Calcio

«Infortuni? Mi sono sempre assunto le mie responsabilità»

Le parole di Mattia Croci-Torti: «Molto spesso il mio lavoro consiste nel trovare delle soluzioni quando si verificano delle situazioni di emergenza»
© Keystone/Samuel Golay
Alex Isenburg
02.05.2025 22:30

Il Lugano può affrontare la trasferta di domenica con cinque giocatori recuperati: Aliseda, Bottani, Dos Santos, Hajdari e Mahou. Ottimo. Tra gli indisponibili, però, oltre a Belhadj e Valenzuela figura un terzo nome, quello di Martim Marques. Ahia. Anche lui, non è il primo, ha riscontrato un problema di natura muscolare. Immancabilmente - tanto più dopo il comunicato pubblicato in settimana dal Lugano, il giorno stesso di un’intervista del CdT in cui Croci-Torti parlava anche di questo - il tema infortuni è nuovamente riemerso.

Interpellato sulla questione, il Crus ha risposto così: «Il comunicato forse è uscito in un giorno un po’ sfavorevole, mentre per quanto riguarda i dati che figuravano - analizzati dal club con l’aiuto dello staff Performance e Medical, ndr. - posso solo dire che non è la mia sfera di competenza. Non ho problemi a ribadire che determinate assenze ci hanno tolto qualcosa. Lungi da me incolpare qualcuno, ho sempre cercato di assumermi le mie responsabilità. E molto spesso - ha detto il tecnico momò - il lavoro di un allenatore è proprio quello di trovare delle soluzioni in situazioni di emergenza e superare questi momenti».

La maggior parte delle defezioni sono giunte nel 2025, quando, paradossalmente, gli impegni erano numericamente inferiori. C’è una spiegazione logica? «Inizialmente ho attuato un turnover importante, alternavo sostanzialmente due formazioni intere e garantivo a ciascun “undici” una settimana di recupero. A parte Renato Steffen - ha spiegato il Crus - ognuno è stato incluso in queste rotazioni. Dal momento in cui gli stessi elementi sono stati sollecitati di più, siamo andati maggiormente in difficoltà».

Ancora in corsa per l’obiettivo

L’aspetto mentale, per il tecnico momò, non ha minimamente inciso sulla questione infortuni. A livello di testa, invece, alcune sconfitte hanno lasciato delle scorie. «Eravamo convinti di poter raggiungere grandi traguardi, ma sovente siamo caduti sul più bello. Ci sono stati troppi k.o. negli scontri diretti e questo è stato uno smacco per una squadra che credeva di essere all’altezza».

E in questo senso qualcosa - considerando gli ultimi scontri con le altre migliori cinque della classe - dovrà cambiare. «Sì, ultimamente abbiamo lasciato a desiderare in termini di efficienza, non sono contento di me stesso e dei risultati. Anche la società non può esserne soddisfatta; di positivo, però, c’è che ne parliamo assieme ogni giorno e avere dei confronti quotidiani con questa trasparenza rende il tutto un po’ più facile». L’obiettivo che era stato assegnato a inizio stagione al Crus - terminare nei primi tre posti - è tuttavia ancora alla portata. «Malgrado tutto, siamo ancora in corsa per farcela e queste sono cinque possibilità per far ricredere tutti quanti».

«È il calendario peggiore»

La fortuna, in termini di calendario, non ha comunque sorriso ai bianconeri. «Il nostro è il peggiore di tutti: abbiamo tre sfide lontano da casa, mentre a Cornaredo affrontiamo squadre come Basilea e Young Boys, che hanno ambizioni importanti e portano talmente tanti spettatori che sembra di giocare in trasferta. Non ci lamentiamo - ha detto ancora Croci-Torti - ma sicuramente non è una formula equa. È intrigante il fatto di avere un girone per il titolo, ma è un peccato come questa fase sia strutturata. Sarebbe da rivedere perché tutti si dovrebbero giocare alla pari le proprie possibilità. Così, invece, non si garantisce né equità né meritocrazia. Già solo il fatto che noi andremo a giocare una terza volta a Losanna mentre loro sono arrivati una sola volta in Ticino la dice lunga».

Per il mister bianconero molto dipende dai favoriti per il titolo. «Penso che a dipendenza della prima partita del Basilea possa succedere di tutto». Renani che, tra l’altro, vincendo la Coppa Svizzera consentirebbero un accesso in Europa alla 5. di Super League. «È vero, ma - con tutti gli spareggi che bisognerebbe affrontare - qualificarsi alla fase a campionato sarebbe un miracolo».