ora conta più l’attitudine», diceva alla vigilia dello scontro diretto con il Friburgo Gregory Hofmann. Ha ragione da vendere, il topscorer del Lugano. Se i bianconeri festeggiano la conquista di tre punti fondamentali, lo devono al cuore di chi è sceso sul ghiaccio. Un sussulto d’orgoglio che, nel terzo periodo, ha fatto la differenza. «I nostri playoff - spiega Alessio Bertaggia, autore della rete che ha rimesso in carreggiata il Lugano nel periodo centrale - sono iniziati già la scorsa settimana con gli ZSC Lions. La squadra ha risposto molto bene, eravamo estremamente concentrati e non abbiamo mai perso la testa, né dopo il loro vantaggio né dopo il pareggio di Sprunger. Adesso vogliamo ripeterci a Berna: abbiamo le qualità per farcela, si tratta di crederci». In attesa della sempre suggestiva sfida con gli Orsi, per qualche ora il Lugano può godersi questa vittoria. Ed ha ragione, il figlio d’arte: il merito principale del Lugano è stato quello di non perdere la trebisonda come in troppe altre occasioni. Nel periodo centrale a tenere a galla il vascello bianconero, sballottato qua e là dalle folate offensive del Gottéron, è stato Elvis Merzlikins, autore di parecchi interventi davvero provvidenziali. Poi, negli ultmi venti minuti di gioco, il Lugano ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Pur senza incantare sul piano della manovra ha cercato con insistenza i tre punti. La dedizione, lo spirito di sacrificio e il coraggio sono stati premiati. Anche dopo il pareggio del solito Sprunger, che ha risposto al primo vantaggio del Lugano firmato da Hofmann, i bianconeri ci hanno provato. E la Cornèr Arena è esplosa in un boato di sollievo quando Klasen, con un tocco dei suoi, ha liberato davanti alla porta l’accorrente Vauclair. E il vecchio guerriero, che non ha la minima intenzione di mollare, ha messo dentro un disco pesante come un macigno. «Anche dopo il loro pareggio - prosegue Bertaggia - siamo stati in grado di restare tranquilli. Stavamo pressando, ma a volte nell’hockey capita di subire una rete in un buon momento. Certo è che il gol di Vauclair è stato importantissimo». Eccome se lo è stato. Da quel momento ogni giocatore bianconero si è trasformato in un guerriero pronto a lottare fino all’ultima goccia di sudore, in particolare quando il Friburgo ha tolto Berra dai pali per tentare l’assalto conclusivo. E ora il Lugano cer cherà l’exploit a Berna: non ha altra scelta.