Jesse Virtanen, il domatore di tigri

Jesse. Un nome da Far West. Da pistolero infallibile, cacciatore di taglie o assaltatore di treni. Jesse Virtanen ha una mira eccezionale. Con 12 reti, è il difensore più letale della National League, nonché il miglior realizzatore dell’Ambrì Piotta. Eppure, anche a questo giro, la Finlandia lo ha snobbato per l’imminente sosta dedicata alle Nazionali. Il 32.enne di Rauma, mai selezionato per un Mondiale o un’Olimpiade, non indossa la maglia del suo Paese dalla stagione 2018-19. A quanto pare, essere tra i migliori giocatori del campionato svizzero non basta per far cambiare idea a chi di dovere. «Non sono la persona giusta per spiegarne il motivo», ci dice Jesse. «Dovreste chiedere ad altri. Posso assicurarvi che tra me e la nazionale finlandese non è successo nulla. Nessuna frizione o spaccatura. Non posso farci niente. Vorrà dire che sfrutterò anche questa sosta per recuperare energie ed allenarmi al meglio con i miei compagni biancoblù».
Fare il vuoto
Da qui all’ultima pausa restano due partite da giocare. La prima, quella in programma stasera, può rappresentare un punto di svolta nella corsa ai play-in. Alla Gottardo Arena arriva infatti il Langnau, inseguitore dei leventinesi. Con una sconfitta da zero punti, la squadra di Cereda finirebbe sotto la linea, seppur con due gare in meno dei Tigers. Uno scenario che Virtanen e compagni devono evitare: «Ci attende una grande sfida. Noi e il Langnau abbiamo lo stesso obiettivo e sarà dunque la classica partita da 6 punti. Abbiamo ancora la volontà di scalare la classifica, il Ginevra è settimo a soli 3 punti da noi, ma poterci allontanare in maniera consistente dai Tigers sarebbe già un passo importante. Anche se in palio, da qui a inizio marzo, ci saranno ancora tanti punti pesantissimi».
La vittima prediletta
In due stagioni con l’Ambrì, Jesse Virtanen ha affrontato il Langnau sette volte. Vincendo sempre e segnando ben cinque reti. Quattro nell’attuale campionato, tutte pesantissime: doppietta con gol all’overtime il 23 settembre alla Ilfis; pareggio a pochi decimi dalla terza sirena il 28 ottobre in casa; provvisorio 1-0 il 23 dicembre nell’Emmental. Un incubo per i tifosi giallorossi e per i tanti connazionali che militano nei Tigers: «Contro il mio amico Saarela e i suoi compagni abbiamo sempre raccolto soddisfazioni, è vero, ma non è mai stato facile. I due successi di quest’anno al supplementare lo dimostrano. Sarà dura, però siamo pronti. Le mie quattro reti stagionali contro di loro? Solo un caso, credo. In fondo sto segnando tanto anche contro gli altri (ride, ndr.)».
La forza della fiducia
Jesse non aveva mai realizzato così tanti gol in regular season. Con Lukko e Färjestad, nel 2017 e nel 2021, si era fermato a 9 reti. Lo scorso anno, con l’Ambrì, ne aveva firmati 8. Ora, come detto, è già arrivato a 12 in 41 partite. «Le cose sono andate subito bene e ho accumulato fiducia. Quando ti senti così, segnare è un po’ più facile. Ma a fare davvero la differenza è la chimica con i compagni. La scorsa stagione avevo forse qualche assist in più (21 contro i 12 attuali, ndr.), ma il mio stile e il mio ruolo non sono cambiati. Ogni campionato ha la sua storia. Quello che non cambia mai, è il mio desiderio di aiutare la squadra a vincere. Dopo Natale abbiamo avuto qualche difficoltà, ma un periodo così capita a ogni squadra. Siamo stati bravi a sfruttare quel momento delicato per imparare qualcosa e migliorare. Le prestazioni sono tornate e ora anche i punti. Non resta che continuare».