Dopo una pazza rimonta resta un punto amarognolo

Anche un sol punto fa brodo, soprattutto se conquistato in rimonta contro la capolista. La pazza serata dell’Ambrì, però, non può essere catalogata tra le più positive. In ottica pre-playoff, con Lugano e Langnau andati a prendersi la posta piena, la sconfitta ai rigori contro il Ginevra rappresenta un passo indietro in una classifica strettissima. E sabato i biancoblù saranno attesi dai Tigers in un delicato scontro diretto. «La stagione non finirà il prossimo weekend, ma dovremo partire meglio di quanto fatto contro il Servette e giocare bene per tutti i 60 minuti» dice Inti Pestoni. «Sarà una gara importantissima per la classifica, per la fiducia e per mandare un segnale agli stessi tigrotti. Non vogliamo sbagliarla. Abbiamo già battuto tre volte il Langnau e questa sarà l’ultima occasione a nostra disposizione per strappargli altri tre punti». Mancherà ancora Spacek, i cui tempi di recupero sono stati stimati in una settimana.
La strigliata
Ci sono voluti due tempi, ieri sera, per vedere un Ambrì aggressivo. «Nella seconda pausa Cereda ci ha dato una strigliata», racconta Inti. Per 40 minuti i leventinesi hanno reso la vita troppo comoda al Servette. Nonostante fosse priva dei suoi migliori marcatori, Filppula e Winnik, la squadra di Cadieux ha saputo sfruttare il suo tasso tecnico, a immagine di Omark, Tömmernes e Praplan, decisivi nel confezionare le tre reti di vantaggio. «In realtà nel primo tempo non abbiamo giocato male», afferma Pestoni, il più attivo dei suoi. «Le loro prime due reti sono nate da due invenzioni di Omark, ma anche noi abbiamo avuto le nostre chance. Eravamo presenti. Nel secondo, invece, non siamo riusciti a gestire il disco come avremmo voluto. Nel terzo abbiamo dimostrato di non voler mollare mai, ma ovviamente sarebbe utile iniziare un po’ meglio le partite. Quando subiamo il primo gol, infatti, facciamo sempre fatica. E spesso perdiamo».
La grande reazione è arrivata in power-play, con l’immediato 1-3 di Bürgler. Da quel momento la Gottardo Arena si è accesa e il Ginevra ci ha capito ben poco, con i padroni di casa a colpire con Formenton e di nuovo in superiorità numerica con Chlapik. Con oltre sei minuti sul cronometro, però, l’Ambrì non ha saputo sfruttare l’inerzia, complicandosi l’approccio all’overtime a causa di due penalità. Quinto rigorista, Inti non ha saputo rimediare alla trasformazione dello specialista Tömmernes. E in bocca resta un po’ d’amarezza.