Hockey

Brian Zanetti: «Torno al momento giusto»

Dopo due stagioni in Nordamerica e altrettante a Langnau, il 22.enne ha scelto il Lugano: «Sono maturato, ora voglio compiere altri passi dove sono cresciuto»
Brian Zanetti, 22.enne difensore, torna a Lugano dopo due stagioni in Nordamerica e due a Langnau. © CdT / Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
23.05.2025 06:00

Canta Antonello Venditti, «Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». Ne sa qualcosa Brian Zanetti: dopo due anni in Canada e altri due a Langnau, il giovane difensore è tornato a Lugano. Tra i grandi, questa volta. Una decisione ben ponderata: sì, era il momento giusto per indossare nuovamente la maglia bianconera. «Dopo le esperienze in Nordamerica e nell’Emmental il mio obiettivo è quello di compiere ulteriori passi avanti nella mia carriera. A Langnau sono cresciuto, ho vissuto due stagioni davvero positive. Adesso avverto il bisogno di una nuova sfida, qui ci sono tutti i presupposti per migliorare sia a livello individuale sia di squadra».

Una crescita personale

Al termine dell’esperienza in Canada, tutti si attendevano – o speravano – un ritorno alla Cornèr Arena. Ed invece Brian Zanetti ha scelto la Ilfis di Langnau: «Rientrare subito in Ticino sarebbe stata la scelta più facile. Avevo però bisogno di crescere anche e soprattutto come persona, per esempio per imparare una nuova lingua. Ho potuto inoltre consacrarmi pienamente all’hockey, visto che a Langnau non c’è molto altro da fare (sorride, ndr). E poi le discussioni con lo staff tecnico mi avevano fatto capire che per me sarebbe stata la scelta giusta».

Legami forti, gioia intensa

A 18 anni Zanetti decide di caricare bagagli e sogni su un volo per il Canada. Con i Peterborough Petes è arrivato anche il trionfo nella OHL: «Ho imparato tantissimo in questi due anni, sia sul ghiaccio che nella vita di tutti i giorni. Il primo mese non è stato facile, lontano dalla famiglia e dagli amici di sempre, ma poi mi sono integrato abbastanza in fretta ad una nuova cultura, con altre abitudini. Vivevo in una famiglia: cenare alle 17.00 non è stato il massimo, all’inizio (ride, NdR). Ho instaurato dei legami forti, anche i compagni di squadra mi hanno sempre dato una mano. Dal punto di vista sportivo, il primo anno la squadra non era molto competitiva, ma poi nella seconda stagione sono arrivati diversi elementi davvero forti e abbiamo addirittura vinto il campionato».

Anche a livello giovanile, l’hockey in Canada è una sorta di religione: «L’ambiente è incredibile, la nostra pista era quasi sempre piena e anche in trasferta la gente veniva a vederci volentieri. Quei playoff sono stati lunghi e intensi, ma la gioia è stata enorme».

La forza del gruppo

Anche a Langnau – la bella sorpresa della passata stagione – Zanetti è riuscito a togliersi delle belle soddisfazioni, qualificandosi ai playoff e facendo soffrire il Losanna fino a gara-7 dei quarti di finale: «Già l’anno precedente non avevamo mancato di molto l’accesso ai playoff e questo ci ha dato fiducia. Nella scorsa stagione abbiamo affrontato ogni partita con la mentalità giusta. Non abbiamo mai mollato e anche nelle sfide più complicate siamo spesso riusciti a portare a casa uno o due punti. Un gruppo molto unito – sia nello spogliatoio che fuori dal ghiaccio - ha poi fatto la differenza».

Un gruppo in cui Brian Zanetti ha ricevuto tanta fiducia dallo staff tecnico, giocando spesso con uno dei due difensori stranieri e ricevendo una media di quasi 18 minuti a partita: «Come ho detto, sento di aver compiuto dei passi avanti in questi due anni. Ne sono felice, ma adesso devo e voglio crescere ancora di più. Il mio obiettivo è garantire una costante solidità difensiva, anche se non mi dispiace dare anche qualche impulso offensivo con il disco sul bastone. Al giorno d’oggi è un compito al quale tutti i difensori devono abituarsi».

Ricominciare da zero

Paradossalmente, Zanetti lascia una squadra in pieno sviluppo per un Lugano reduce dalla stagione più negativa della sua storia: «Capita spesso che una squadra non renda secondo le aspettative e nella scorsa stagione questo è successo al Lugano. Credo che il campionato passato debba essere messo alle spalle: dobbiamo ricominciare da zero, creando subito un bel gruppo nello spogliatoio e lavorando sodo ogni giorno. Pensare troppo a ciò che è stato sarebbe controproducente».

Obiettivi e sogni

Nel 2021 Zanetti è stato draftato da Philadelphia e ha avuto l’opportunità di partecipare a due campi di allenamento con i Flyers. È impossibile, per un giovane di 22 anni, non sognare la NHL: «Ho potuto osservare come il gap non è così grande come si può pensare, ma allo stesso tempo arrivare in NHL è difficilissimo. In questo momento non sarebbe giusto guardare troppo avanti. Se farò bene qui, magari un giorno si presenterà l’occasione per fare il grande salto, ma pensarci adesso non avrebbe senso. Anche se sognare è normale per un ragazzo della mia età».

Un discorso simile riguarda la nazionale: Zanetti ha vestito le maglie di tutte le categorie giovanili, disputando due Mondiali Under 20. «Sì, anche perché per sperare di andare in NHL bisogna disputare i campionati del mondo con la propria nazionale. Non lo nego, vestire la maglia rossocrociata è uno dei miei obiettivi».

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