È la luce in fondo al tunnel?

Sarebbe una follia immaginare che – grazie al successo all’overtime a Losanna – il Lugano abbia di colpo risolto tutti i suoi problemi. E che la pausa per la nazionale sia stata la medicina che ha definitivamente guarito il paziente bianconero. La recentissima storia ricorda gli alti e bassi che hanno fin qui caratterizzato la stagione di Arcobello e compagni.
In un lungo campionato ci sono però partite che lanciano segnali importanti. O per lo meno altamente indicativi. Quella della Vaudoise Arena sembra essere una di queste e chissà che il Lugano non cominci finalmente ad intravedere una vera luce in fondo al tunnel. Con la consapevolezza di dover ancora lavorare parecchio per trovare un rendimento che permetta di effettuare un salto di qualità consono alle ambizioni del club.
Il primo segnale positivo riguarda – e alla fine è ciò che conta di più – i risultati ottenuti a cavallo della sosta. Il successo a Losanna è il terzo nelle ultime quattro partite, in cui Arcobello e compagni hanno conquistato 8 punti. Il Lugano ha vinto il derby contro l’Ambrì Piotta alla Cornèr Arena, prima della sconfitta a Kloten al termine di una sfida dominata per due tempi. Una partita che il Lugano avrebbe potuto e dovuto fare sua per mole di gioco sviluppata e occasioni da gol avute. In seguito, appena prima della pausa, i bianconeri hanno messo sotto il Bienne e martedì sono arrivati i due punti al termine del primo overtime disputato in stagione dalla squadra di Luca Gianinazzi. Il lavoro svolto dal giovane tecnico sta insomma iniziando a portare i suoi frutti anche in termini contabili.
Per la prima volta in questo campionato il Lugano ha inoltre vinto due partite di fila. È un primo piccolo passo verso quella costanza di rendimento tanto auspicata. Certo, tra il successo con il Bienne e quello a Losanna c’è stata la sosta, ma dal punto di vista mentale essere riusciti a confermare alla Vaudoise Arena il successo sui Seeländer potrebbe rivelarsi estremamente importante.
Anche perché, lontano dalla Cornèr Arena, il Lugano aveva festeggiato per l’ultima volta il 1. Ottobre scorso, a Bienne E, in precedenza, era stato in grado di imporsi solo nel derby alla Gottardo Arena. Dopo quella vittoria per 3-0 alla Tissot Arena – quando in panchina c’era ancora Chris McSorley – i bianconeri in trasferta avevano subito cinque sconfitte filate. E – lo si è detto prima della ripresa – una rimonta in classifica passa obbligatoriamente da un deciso miglioramento delle prestazioni fuori casa.
Anche perché dal 25 novembre al 9 dicembre il Lugano sarà impegnato per quattro partite consecutive in trasferta, contro Friburgo, Zugo, Bienne e Ajoie.
A Losanna, poi, il Lugano si è imposto in rimonta. In svantaggio per 2-0 nelle prime fasi del periodo centrale, i bianconeri hanno trovato le risorse fisiche e mentali per capovolgere il risultato. E con un po’ più di freddezza sotto porta avrebbero anche potuto tornare in Ticino con la posta piena. Nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. In sole altre due occasioni il Lugano era stato capace di ribaltare una partita in cui era andato in svantaggio, entrambe le volte alla Cornèr Arena: il 22 ottobre contro il Rapperswil (6-3 il punteggio finale) e contro il Bienne prima della sosta (5-3). Nel periodo più buio di inizio campionato, a Losanna – sotto di due reti – i bianconeri avrebbero corso il serio rischio di andare alla deriva. Sembra inoltre sfatato il tabù del terzo tempo, il periodo in cui il Lugano è spesso andato in grave difficoltà.
Un ulteriore progresso da sottolineare – anche in questo caso il trend va ovviamente confermato – riguarda il power-play. Il Lugano rimane penultimo nella speciale classifica, ma a Losanna ha colpito due volte con un uomo in più sul ghiaccio – grazie alle reti di Connolly e di Arcobello – sfruttando il 40% del tempo in superiorità numerica a disposizione. Contro il Bienne, prima della sosta, capitan Arcobello aveva pure colpito in power-play, ma allo stesso tempo il Lugano non aveva cavato un ragno dal buco in quasi due minuti di doppia superiorità numerica.
Infine anche gli stranieri bianconeri sembrano aver finalmente imbroccato la strada giusta. E per il prosieguo della stagione coach Gianinazzi potrà pure contare su Daniel Carr. Certo, Markus Granlund – apparso comunque in crescita – può dare di più e anche Brett Connolly – autore comunque di un gol e un assist a Losanna – funziona ancora a corrente alternata. Inoltre Oliwer Kaski, che a Losanna non ha più giocato a partire dal periodo centrale e le cui condizioni di salute andranno valutate, rimane un oggetto misterioso. Ma il Lugano ha ritrovato il miglior Mark Arcobello: dopo aver messo a referto solo un assist nelle prime 11 uscite stagionali, il capitano nelle ultime 9 partite ha totalizzato 12 punti.