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C’è sempre una prima volta

Al quarto tentativo in stagione i bianconeri riescono finalmente a battere il neopromosso Kloten – Quattro reti nel weekend per Lukas Klok: «Penso a difendere, ma quando vedo lo spazio mi piace inserirmi davanti»
Lukas Klok esulta dopo aver realizzato la prima rete bianconera contro il Kloten. ©Keystone/Samuel Golay
Flavio Viglezio
05.02.2023 19:25

C’è sempre una prima volta, nella vita. Il primo giorno di scuola, il primo amore, il primo successo stagionale con il Kloten. Sì, finalmente – dopo tre tentativi andati a vuoto – il Lugano è finalmente riuscito a battere gli «aviatori». Lo ha fatto con maturità, dando continuità al successo ottenuto la sera prima a Zugo. Sei punti e un weekend perfetto che permettono di lasciarsi definitivamente alle spalle la controprestazione con il Friburgo. E forse proprio quell’orribile primo tempo ha permesso al Lugano di ricompattarsi e di trovare le risorse per reagire immediatamente.

Anche se Luca Gianinazzi non ci sta: «Abbiamo vinto sette delle ultime dieci partite – sottolinea il tecnico – e non mi sembra corretto parlare ancora della sfida con il Gottéron». Tutto giusto, ma è altresì vero che quella figuraccia aveva lasciato il segno, tanto che pure la presidente Vicky Mantegazza era tornata a parlare dopo parecchio tempo, scusandosi con i tifosi.

Nuovi orizzonti

«Scurdammoce ‘o passato», direbbero a Napoli. Anche e soprattutto perché, con il bottino di sei punti messo in cassaforte nel weekend, davanti al Lugano si aprono nuovi e – fino a qualche settimana fa – insperati orizzonti. Con un occhio sarà fondamentale continuare a guardarsi alle spalle, ma con l’altro Arcobello e compagni possono iniziare a mettere nel mirino chi sta davanti. Solo un mesetto fa era quasi impossibile pensare di riagganciare squadre come lo il Berna, lo Zugo o lo stesso Kloten. Ed invece...

Segnali di maturità

Ed invece la sfida con il Klotenha visto nuovamente in pista un Lugano solido, equilibrato e concentrato al punto giusto. Una formazione bianconera che, dopo aver subito la prima rete dell’incontro nelle primissime fasi del periodo centrale, è subito stata in grado di alzare il ritmo delle operazioni. E il Kloten è andato immediatamente in affanno. I bianconeri hanno insomma controllato con maturità la situazione e non si sono disuniti nemmeno quando Matteo Nodari ha rilanciato le quotazioni degli aviatori. Il Lugano ha continuato ad attaccare, senza scoprirsi in difesa, e a proporre buone trame di gioco. Riuscendo così a conquistare i tre punti senza affanni.

Sulla retta via

Dopo essersi lasciato pure lui travolgere dagli eventi con il Friburgo – e la personale ammissione di colpa va tutta a suo onore – anche Luca Gianinazzi è velocemente tornato sulla retta via. Nel weekend ha riproposto la formazione che, al momento, gli garantisce il massimo equilibrio possibile. Niklas Schlegel in porta, l’ormai insostituibile Lukas Klok in difesa e il quintetto straniero composto da un ispiratissimo Granlund, Arcobello, Connolly, Carr e Josephs in attacco. E le scelte del coach sono state premiate. «Siamo stati bravi a gestire le emozioni – afferma il Giana – e anche dopo la seconda rete del Kloten siamo rimasti tranquilli. Non abbiamo mai rinunciato a lavorare in fase offensiva».

L'ora di Klok

Una fase offensiva alla quale ha contribuito – con addirittura quattro reti in due partite – Lukas Klok. Dei nove gol realizzati dal Lugano nel weekend, quattro portano appunto la firma del terzino ceco. E meno male che era stato presentato come un difensore prettamente difensivo. Lui se la ride e si gode il momento: «Diciamo che in queste situazioni a guidarmi è soprattutto l’istinto. Cerco di leggere al meglio il gioco: il mio primo obiettivo rimane quello di difendere bene, ma se vedo lo spazio giusto mi piace buttarmi in avanti e contribuire alla fase offensiva. Ci fidiamo uno dell’altro: so che se vado davanti alla porta avversaria ci sarà un compagno pronto a coprirmi, dietro».

Solido nel proprio terzo di difesa, uomo in più quando il Lugano attacca. Anche Klok ha ritrovato le giuste sensazioni dopo la débâcle con il Gottéron: «Contro il Friburgo il nostro primo periodo era stato terribile. Ma poi, a partire dal secondo tempo, avevamo fatto gioco pari con i nostri avversari. Ne abbiamo discusso tra di noi, sapevamo di dover reagire e nel weekend le cose sono andate molto meglio. In un campionato in cui tutti possono battere tutti, siamo tornati a prendere partita dopo partita. È questa la ricetta per avere successo». Con un Klok così, sarà meno complicato per il Lugano agguantare il treno dei pre-playoff. La sua prima rete contro il Kloten – al termine di un’ubriacante azione personale – ha dato la sveglia ai bianconeri: «In generale sarebbe importante riuscire a realizzare il primo gol, ma ovviamente questo non è sempre possibile. Ad andare in vantaggio è stato il Kloten, ma la nostra reazione è stata ottima».

Il Lugano arriva così all’ultima pausa dedicata alle nazionali con il sorriso sulle labbra. Mica è poco, considerando ciò che è stato fin qui il campionato dei bianconeri. E la squadra – dopo qualche giorno di riposo – potrà preparare con (relativa) serenità la partita del 14 febbraio in casa del Losanna. Sì, un altro scontro diretto. Una settimana di sosta in cui uno degli obiettivi prioritari di Luca Gianinazzi sarà quello di recuperare Mikko Koskinen. Le prestazioni del portiere finlandese sono in caduta libera, come lo attestano le percentuali di interventi riusciti. Ma il Lugano avrà bisogno del miglior Koskinen, per il rush finale del campionato. Anche il miglior Schlegel – di tanto in tanto – avvertirà la necessità di tirare il fiato. D’altra parte però – come già sottolineato – il Lugano si è scoperto più solido con i sei stranieri di movimento. Ed è sempre pericoloso andare a toccare degli equilibri ancora fragili.

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