Calcio

Il compromesso dell’UEFA, svelata la nuova Champions

Il comitato esecutivo ha comunicato i cambiamenti della competizione europea – Dal 2024, la fase a gironi a 32 squadre verrà sostituita da un mini-campionato a 36 club
© KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI
Maddalena Buila
10.05.2022 21:39

Dopo un'ampia consultazione tra le parti, il comitato esecutivo UEFA ha trovato una soluzione per adattare la prima fase della Champions League a partire dalla stagione 2024/25. Vediamo come.

1. In sintesi, cosa ha dunque concretamente deciso l’UEFA?

Non esisterà più la fase a gironi a 32 squadre (con otto gruppi da quattro), ma si giocherà un mini-campionato a 36 club. Ciascuna squadra giocherà otto partite - due in meno delle iniziali dieci previste e due in più di ora - quattro in casa e quattro in trasferta, contro otto differenti avversari.

2. Come verranno dunque assegnati i quattro posti aggiuntivi, creati grazie all’aumento da 32 a 36 squadre?

Due posti andranno alle federazioni che hanno ottenuto il miglior risultato collettivo nella stagione precedente (numero totale di punti diviso numero di squadre partecipanti). Queste due federazioni guadagneranno un posto, spettante al club che ottiene la miglior posizione in campionato dietro le posizioni che danno la qualificazione alla UEFA Champions League. Un terzo posto sarà dato al quinto campionato classificato nel ranking UEFA (attualmente la Ligue 1), mentre l’ultimo posto a disposizione verrebbe assegnato al vincitore di un campionato di fascia media (ad esempio quello serbo) nel cosiddetto percorso dei campioni.

3. Concretamente quale sarà l'effetto di questa decisione sui primi due posti extra?

Quasi certamente questo significherà che almeno uno dei campionati più importanti - Inghilterra, Spagna, Germania o Italia - otterrà un posto in più nella competizione. C'è la possibilità, tuttavia, che un paese più piccolo ottenga quell'ultimo slot - questa stagione sarebbe spettato ai Paesi Bassi, per esempio. La scorsa, invece, avrebbe premiato Inghilterra e Spagna.

4. Come si procederà una volta conclusa questa prima fase a 36 squadre?

Le prime otto classificate si qualificheranno per la fase a eliminazione diretta, mentre le squadre tra il 9. e il 24. posto si sfideranno in uno spareggio di due partite. La UEFA ha inoltre deciso che, a parte la finale, tutte le partite continueranno a essere giocate a metà settimana.

5. Qual è lo scopo ultimo di questa mini riforma in seno alla UEFA?

Estendendo la prima fase della competizione, l'obiettivo è quello di soddisfare le emittenti con un netto incremento delle partite totali, invece delle 125 di oggi. Anche i club ne trarranno vantaggio, venendo loro garantiti maggiori introiti dalla vendita dei biglietti. Non da ultimo saranno soddisfatti anche gli spettatori in cerca di partite prestigiose.

6. In che modo la decisione della UEFA dovrebbe mettere d’accordo tutte le parti in causa?

Due questioni avevano sollevato degli interrogativi in un calendario calcistico europeo già saturo e con equilibri economici precari. Il primo era il numero di giornate nella prima fase - inizialmente fissato a dieci, ma alla fine ridotto a otto - e il secondo era l'assegnazione di due dei quattro posti extra in base al coefficiente UEFA di ogni club non qualificato, una proposta che favoriva le leghe più ricche e i club storici.

7. E le altre competizioni europee?

Un modello simile a quello della Champions, sarà applicato anche all’Europa e alla Conference League.

8. Come si è espresso in merito a questa rivoluzione il presidente UEFA Aleksander Ceferin?

«La UEFA ha dimostrato di impegnarsi al massimo per rispettare i valori fondamentali dello sport, basando le qualificazioni sul merito sportivo. Siamo convinti che il format scelto migliorerà l'equilibrio competitivo e genererà ricavi sostanziosi da distribuire alle società, alle leghe e al calcio di tutto il continente, aumentando l'attrattiva e la popolarità delle nostre competizioni per club».

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