«Il mio livello di gioco può crescere ancora»

Stan Wawrinka non è ancora un giocatore al tramonto. A 37 anni, di tanto in tanto, sa ancora togliersi qualche soddisfazione. Martedì sera, agli Swiss Indoors, ha realizzato uno dei suoi grandi exploit sconfiggendo il norvegese Casper Ruud (ATP 3). In settembre, negli ottavi di finale a Metz, il tennista di Saint Barthélemy si era concesso il lusso di sconfiggere il russo Daniil Medvedev, già numero 1 al mondo. Adesso ha mostrato di che pasta è fatto anche allo scandinavo, tra i giocatori più brillanti in stagione: finalista al Roland Garros e due volte vincitore a Ginevra e a Gstaad. No, Stan, nonostante gli acciacchi e l’età, ha ancora qualcosa da dire. Soprattutto quando ha di fronte tennisti scafati. Ad applaudire la sua nuova impresa, nei box degli Swiss Indoors, c’erano anche la figlia Alexia e Magnus Norman, il suo storico coach, che è tornato a seguirlo da vicino. Quello che ha impressionato è stato il modo con il quale ha superato Ruud. La qualità del gioco e la solidità nella testa.
Riscoperta del ruolo
Wawrinka, tre volte vincitore di prove del Grande Slam (Australian Open 2014, Roland Garros 2015, US Open 2016) e già n. 3 ATP, si ritrova oggi al 194. posto. Quando glielo fanno notare, lui sorride. «Il mio livello di gioco può crescere ancora, ma purtroppo è spesso soggetto a forti variazioni. Può raggiungere picchi notevoli e poi riabbassarsi. Sono il primo a riconoscerlo», ha detto Wawrinka. C’è chi ritiene che a Basilea, in assenza di Federer, il romando abbia riscoperto il ruolo che gli spetta. Altri, come il direttore del torneo Roger Brennwald, hanno sottolineato che all’interno della Sankt Jabobshalle, proprio grazie all’assenza del fenomeno dei 20 Grandi Slam, da sempre idolo di casa, Stan respira meglio e rende di più. Il suo tennis ne beneficia.
Quando gli chiedono se ormai vede il capolinea non troppo lontano, Wawrinka risponde sornione: «Sono stato a lungo infortunato, ho faticato per tornare sul circuito e adesso ho ancora voglia di giocare. Mi spiacerebbe dover smettere in tempi brevi».
Aiutato dall’ottimo servizio
E poi con Norman disposto a fare qualche sacrificio in più in ambito familiare per seguirlo anche nei prossimi mesi, il romando si sente moralmente più sicuro.. D’altra parte, se il coach svedese non continuasse a credere nelle attuali potenzialità del suo pupillo, difficilmente si sarebbe rimesso in gioco. Dopo la splendida vittoria contro Ruud, c’è molta curiosità per rivedere all’opera l’ex «top ten». Oggi (verso le 19.00) Stan tornerà in campo per affrontare Brandon Nakashima (ATP 44), 21.enne californiano, vincitore in settembre a San Diego - primo successo in carriera - un tennista che aveva portato l’australiano Nick Kyrgios al quinto set negli ottavi di finale a Wimbledon. «Battere Ruud 6-4 6-4 è stato bello e importante, ma non mi garantisce altre vittorie in questo torneo. So che dovrò essere ancora più concentrato. Se possibile, dovrò continuare a servire come ho fatto contro il norvegese», ha detto l’elvetico.
Parigi è in programma
Se Wawrinka riuscirà a confermare l’ottimo tennis di martedì, per lo statunitense non sarà facile strappargli il servizio. Ma conosciamo Stan, sempre più soggetto ad alti e bassi. Sempre più imprevedibile, nel bene e nel male. Rinfrancato nel morale, proverà comunque a stupire ancora i suoi fan. E, forse, anche se stesso. Nell’anno dell’addio a Federer, gli Swiss Indoors avrebbero tanto bisogno di altri momenti forti con protagonisti elvetici. Dopo Basilea, comunque vada a finire il torneo, Stan andrà al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Nel 2023 potrà utilizzare la «classifica protetta» ancora per 4 tornei, fino a lunedì 20 marzo. Dopo di ché, dovrà guadagnarsi spazio nei tornei grazie ai risultati. E a nuovi exploit.