Basket

I Lugano Tigers ripartono dall’usato sicuro

Il presidente Alessandro Cedraschi saluta la nuova stagione oramai alle porte e fissa l’obiettivo: «Dare fastidio a tutti»
Coach Salvatore Cabibbo (al centro), staff e giocatori sono pronti per affrontare la nuova stagione. © Ti-press/Samuel Golay
Mattia Meier
24.09.2020 21:37

«Dopo mesi complicati, è bello rivedere volti noti e avervi tutti qui. Direi che per una sera possiamo parlare solo di sport dimenticandoci per un attimo il virus». Con queste parole il presidente Alessandro Cedraschi ha lanciato la stagione 2020-21 dei Lugano Tigers. Dopo una campagna acquisti non evidente, la squadra vedrà ai blocchi di partenza diversi cavalli di ritorno.

Rosa competitiva

«Il mercato estivo non è stato evidente per noi» ha poi spiegato sempre Cedraschi. «A livello burocratico e organizzativo le difficoltà non sono mancate, basti pensare che il nostro americano, Elijah Minnie, non è ancora riuscito a lasciare gli Stati Uniti vista la situazione. Dovrebbe raggiungerci finalmente nei prossimi giorni. Però abbiamo allestito una rosa competitiva, rivedremo facce già viste e questo mi fa piacere. Quello che mi fa ancor più piacere però è vedere come i ragazzi hanno fatto subito gruppo, assistere agli allenamenti e vederli lavorare è un piacere. Non puntiamo alle zone alte, ma vogliamo dare parecchio fastidio a tutte le avversarie. E se dovessimo toglierci qualche soddisfazione, ben venga. Il nostro mercato però finisce qui».

Un mercato reso possibile anche dai numerosi sponsor («Che ringrazio di tutto cuore dal primo all’ultimo» ancora Cedraschi) e anche a grazie a qualche volto nuovo in società, come il vice presidente Denis Wicht: «Ormai ho 66 anni e sono pensionato. Qualche anno fa sono capitato a Lugano e ho visto una partita, mi è piaciuto quello che ho visto. Il Lugano è una società solida, con un ottimo movimento giovanile, così ho deciso di lasciare Ginevra e venire qui a dare una mano. Penso che quest’anno la prima squadra possa contare su una rosa più competitiva che in passato, in estate in fondo abbiamo lavorato per questo».

A volte ritornano

Per evitare salti nel buio, la dirigenza ha voluto puntare su alcuni nomi «sicuri». Ecco allora che per la stagione alle porte torneranno a vestire bianconero Jules Aw, Florian Steinmann e Axel Louissaint. Un terzetto di giocatori rossocrociati di tutto rispetto che andrà ad integrarsi ai confermati Stevanovic e Bracelli, oltre all’infornata di giovani provenienti dal vivaio che permetterà a coach Cabibbo di godere di ampie rotazioni, o quantomeno più ampie dell’ultima annata. Rotazioni che evidentemente comprenderanno il pacchetto di giocatori d’importazione. Anche qui, la società ha puntato su giocatori già passati nel nostro campionato, come Uros Nikolic, solido e talentuoso centro serbo visto a Monthey nel 2018 e a Vevey l’anno scorso (18,4 punti e 9 rimbalzi di media), o come Derek Jackson, funambolico playmaker statunitense con alle spalle l’annata 2017-18 vissuta da giocatore di Swiss Central (15,7 punti e 5 assist). L’unica incognita è invece rappresentata da Elijah Minnie, eclettica ala americana fresca di college e alla prima esperienza da professionista. Reduce da un anno di stop per infortunio rimediato appena uscito da Eastern Michigan (NCAA I, 13,4 punti e 4,5 rimbalzi), bloccato sino ad oggi negli USA da problemi di visto, dovrebbe raggiungere i compagni nei prossimi giorni.

Panchina ben salda

A bordo campo infine, più che confermato Salvatore Cabibbo, reduce dalla sua prima (mezza) stagione da capo allenatore: «Le prime settimane di lavoro sono state ottime» le parole del coach bianconero. «Il gruppo è compatto, c’è voglia di lavorare e tanto entusiasmo. Anche nelle prime amichevoli ho avuto buone risposte da tutti. Sicuramente quest’anno il fatto di poter contare su una rotazione più profonda cambia molto. Speriamo di poter essere al completo presto, anche se finora i ragazzi più giovani ci hanno dato un’enorme mano lavorando con impegno. Ma di certo le prime sensazioni sono più che positive».