Golf

Il fenomeno Woods rimanda il rientro

Lo statunitense, che era annunciato all’Hero Challenge iniziato alle Bahamas, dovrebbe giocare «The Match» il 10 dicembre con McIlroy: «Nel 2023 vorrei affrontare i Major e anche un paio di gare in più»
In carriera Tiger Woods ha vinto 15 titoli del Grande Slam. ©AP/Alastair Grant
Raffaele Soldati
01.12.2022 06:00

In questa stagione ha giocato tre tornei: il Masters di Augusta (chiuso al 47. posto), il PGA Championship (ritiro dopo il terzo giro) e il British Open a St. Andrews (taglio mancato). Un bilancio non brillante per l’ex numero 1 al mondo. Ma Tiger Woods, vincitore di 15 prove del Grande Slam in carriera, non si valuta con il metro dei risultati come si fa normalmente per i comuni mortali. «Amo giocare e amo la competizione. Posso colpire la palla senza particolari problemi, ma faccio una grande fatica a camminare a lungo», ha confessato il 46.enne americano, che in questi giorni avrebbe dovuto giocare l’Hero Challenge, torneo in programma ad Albany (Bahamas) con la partecipazione di una ventina tra i migliori giocatori al mondo.

Tiger, ideatore di questo appuntamento creato nel 2000 per raccogliere fondi a favore della sua fondazione, si è quindi ritirato prima ancora di iniziare. La causa? Una fascite plantare. Assente dal mese di luglio, dopo il British Open, lo statunitense si è visto costretto a rinunciare per un ennesimo problema fisico.

Spettacoli più che tornei

Ma il suo rientro, si spera, è solo rimandato di qualche giorno. Sabato 10 dicembre dovrebbe infatti poter affrontare «The Match», che si gioca a St. Petersburg, in Florida. Nato nel 2018 come «format» televisivo, questo evento sportivo è una sfida a coppie. Una sorta di spettacolo più che un classico torneo. Partner di Woods è il nordirlandese Rory McIlroy. Gli avversari sono gli statunitensi Jordan Spieth e Justin Thomas.

Da giovedì 15 a domenica 18 dicembre la Tigre si presenterà nuovamente al PNC Championship ad Orlando (Florida) per giocare con il figlio 13.enne, Charly, quello che può essere considerato il campionato del mondo dei parenti.

Il giocatore più popolare

Un mese carico di appuntamenti, insomma. Un mese nel quale l’ex numero 1 è tornato a far parlare di sé, confermandosi il golfista più popolare del globo. Proprio per questo ha ricevuto un bonus di 15 milioni di dollari assegnato dalla PGA al golfista che fa di più per promuovere la disciplina. Il fenomeno, che sta ancora recuperando dai postumi di un incidente d’auto del febbraio 2021, quando rischiò addirittura l’amputazione della gamba sinistra, non finisce di stupire. Recentemente è stata venduta all’asta per 186.000 dollari la pallina con cui, nel settembre del 1996, in pratica al debutto da professionista negli Stati Uniti, Tiger Woods realizzò la sua prima «hole in one» (buca in un solo colpo). Ad incassare la cifra è stato Bob Gustin, che 26 anni fa era riuscito a fare sua la pallina che il giovane campione aveva lanciato tra la folla. E, grazie all’aiuto del direttore del torneo - il Greater Milwaukee Open - Gustin si era fatto autografare la pallina dal californiano. «Tutti sapevano che era un pezzo speciale, unico. D’altronde, durante la sua carriera di prof, Woods ha realizzato solo tre buche in uno. Questo è un pezzo da museo. Per questo è stata venduta a quel prezzo», ha commentato il direttore della casa d’aste in questione, l’Heritage Auction, con sede a Dallas, in Texas. Ma quali saranno gli obiettivi di Woods per il 2023? «Giocare i Major e, forse, una o due gare extra», ha risposto l’americano. Se tutto va bene, qualcosa in più rispetto a quest’anno. E, magari, anche la Ryder Cup a Roma.