Calcio

Il pianeta della Premier League fluttua in una galassia tutta sua

Il mercato invernale dei club inglesi ha raggiunto cifre stellari: i 120 milioni di euro spesi dal Chelsea per Enzo Fernández interrogano – Di Marzio «Il Mondiale ha influito, ma vanno messi dei paletti a queste società»
Enzo Fernández è stato acquistato dal Chelsea per la cifra da record di 120 milioni. ©Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Maddalena Buila
02.02.2023 06:00

120 milioni di euro. Ecco quanto ha speso il Chelsea per strappare l’argentino Enzo Fernández dal Benfica sui titoli di coda del mercato invernale. Un trasferimento da urlo. Un record per la Premier League. Mai prima d’ora, infatti, si erano raggiunti tali numeri in Inghilterra. Una trattativa, quella tra i Blues e il club portoghese, apertasi quasi un mese fa e contrassegnata da diversi tira e molla. Alla fine, a spuntarla, è stata appunto la società londinese che, in totale, per questa sessione di mercato ha messo sul tavolo circa 330 milioni. Come è possibile che una società spenda così tanto? «Perché è in nuove mani - risponde il giornalista di SkySport ed esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio -. Alle nuove proprietà, infatti, è concesso spendere senza rendere conto al fairplay finanziario dell’UEFA, senza alcun tipo di limite. Sicuramente qualcosa in futuro dovrà essere rivisto. Altrimenti queste potenze economiche genereranno sempre più squilibri sul mercato, creando anche degli scompensi a livello dell’acquisizione dei calciatori, dato che ad alcuni di questi vengono dati dei valori incredibili. Siamo di fronte a una prima assoluta, non avevamo mai assistito a qualcosa di simile in Premier League. Per queste nuove società diventa quasi un gioco: offrono moltissimi soldi e si prendono qualunque giocatore vogliono, senza alcun tipo di controllo». Esattamente ciò che è capitato nel caso del super colpo Enzo Fernández. «Ritengo però che i veri colpi siano altri. Per esempio quello riuscito al Benfica, quando lo prese a 12 milioni - prosegue Di Marzio -. Il coraggio è in queste trattative, più che in quelle da 120 milioni. Da qui nasce anche il rimpianto di alcuni club italiani, come Inter e Milan, a cui più volte era stato offerto l’argentino l’anno scorso. Poi, vuoi per incapacità economica o per mancanza di fegato, non se n’era fatto nulla. Ma sono queste le transazioni che valgono di più. Comprare un giocatore per una cifra così alta è fin troppo facile ed esagerato. Non ritengo infatti sia davvero di 120 milioni il valore reale del calciatore albiceleste. Il Benfica, così come il Porto, ha dimostrato - e continua a farlo - di essere un club che sa investire, acquistando diversi giocatori a 12 o 13 milioni per poi rivenderli per un valore decisamente più alto. Questi club dovrebbero fungere da esempio per chi fa mercato in entrata e in uscita. In Italia, due buoni esempi in questo senso, sono Atalanta e Sassuolo. Due società capaci di comprare a poco e rivendere a molto di più».

L’incanto del Qatar

Il Chelsea aveva messo gli occhi sul gioiellino dell’Argentina durante il Mondiale in Qatar, vinto appunto dalla Selección. Il Campionato del mondo 2022 non ha però influenzato solo la sessione di mercato dei Blues, incantando diverse altre società. «Sicuramente la Coppa del Mondo ha influenzato la valutazione di alcuni elementi, portandola a livelli esponenzialmente esagerati - analizza il giornalista di SkySport -. Tornando a Fernández, credo che senza il Mondiale non sarebbe costato 120 milioni. Sicuramente è stato un protagonista, ma non è stato il protagonista. L’essere stato capace di sfruttare la vetrina qatariota gli ha sicuramente giovato. Oltre al suo ci sono stati altri casi su questa falsa riga. Pensiamo per esempio a Sofyan Amrabat che, nonostante alla fine non si sia trasferito, si è guadagnato l’attenzione del Barcellona. Se il Marocco non avesse compiuto il miracolo al Mondiale, non credo proprio che il club catalano lo avrebbe preso in considerazione. Non dimentichiamoci che si tratta di un giocatore che faceva fatica ad entrare nell’undici titolare della Fiorentina appena l’anno scorso. Un altro esempio? L’impresa dei Leoni dell’Atlante ha permesso ad Azzedine Ounahi di trasferirsi a Marsiglia ed essere trattato dal Napoli. Prima del Mondiale non godeva di certo di tale considerazione».

Un lotta impari

Torniamo in Inghilterra e al mercato invernale della Premier League semplicemente stellare. Basti pensare che le società britanniche hanno speso circa 900 milioni di euro, ovvero 7 volte tanto rispetto alla Ligue 1, seconda in classifica. Liga e Serie A, invece, tra le big che si sono mosse meno. Dati alla mano, il campionato italiano non faceva registrare delle cifre basse come quelle di quest’inverno da 17 anni. Gli spagnoli, dal canto loro, hanno investito appena 25 milioni. «Tra Premier League e gli altri campionati c’è infatti un vero e proprio squilibrio. Questo la rende una sorta di Superlega. In qualche modo dovrà essere controllata, altrimenti sarà sempre peggio. In futuro si potrebbe arrivare a diventare tutti spettatori di un campionato completamente a sé stante», chiosa Gianluca Di Marzio.

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