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«C’erano tutti gli ingredienti di ciò che potremmo trovare nei play-in»

Zaccheo Dotti loda la prestazione del suo Ambrì Piotta contro il Davos: «Nulla è ancora deciso, ma usciamo dal weekend con tanta energia»
© Ti-Press
Fernando Lavezzo
24.02.2024 23:25

Un passo deciso (se non decisivo) verso i play-in, in una bella atmosfera da playoff. Gottardo Arena «sold out», intensità elevata sin dai primi cambi, battaglie su ogni disco, due portieri in «trance» agonistica. E soprattutto due gol «sporchi», su deviazione, segnati da Spacek e Dauphin in un periodo centrale che ha di fatto consegnato i tre punti all’Ambrì Piotta. Alla terza partita in quattro giorni, e con la lunga trasferta di Losanna nelle gambe, la squadra di Luca Cereda ha dato una dimostrazione di forza e di carattere, battendo un avversario lanciatissimo come il Davos. In attesa della risposta del Langnau, impegnato nel posticipo domenicale contro lo Zugo, i biancoblù si sono messi alle spalle anche il Bienne, affondato in quel di Rapperswil. Il nono posto, con tre lunghezze di margine sui seeländer, mette i leventinesi in una posizione ottimale per lo sprint finale. 

L’energia di Zaccheo

«Ci restano ancora tre partite e non abbiamo ancora conquistato nulla, ma una serata così ci fa davvero bene», afferma Zaccheo Dotti, protagonista di una gara infuocata ed energica. «In pista c’erano tutti gli ingredienti di quello che potremmo trovare nei giochi per il titolo. Battaglie e gioco duro, seppur pulito e corretto. È stata una vittoria di squadra. Poteva esserci il rischio di iniziare il match con le gambe un po’ pesanti, visto il rientro a tarda notte da Losanna, ma ci siamo fatti trovare pronti dal primo ingaggio. C’erano reattività ed esplosività, nonostante gli impegni ravvicinati. È positivo, significa che fisicamente ci siamo e che riusciamo a reggere questi ritmi sostenuti e ripetuti».

Super Juvonen

Avanti 2-0 dopo due tempi, l’Ambrì è stato bravo a non mollare la presa dopo il gol di Nordström, segnato in power-play con ancora 14 minuti sul cronometro. Zaccheo Dotti e compagni si sono compattati davanti a Juvonen, che da parte sua ha reagito alla grande dopo le sbavature di 24 ore prima a Malley. Il portiere finlandese ha parato 40 tiri su 41, dando spettacolo nel delicato finale, con i grigionesi nuovamente in superiorità numerica. Per scardinare la difesa gialloblù, come detto, sono invece servite due deviazioni quasi impercettibili di Spacek e Dauphin (la seconda in superiorità numerica). «La squadra di Holden gioca benissimo dietro. Sapevamo di dover mettere più dischi possibili su Aeschlimann e ha funzionato», spiega «Zack».

C’è ancora del lavoro da fare per blindare i play-in: «Nulla è ancora deciso, ma usciamo dal weekend a testa alta, con tanta energia», dice Zaccheo. Dopo aver ricevuto un favore dal Lugano, che venerdì aveva sconfitto il Langnau, stavolta l’Ambrì ha ricambiato la cortesia fermando l’inseguimento del Davos: «Non nego che la sconfitta dei Tigers alla Cornèr Arena ci abbia fatto piacere, così come loro saranno contenti del k.o. grigionese». Per una volta, seppur a distanza, è stato il derby dell’amicizia.

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