L’analisi

Benji Conz, Juvonen e gli stranieri: ecco i dilemmi del Cere

A Zurigo il tecnico ha puntato sul portiere svizzero, ma il finlandese dà maggiori garanzie
Benjamin Conz, titolare alla Swiss Life Arena. © KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER
Flavio Viglezio
27.11.2022 19:30

«Se giocheremo sempre in questo modo saranno di più le partite che vinceremo rispetto a quelle che perderemo». Parole e musica di un Luca Cereda, soddisfatto della prestazione del suo Ambrì alla Swiss Life Arena. I biancoblù dopo la pausa della nazionale sono riusciti a riportare in pista quell’intensità che aveva permesso loro di cominciare nel migliore dei modi il campionato. Qualche pensiero comunque il Cere ce l’ha e riguarda soprattutto la scelta del portiere. E di riflesso quella degli stranieri di movimento. A Zurigo Cereda ha riproposto Conz tra i pali, permettendo così a Shore di ritrovare un posto nel line-up. L’estremo difensore non ha disputato una brutta partita, anche se le statistiche dicono che ha chiuso con l’85,71% di interventi riusciti. È chiaro che Juvonen garantisce un altro rendimento, ma con il portiere finlandese in pista al momento la coperta dell’Ambrì Piotta, in attacco, è piuttosto corta. E lo sarà fino a quando non potrà rientrare un centro di assoluto livello come Heim. Quando scendono in pista, McMillan e Shore – quest’ultimo spesso e volentieri relegato in tribuna – non fanno la differenza ed allora diventa quasi naturale affidarsi maggiormente a Juvonen. Shore ha realizzato due gol in 18 presenze, McMillan 1 in 22. È vero che il rendimento di un giocatore non va valutato solo per i punti che realizza, ma il 92,42 di Juvonen non lascia aperti molti dubbi.

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