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A Lugano torna la nebbia: «C’è tanta rabbia, ma non è finita»

I bianconeri sbattono contro il Langnau e vedono i play-in molto lontani - Domani l'ultima chiamata contro lo Zurigo - Uwe Krupp: «Il nostro sforzo non è stato premiato» - Il rientrante Giovanni Morini: «La corsa resta aperta»
Il rientrante Giovanni Morini. © KEYSTONE/PABLO GIANINAZZI
Fernando Lavezzo
02.02.2025 20:30

Dove va a finire la nebbia quando il cielo torna azzurro? Quella che stamattina ha avvolto la città di Lugano, si è tutta spostata alla Cornèr Arena, offuscando il pomeriggio dei bianconeri e soprattutto il loro destino. La sconfitta (3-1) nello scontro diretto con il Langnau, la terza consecutiva, rischia di fare a pezzi il sogno dei play-in. In una settimana di occasioni perse, l’«effetto Krupp» ha lasciato spazio a rabbia, frustrazione e rimpianti. Il decimo posto è a 6 punti. Lontano. Il baratro dei playout è invece a un passo, con il Ginevra a -1. Il recupero di domani sera contro lo Zurigo, di nuovo in casa, è l’ultima chiamata per Thürkauf e compagni. Andare alla pausa per le nazionali senza rosicchiare due o tre punti ad Ambrì, Rappi e Bienne, sarebbe una resa anticipata o quasi.

Lontani dalla porta

Al Langnau sono bastati 14 tiri per vincere. Cinica e organizzata, la squadra di Paterlini non ha vacillato nemmeno dopo l’infortunio del suo portierone Charlin, uscito zoppicante al 17’. Poco dopo la sua sostituzione, i Tigers hanno trovato il 2-0 che ha deciso la partita. Il Lugano ha avuto costantemente il controllo del disco, ma è andato a sbattere contro la difesa avversaria, girando troppo lontano dalla porta. La zampata di Sekac al 38’ ha illuso il pubblico di casa, ma di fatto gli uomini di Krupp non sono mai riusciti a cambiare ritmo, frenati anche da troppe imprecisioni. «I ragazzi hanno lavorato duramente, a livello statistico siamo stati migliori in ogni voce, tranne in quella che conta: i gol», afferma il tecnico tedesco. «Siamo delusi, il nostro sforzo non è stato premiato, non siamo riusciti a penetrare abbastanza nello slot. Ma dobbiamo rialzarci e farci trovare pronti per la sfida con lo ZSC. Potrei decidere di cambiare qualcosa nel line-up, anche se le opzioni sono limitate».

La nota lieta

L’unico punto positivo, in casa bianconera, è stato il rientro di Giovanni Morini, oltre dodici mesi dopo la frattura del femore. Nel giorno del suo 30. compleanno, l’attaccante comasco ha battagliato parecchio, guadagnando le uniche due superiorità numeriche dei bianconeri. «C’è tanta rabbia», ammette «Gigio». «Abbiamo prodotto un buon volume di gioco, ma non siamo stati abbastanza presenti davanti alla porta. Il Langnau ha costruito il suo successo su due nostri errori e si è difeso bene. Ora non ci resta che dare il massimo fino alla fine. La corsa ai play-in resta aperta». L’energia necessaria potrebbe arrivare proprio da Morini: «Nel primo tempo le gambe mi bruciavano, ma è andata bene. Colgo l’occasione per ringraziare chi mi è stato vicino. Se sono tornato, lo devo a tante persone».