Hockey

Bertschy: «Un gol così riesci a farlo una volta su cento»

La nazionale elvetica supera la Germania: in semifinale c’è il Canada
© KEYSTONE/Peter Schneider
Red. Sport
23.05.2024 23:15

Finalmente! La Svizzera può tirare un grosso sospiro di sollievo: dopo due eliminazioni nelle ultime tre edizioni dei Mondiali – oltre allo smacco subito alle Olimpiadi di Pyeonchang – la nazionale rossocrociata è tornata a battere la Germania. Un successo che vale il ritorno a Praga per le semifinali, un risultato che la formazione guidata da Patrick Fischer non otteneva dal 2018, quando riuscì a conquistare la medaglia d’argento. Ora, tra la Svizzera e l’atto conclusivo ci sarà il Canada, già affrontano nel girone preliminare. Un avversario che capitan Josi e compagni potranno affrontare senza pressione, con la mente libera. E in queste condizioni sognare non è assolutamente vietato. Anzi.

Non si passa

Come era lecito attendersi, la sfida con i tedeschi non è stata una passeggiata. La Svizzera è però riuscita a gestirla con maturità e personalità, senza lasciarsi prendere dal panico nei momenti di maggior pressione della Germania, quando i nostri avversari hanno provato il tutto per tutto per arrivare almeno ai supplementari. A fare la differenza, ancora una volta, è stata la solidità difensiva degli elvetici: per la sesta partita di fila, la Svizzera non ha subito reti in cinque contro cinque.

Certo, la rete del «bernese» Dominik Kahun poco dopo metà partita – con Glauser sulla panchina dei penalizzati – ha fatto riemergere i fantasmi del passato. Alla mente è tornato il quarto di finale del 2021 a Riga, quando la Germania recuperò due reti prima di batterci ai rigori. Stavolta la Svizzera è stata in grado di mantenere la calma, concedendo solo cinque tiri verso Genoni ai tedeschi, nel terzo tempo. La rete a porta vuota di Bertschy – uno dei grandi protagonisti dell’incontro – è poi stata accolta come una liberazione dalla panchina elvetica.

La gioia del coach

Non ha saputo nascondere la sua soddiszfazione, Patrick Fischer, al termine della sfida: «Questa – dice il tecnico – è veramente stata una vittoria di squadra. Sapevamo bene che non sarebbe stato facile battere i tedeschi: abbiamo iniziato molto bene e poi abbiamo lottato fino all’ultimo. Siamo rimasti uniti, ogni giocatore ha dato il massimo per il gruppo e questa è stata la ricetta del nostro successo».

Adesso la Svizzera torna a Praga: «Sì e siamo molto contenti. Siamo felici per noi e per i nostri tifosi. Anche negli ultimi anni avevamo fatto tante cose buone, ma al momento della verità non eravamo mai stati ripagati. Questa volta abbiamo fatto un passo avanti, adesso ad attenderci ce ne sono altri due».

Non nasconde di aver sudato un po’ freddo, Fischer, dopo la rete della Germania: «La mente va veloce, la testa inizia a pensare. Ma siamo rimasti calmi, anche quando la Germania ha spinto di più. Dovevano farlo, visto che erano in svantaggio».

Un inizio da sogno

La Svizzera ha ipotecato il successo in un primo tempo giocato ad altissimi livelli. I rossocrociati hanno subito preso d’assalto la difesa della Germania, messa sotto pressione dalla velocità e dalla precisione degli elvetici. A portare in vantaggio la Svizzera è stato Bertschy in contropiede, con Ambühl sulla panchina dei penalizzati. Un gran gol, quello dell’attaccante del Friburgo.  «Allora, il primo gol – spiega Bertschy – è stato un tiro della disperazione. Conquisto il disco, non sento quasi più le gambe, voglio prendere la linea rossa e vedo che il difensore mi lascia un po’ di spazio. Faccio il tiro e non lo vedo nemmeno entrare, in un primo tempo. In giornate come questa, va dentro, ma credo di riuscire a farlo una volta su cento». Di Hischier, invece, la rete del raddoppio, al termine di un’ottima azione della linea «nordamericana». Un gap di due reti che la Germania non è stata in grado di colmare. Ed allora, nonostante qualche brivido, si guarda avanti. La Svizzera torna a Praga e vuole continuare a recitare un ruolo da protagonista.