Playoff

Calle Andersson: «Sarà dura, ma ci siamo»

Il difensore del Lugano, autore di due gol in due partite, lancia gara-3 alle Vernets
Calle Andersson anticipa Linus Omark nella sfida vinta dal Lugano giovedì alla Cornèr Arena. ©Keystone/Pablo Gianinazzi
Flavio Viglezio
18.03.2023 06:00

Mark Arcobello e Brett Connolly svolgono un leggero allenamento sul ghiaccio con i compagni che – giovedì sera – hanno giocato poco in gara-2 dei playoff contro il Ginevra. Niente voli di fantasia: il loro pieno recupero è ancora lontano. Per chi ha invece lottato e sudato per sessanta minuti – riuscendo a pareggiare la serie – un po’ di palestra, e poi via sul bus in direzione della città di Calvino.

La mente è già proiettata alla prossima sfida delle Vernets, ma è impossibile non tornare su quanto accaduto l’altra sera alla Cornèr Arena. A cominciare dalla rete di Calle Andersson, poco oltre metà partita. Un gol pesantissimo – il secondo in due partite per il figlio d’arte – che ha dato ulteriore fiducia e consapevolezza dei propri mezzi alla squadra bianconera: «Non ero soddisfatto – spiega il difensore svedese – del mio apporto in termini di punti nella regular season. A volte è anche una questione di pochi centimetri, di rimbalzi fortunati o meno: in gara-2 il disco mi è arrivato proprio sul bastone. Lo so, è stata una rete importante. In partite così tirate è fondamentale che anche i difensori possano dare un contributo concreto in fase offensiva. In gara-2 è toccato a me, domani sarà la volta di qualcun altro. Me lo auguro, ovviamente».

In gara-2 si è rivisto il Lugano capace di eliminare il Friburgo nei pre-playoff: un gruppo solido e concreto. «Abbiamo avuto la pazienza di attendere il nostro momento – prosegue Andersson –. Sia nella prima sfida alle Vernets sia alla Cornèr Arena abbiamo portato sul ghiaccio tante emozioni: in gara-1 a Ginevra, però, le abbiamo utilizzate nel modo sbagliato, commettendo troppi falli e subendo troppe penalità. In casa siamo però riusciti a correggere il tiro: ora, in gara-3, dovremo compiere un passo supplementare, giocando in modo ancora più intelligente, con tanta disciplina. Sarà dura, ma noi vogliamo vincere e sappiamo di avere le armi per riuscirci».

Servirà un’altra prestazione quasi perfetta a livello difensivo: «Come si suol dire, gli attacchi vincono i campionati, ma le difese vincono i titoli. Conosciamo bene il potenziale offensivo del Ginevra e la classe dei suoi stranieri. Ma nei playoff tutto viaggi ad altissima velocità e un piccolo episodio può modificare il volto di una partita. L’altra sera, nel periodo centrale, il Ginevra stava giocando un po’ meglio di noi, ma poi è arrivata la mia rete, a ridarci la giusta energia.

Potrebbe essere solo un’impressione, ma il Servette ha evidenziato segni di nervosismo: «Ho visto che alcuni di loro sono entrati in polemica con il pubblico. Queste cose non ci interessano molto: vogliamo rimanere concentrati al cento percento sul nostro gioco. Concentrazione e disciplina ci hanno permesso di rimanere lontano dalla panchina dei penalizzati».

Come in una partita di ping pong, dalle spalle del Lugano la pressione torna su quelle del Ginevra: «Beh, hanno vinto la regular season, mentre noi ci siamo classificati al decimo posto. Ma per noi questo non conta più nulla: è iniziata una nuova stagione e la serie è sull’1-1. Sì, il Ginevra ha più pressione rispetto al Lugano e questa situazione ci piace. Sì, ci piace parecchio».

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