Il personaggio

André Heim: «In NHL sei soltanto un numero,
ma l’esperienza mi tornerà utile»

A colloquio con l'attaccante dell'Ambrì Piotta, da poco tornato dal Nordamerica
André Heim è tornato in leventina dopo una breve parentesi in NHL con i St. Louis Blues. Keystone/Alessandro Crinari
Flavio Viglezio
20.10.2023 06:00

L’esperienza di André Heim in NHL è durata poco, ma l’attaccante non ha perso il sorriso. Tornato ad Ambrì e gettato subito nella mischia da Luca Cereda, il 25.enne guarda al futuro: «Ci ho provato e non ha funzionato, ma adesso sono felice di essere di nuovo in Leventina, in una squadra più forte e più solida rispetto alla scorsa stagione»

Un primo grande passo André Heim lo aveva compiuto al termine della stagione 2020-2021. Poco considerato dal Berna, l’attaccante aveva deciso di trasferirsi in Leventina. Ad Ambrì ci ha messo poco a diventare uno dei centri più in vista del campionato svizzero ed allora per Heim si sono aperte le porte della NHL. L’esperienza a St. Louis è durata poco, solo qualche mese: un campo di allenamento, un’amichevole, il passaggio al farm team dei Blues e poi la risoluzione del contratto. E così il 25.enne di Interlaken è tornato a vestire la maglia biancoblù: «Ora – spiega – sono molto felice di essere di nuovo qui. Tutto il club mi ha riaccolto a braccia aperte. Accuso ancora un pochettino gli effetti del jet-lag, ma ogni giorno che passa mi sento sempre meglio. E anche fisicamente sono a posto, pronto a dare il mio contributo».

Sorride, Heim. Sembra non avere rimpianti e la delusione è in parte già alle spalle. Raccontare ciò che è accaduto non gli pesa particolarmente: «Sono andato oltre oceano senza mettermi troppa pressione adesso, con la sensazione di potermi ritagliare un posto nell’organizzazione dei St. Louis Blues. Mi sono rapidamente reso conto che è molto dura farsi spazio, è un universo totalmente diverso da quello a cui siamo abituati in Europa. Sotto un certo punto di vista sono stati mesi piuttosto duri, ma dall’altro lato ogni esperienza porta con sé qualcosa di positivo. Ho potuto sperimentare un hockey molto veloce e anche fisicamente credo di aver compiuto dei passi avanti. In particolare ho imparato ad essere più forte e presente con il disco sul bastone. È stato insomma un periodo piuttosto particolare, ma penso comunque che potrà rivelarsi utile per il prosieguo della mia carriera».

Non è stato il primo e non sarà l’ultimo giocatore, Heim, a sperimentare sulla propria pelle le dure leggi della NHL: «Sì, è proprio così, i giocatori sono considerati come un semplice numero. Durante il campo di allenamento ho avuto solo una partita a disposizione per poter dimostrare le mie qualità. Bisogna insomma cercare di dare sempre il massimo in allenamento per sperare di emergere: purtroppo per quello che mi riguarda non ha funzionato. La franchigia mia ha mandato per un paio di settimane nel far team, prima di dirmi che non avrei ricevuto spazio. Tornare ad Ambrì è stato naturale».

Il presente dice che, appena rientrato, Heim ha subito disputato due partite in 24 ore: quella casalinga con gli ZSC Lions e quella a Ginevra, con una lunghissima trasferta: «Prima di tutto sono stato molto felice di poter scendere subito sul ghiaccio, davanti ai nostri tifosi alla Gottardo Arena. In fondo non sono rimasto molto in America e quindi non ho dovuto riadattarmi al campionato svizzero. Ed è sempre più semplice tornare in una squadra e in un club che già si conoscono. Sabato è stato molto emozionante vivere in prima persona la rimonta con gli ZSC Lions, recuperare due reti di svantaggio negli ultimi minuti e poi vincere all’overtime. Alle Vernets è stata una partita molto tirata: nel periodo centrale abbiamo commesso un paio di errori di troppo e ci siamo fatti un po’ male da soli. Peccato, perché avremmo potuto tornare in Ticino con qualche punto. Per me è stato dunque un weekend di emozioni contrastanti: il successo di sabato, la lunga trasferta e la sconfitta di domenica mi hanno comunque permesso di riprendere subito il ritmo del nostro campionato. Come è normale che sia, avrò bisogno di qualche partita per essere di nuovo utile all’Ambrì Piotta al 100 percento».

Qualche nuovo arrivo, alcune partenze e un sistema di gioco ritoccato: che Ambrì ha ritrovato, André Heim, rispetto a quello dello scorso anno? «Ho notato che c’è effettivamente qualche differenza. Il nostro coach ha apportato alcune modifiche al sistema di gioco dell’Ambrì e trovo che questa evoluzione sia molto positiva per la squadra. Ritengo che questo sia un gruppo più forte e più completo di quello della scorsa stagione, c’è una maggiore profondità. La solidità della squadra dovrebbe permetterci di evitare quegli alti e bassi che hanno caratterizzato il nostro ultimo campionato. Come sempre, poi, ogni giocatore sa che qui deve lavorare sodo pe ritagliarsi uno spazio in pista. È qualcosa di bello e sono contento di essere nuovamente un pezzo di questo interessante puzzle».

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