«È stata la nostra partita migliore»

La birra in testa presa dopo le interviste, lanciata da un tifoso giurassiano, non ha rovinato la serata di Uwe Krupp. «È stata una partita dura, ma anche la nostra migliore nella serie», ha detto il coach bianconero. «Merito della vittoria di mercoledì, che ci ha dato fiducia e ha cambiato il nostro linguaggio del corpo, ma anche del fatto che ora conosciamo meglio l’Ajoie. In 5 contro 5 siamo sempre in grado di controllare la gara. Ma ci sono state fischiate tante penalità e il loro power-play si è confermato pericoloso. È uno dei migliori della lega e di questo dobbiamo dare credito ai giurassiani. Anche quando non segnano con l’uomo in più, riescono a generare momentum». Il Lugano non brilla per disciplina, ma i fischi arbitrali non sono piaciuti al tecnico tedesco. «Non so bene come siano le regole in Svizzera (qui si percepisce un pizzico di ironia, ndr.), ma non capisco come in una gara così, una squadra venga punita sei volte e l’altra una sola. È inusuale, soprattutto pensando che in 5 contro 5 eravamo noi ad avere più spesso il disco. C’è una discrepanza che qualcuno mi dovrà spiegare». Krupp non vuole comunque insistere su questo aspetto: «Quando giochiamo bene difensivamente, muoviamo i piedi e stiamo lontani dalla panchina dei puniti, siamo padroni del nostro destino». Per semplificarsi la vita, ai bianconeri farebbe comodo trovare finalmente un doppio vantaggio: «Sì, cambierebbe le cose. Sull’1-0 c’è stata l’asta di Sekac e sul 3-2 il break in shorthand di Thürkauf. Due grandi occasioni per scavare un solco. Ma di fronte abbiamo un avversario che non smette mai di lottare e che ci obbliga a battagliare fino alla fine. Dopo aver subito il 3-3 non eravamo abbastanza calmi e per questo ho chiamato il time-out. In seguito, ci siamo ripresi. Ora ripartiamo con un best of 3. Ci eravamo cacciati in un buco, ma ci siamo ripresi il vantaggio del ghiaccio».