La Casa dell'hockey

Il sigillo di Jesper Peltonen nella stessa porta di papà Ville

Il 3-1 segnato dal difensore finlandese con licenza svizzera ha piegato la resistenza di un tenace Ajoie - «Che emozione, non vedo l’ora di parlarne con mio padre» - I bianconeri non hanno incantato: «Ci serva da lezione»
La festa per il 3-1 di Jesper Peltonen. © Keystone/Agosta
Fernando Lavezzo
19.09.2023 23:17

Il 13 aprile del 2006, sotto i fumogeni di una Curva Nord già in festa, Ville Peltonen segnò la sua ultima rete in bianconero prima di tornare in NHL. Un gol a porta vuota, a fil di sirena, che valse il 3-1 contro il Davos e sigillò la conquista del settimo titolo nazionale. Questa sera, in quella stessa porta, suo figlio Jesper ha invece segnato la sua prima rete in bianconero, anch’essa valsa il 3-1, creando un ponte con il passato e con l’illustre genitore. «Un segno del destino», scherza il difensore finlandese con licenza svizzera. «È stato speciale, non vedo l’ora di parlarne con papà appena ci sentiremo».

Tante difficoltà

Il contesto non è paragonabile. Da una parte un’intensa finale dei playoff, dall’altra la terza giornata di regular season contro l’Ajoie. Ma a livello puramente contabile, il tiro a fil di palo di Jesper è stato più decisivo di quello di Ville. Senza quella rete al 54’, seguita poco dopo dal 4-1 di Cormier, chissà come sarebbe finita. Il Lugano era in difficoltà. A dirla tutta, lo è stato per buona parte del match. I giurassiani, dal canto loro, stavano spingendo per cercare il pareggio dopo aver sprecato 4 minuti quasi consecutivi di superiorità numerica. «Non abbiamo giocato la nostra miglior partita, ma abbiamo comunque trovato un modo per vincere e questa è la cosa più importante», ci dice Jesper. «La mia rete e quella di Cole, anche lui al primo centro con questa maglia, sono state preziose. Ripeto, non è stata la nostra miglior prestazione, abbiamo perso troppi dischi in uscita dalla nostra zona, ma abbiamo battagliato e impareremo la lezione. Nel weekend, contro Losanna e ZSC, dovremo giocare meglio».

Promosso il box-play

La squadra di Gianinazzi si è smarrita dopo i promettenti primi 5 minuti della serata. Distrazioni, imprecisioni e confusione hanno caratterizzato la gara dei bianconeri. Koskinen ha avuto più lavoro di Ciaccio (27 tiri a 18 per l’Ajoie), risolvendo alcune situazioni complicate. «Ma tra le note positive metterei anche box-play e power-play», osserva giustamente Lorenzo Canonica, «Ora ci aspettano due avversari tosti. Dovremo essere sul pezzo da subito, evitando quelle penalità che ci hanno rallentato all’inizio. Adesso che ci siamo sbloccati anche in casa, ci siamo tolti un bel peso», conclude il ticinese, andato vicino al 3-1 in «shorthand», poco prima del gol di Peltonen: «La rete arriverà anche per me, devo solo insistere».

Chi più, chi meno

+ Mikko Koskinen

Probabilmente non immaginava di essere più sollecitato del collega Ciaccio. L’Ajoie vive momenti di pressione in ogni periodo, ma il portiere finlandese è presente.

- Arttu Ruotsalainen

Tra gli stranieri fin qui utilizzati, è l’unico a non aver ancora segnato un gol. Un po’ troppo arruffone, non riesce a trovare quegli spunti di classe messi in mostra nel pre-season.

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