L'analisi

Con il primo ballo di Simone fa festa tutto l'Ambrì Piotta

La stagione dei leventinesi inizia con un successo sul Rapperswil – A dare la svolta alla partita il pareggio di Terraneo: «Ma già prima della mia rete si vedeva che stavamo crescendo»
© Ti-Press
Fernando Lavezzo
15.09.2023 23:18

Ma certo che ve lo ricordate Il ballo di Simone, canzonetta di fine anni Sessanta ancora in voga nei capannoni di carnevale. «Batti in aria le mani, e poi falle vibrar, se fai come Simone, non puoi certo sbagliar». Ecco. A fine partita c’era proprio lui, Simone Terraneo, a far vibrare le mani sotto la curva. A scandire il ritmo del «geyser sound», il rituale della vittoria, al fianco di Dominic Zwerger, maestro di cerimonie anche quando è infortunato. «I compagni mi hanno spinto in avanti e a quel punto sono andato insieme a Zwergy», racconta sorridente Terraneo. Per il 19.enne difensore è stata una serata da ricordare. Il suo primo gol in National League, valso il 2-2 poco dopo metà partita, ha dato una svolta all’esordio stagionale dell’Ambrì Piotta. Poco dopo, Jakob Lilja gli è andato dietro, danzando nello slot. «Se faccio come Simone, non posso certo sbagliar», deve aver pensato l’attaccante svedese prima di trafiggere Nyffeler e operare il meritato sorpasso.

Da che parte è entrato?

Sì, meritato. Il primo tempo, iniziato con la giusta aggressività (vantaggio di Dauphin in power-play), ma proseguito con troppe concessioni difensive, si era chiuso sul 2-1 per il Rapperswil. Nel periodo centrale, però, l’Ambrì ha cambiato marcia. E dal 28’ in poi ha preso per il collo gli ospiti. I quali, nonostante il time-out chiamato da Hedlund, non sono più riusciti a contenere l’energia dei leventinesi. «Ci eravamo accorti di aver preso in mano il match e il loro time-out ce lo ha confermato», racconta Terraneo. «Personalmente, ho vissuto una gara in discesa. Non ho iniziato benissimo. Ma nel secondo tempo, grazie all’aiuto dei compagni, alla grinta e alle giuste emozioni, le cose sono migliorate. Già prima del mio pareggio, l’inerzia della partita era cambiata a nostro favore. Quel gol ha poi aiutato me e la squadra a crescere ulteriormente. È stata una grande gioia. Dopo aver tirato, non ho immediatamente realizzato di aver segnato. Per capire come è entrato il disco, ho dovuto guardare le immagini sul grande schermo. Daniele Grassi è poi andato a prendermi il puck. Lo conserverò gelosamente».

Effetto Juvonen

Se a livello contabile è stato il 2-2 a cambiare il destino della partita, non si può tacere delle parate compiute da Juvonen sul 2-1 per gli ospiti. «Quella di guantone sul contropiede di Baragano alla fine del primo tempo è stata un’altra chiave del match», concorda Terraneo. Fondamentale è stato anche il risveglio della prima linea, dopo 30 minuti di nascondino. Non per nulla sono state le reti di Lilja e Spacek a regalare i tre punti all’Ambrì. Meritato anche il 5-2 di Kostner, a coronamento della bella prestazione della quarta linea. Positivo pure l’esordio di Dauphin, al cui fianco si è mosso bene Eggenberger. Peccato che a Nando manchi un po’ di fiducia nel tiro. Più complicata la «prima» di Landry, colpevole, in combutta con Heed, in occasione dell’1-1. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Come in un vecchio ballo di carnevale. «Adesso mi divertirò un po’ con te, con un bel gioco che ti piacerà, Simone dice che è molto semplice, e lui queste cose le sa».

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