Coppa Svizzera

Il Volley Lugano è in viaggio verso un sogno

Domani a Winterthur le rosanero sfidano il Neuchâtel in finale - La palleggiatrice canadese Averie Allard, capitana delle ticinesi, è motivatissima: «La prossima stagione alcune di noi si separeranno, è l’ultima occasione per vincere insieme»
© CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
05.04.2024 20:30

Cadempino, vigilia di Coppa Svizzera. «Cinque chilometri di coda al San Gottardo? Vorrà dire che dormiremo un po’». Luli Cosulich, palleggiatrice argentina del Volley Lugano, la prende con filosofia, sorseggiando una tazza di mate appoggiata a uno dei tre pulmini diretti a Winterthur. No, non sarà il controesodo pasquale a rovinare la trasferta più importante dell’anno. Dodici mesi fa, l’atmosfera era diversa. Meno rilassata. L’avvicinamento alla finale di Coppa del 2023 era stato turbato dall’infortunio alla caviglia dell’alzatrice Carinne Gebhardt, titolare insostituibile nello scacchiere di Apostolos Oikonomou. La statunitense mollò le stampelle appena prima di entrare in campo, condusse le rosanero alla vittoria dei primi due set giocando su una gamba sola, ma a sollevare il trofeo fu il NUC Neuchâtel. Lo stesso avversario di domani sera alla WIN4 Arena (ore 17). «Stavolta le ragazze stanno tutte bene», ci racconta il tecnico greco al termine dell’ultimo allenamento al Palamondo. «Essere arrivati in finale per il secondo anno di fila ci rende molto orgogliosi. Siamo felici. Adesso, però, vogliamo vincere. Sarà dura, ma dobbiamo crederci, perché nello sport può succedere di tutto. Il Neuchâtel è più forte di noi, lo sappiamo, ci ha appena battuti tre volte di fila nelle semifinali dei playoff, ma una finale secca è sempre una cosa diversa. Il NUC è Golia, noi siamo Davide. E sappiamo come è finita tra loro due».

Pronte a tutto

«Il NUC – prosegue coach Apo – gioca insieme da diversi anni. Ha una chimica migliore della nostra. Ma a noi l’affiatamento non manca». Rispetto a un anno fa, il Lugano è completamente cambiato. L’unica superstite è Arianna Mortati, di ruolo libero. Le potenziali titolari al palleggio, quasi a voler esorcizzare la iella del 2023, sono due. La citata argentina Luli Cosulich e la canadese Averie Allard. Quest’ultima è anche la capitana delle rosanero: «Siamo molto emozionate», ci dice la 24.enne di Winnipeg. «È fantastico poter giocare una partita così importante, in quella che è considerata la grande festa della pallavolo svizzera. Dovremo gestire nervosismo e pressione, ma sono convinta che ci siamo preparate bene, lavorando sodo. Siamo fiduciose, crediamo nelle nostre qualità. Dobbiamo solo andare in campo e dare il massimo».

Lugano e Neuchâtel si conoscono a memoria, essendosi appena affrontate nei playoff. Le romande hanno vinto la serie 3-0, ma Averie e compagne non si sentono battute in partenza: «Ci hanno sempre sconfitte, è vero, ma credo che per noi non ci potesse essere una preparazione migliore in vista della finale di Coppa. Non potremo contare sull’effetto sorpresa, ma il fatto di aver strappato loro alcuni set nelle ultime sfide, portandole anche al tie-break, ci ha dato molto coraggio. Sappiamo di poter dare loro del filo da torcere».

Scrivere la storia

Otto mesi fa il nuovo Volley Lugano era formato da un gruppo di estranee. Oggi le rosanero sono una grande famiglia, come conferma Allard: «È stata una lunga stagione, alcune di noi non erano mai andate così lontano in campionato e in Coppa, ma trascorrere ogni giorno insieme, in campo e fuori, ci ha fatto crescere. Non sappiamo dove giocheremo la prossima stagione. Alcune resteranno, altre partiranno. Tutto ciò rende questa finale ancora più speciale. È la nostra ultima possibilità di vincere qualcosa insieme e di scrivere la storia del Volley Lugano. Sarà triste salutarci tra un paio di settimane (ci sarà ancora la serie «best of 3» per il terzo posto contro l’Aesch Pfeffingen, ndr.). Ma farlo con un trofeo in mano avrebbe un sapore speciale».

Ricordi italiani

Lo scorso anno, dopo aver terminato la stagione con l’Università di Saskatchewan, Averie Allard è stata ingaggiata dal Vero Volley Monza-Milano. La canadese ha trascorso alcuni mesi in un contesto di altissimo livello, come riserva di Alessia Orro, alzatrice titolare della nazionale italiana. Pur non scendendo in campo, ha respirato l’atmosfera delle grandi partite, compresa la finale scudetto persa contro Conegliano: «Monza è vicina a Lugano, quest’anno sono andata spesso a trovare le mie ex compagne. Una delle mie migliori amiche gioca ancora lì. È stata la mia prima esperienza da professionista e poterla vivere a stretto contatto con alcune delle più forti pallavoliste al mondo è stato incredibile. Un’ispirazione. Il solo fatto di allenarmi con loro mi ha reso migliore. Ho imparato cose che mi torneranno utili anche nella finale di Winterthur, in un ambiente che ricorderà i palazzetti italiani. Non vedo l’ora».

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