Hnat Domenichelli: «Voglio dare al Lugano tutte le chance di fare bene»

Il Lugano è in pausa, Hnat Domenichelli no. Il direttore sportivo bianconero è in Finlandia per seguire la Karjala Cup. Dopo gli annunci dell’ingaggio di Joren Van Pottelberghe e del prolungamento del contatto di Matthew Verboon, è il momento giusto per fare il punto sulle strategie di mercato del club della Cornèr Arena. «Un nuovo straniero? Teniamo d’occhio la situazione»
Hnat Domenichelli, iniziamo dai portieri. Dopo due anni con Mikko Koskinen dalla prossima stagione il Lugano tornerà ad avere due estremi difensori svizzeri. Qual è la ragione di questo cambio di strategia?
«Insieme a Luca Gianinazzi analizziamo costantemente il mercato dei giocatori svizzeri per costruire il gruppo delle prossime stagioni. Sapevamo che tanti portieri svizzeri arrivavano in scadenza di contratto e abbiamo deciso di guardare all’ingaggio di un estremo difensore di qualità. Abbiamo trovato un accordo con Van Pottelberghe: a questo punto ho subito parlato con Koskinen, così che Mikko avrà tutto il tempo di pianificare il suo futuro».
Con Schlegel e Van Pottelberghe tra i pali il Lugano che verrà giocherà con due difensori stranieri?
«È troppo presto per dirlo. Anche quest’anno giocare con due terzini di importazione avrebbe potuto essere una possibilità, ma abbiamo fatto altre scelte. In questa stagione stiamo avendo molti infortuni in attacco e per decidere come muoverci in futuro dobbiamo vedere come andrà il campionato. Avere due stranieri in difesa significa poterne schierare solo quattro davanti ed allora molto dipenderà da quanti attaccanti con passaporto rossocrociato potremo mettere sotto contratto».
Restiamo ai portieri: cosa vi piace di Van Pottelberghe e come ha reagito Koskinen?
«Per quel che riguarda Mikko, non vedo problemi. Già due anni fa, al momento del suo ingaggio, eravamo stati chiari con lui: l’idea, già in quel periodo, era quella di tornare un giorno ad avere due estremi difensori svizzeri. Koskinen è un professionista, va per i 36 anni e conosce benissimo le leggi del mercato. Sono sicuro che darà ancora un contributo importante alla squadra. Van Pottelberghe, dal canto suo, ha tante qualità: è alto, ha l’età giusta ed è un portiere moderno che può vantare anche una certa esperienza internazionale. Inoltre per un matrimonio bisogna essere in due: Joren ha scelto il Lugano, crede nel nostro progetto. Ma non tutti i portieri svizzeri vogliono trasferirsi in Ticino. Siamo convinti che la coppia formata da Schlegel e Van Pottelberghe ci potrà regalare delle belle soddisfazioni».
Negli scorsi giorni è arrivata anche la notizia del prolungamento del contratto di Matthew Verboon...
«Quando decidi di ingaggiare un giovane è perché credi in lui. Il nostro obiettivo non è mai stato quello di avere Matthew con noi per una sola stagione. E Verboon ha capito che a Lugano avrebbe potuto avere più spazio rispetto ad altre realtà. Il ragazzo ha subito dimostrato le sue qualità: sta giocando tanto e noi siamo molto contenti di lui, è già riuscito a ritagliarsi un ruolo preciso all’interno del gruppo. E i nostri tifosi iniziano a vedere l’ossatura rossocrociata del Lugano del futuro».


A proposito di tifosi: in molti temono una possibile partenza di Calvin Thürkauf per il Nordamerica. Si tratta di uno scenario ipotizzabile?
«Questi sono problemi grassi (ride, NdR). Quando abbiamo preso Calvin sapevamo che si trattava di un ottimo giocatore e siamo riusciti a metterlo sotto contratto fino al 2029. Per molti era un rischio troppo elevato, mentre oggi i tifosi hanno paura che scappi oltre oceano. Thürkauf sta giocando davvero bene, è un capitano naturale e anche in nazionale ha indossato la maglia con la C sul petto. Ha 26 anni e la nostra speranza è che possa crescere ulteriormente. Certo, se continuerà così la possibilità di andare in NHL potrebbe diventare concreta. Ma ricordiamoci che per avere una chance nella massima Lega nordamericana bisogna mantenere livelli altissimi per almeno due anni, sia nel campionato svizzero sia con la nazionale. Elvis Merzlikins, per esempio, è stato il miglior portiere europeo per diverse stagioni prima di poter compiere il grande salto verso la NHL».
A che punto sono le trattative per il rinnovo di Michael Joly?
«Quando lo abbiamo scelto, quasi nessuno sapeva chi fosse. D’accordo con il suo agente, abbiamo raggiunto un accordo per una stagione perché – dopo essere diventato dominante nel campionato finlandese – Joly voleva compiere un passo supplementare nella sua carriera. Ci è voluto un po’ di tempo, anche a causa di un piccolo infortunio subito proprio alla vigilia dell’inizio del campionato, ma oggi Michael sta mettendo in mostra tutte le sue qualità. Adesso bisogna capire quali siano le sue intenzioni: punta a tornare in NHL o immagina un futuro più a lungo termine in Svizzera? La nostra speranza è che voglia rimanere a Lugano: le discussioni con il suo agente sono già iniziate e tutto resta aperto».
Marco Müller, Canonica e Walker rimarranno fuori a lungo. Hnat Domenichelli porterà a breve un nuovo straniero a Lugano?
«Bella domanda. Per questa stagione abbiamo voluto aumentare il numero di attaccanti a disposizione e nonostante ciò siamo arrivati in emergenza alla prima pausa. Gli infortuni fanno parte di uno sport di contatto come l’hockey: non ci siamo pianti addosso, non ci piace trovare scuse. Detto ciò, sto monitorando l’evoluzione della situazione e voglio dare l’opportunità a questo gruppo di fare bene. Con la dirigenza e lo staff tecnico valuteremo insomma il da farsi: non servirebbe a nulla ingaggiare qualcuno solo per fare numero. Crediamo nei nostri stranieri, il gruppo c’è e andiamo avanti con chi è a disposizione. Ma ovviamente, lo ribadisco, dobbiamo tenere in conto la situazione che si è creata con i tanti infortuni che hanno colpito i nostri attaccanti in particolare».
Hnat Domenichelli è soddisfatto di questo primo scorcio di stagione del Lugano?
«In generale posso dire di essere soddisfatto. C’è voluto un po’ di tempo per trovare la giusta chimica tra le linee, ma poi la squadra ha trovato la sua via e sono arrivate le sei vittorie di fila. In seguito gli infortuni hanno obbligato il gruppo a stringere i denti e siamo arrivati alla pausa in debito di energie. Questo spiega il piccolo calo avuto nelle ultime partite. Sì, sono piuttosto soddisfatto, ma dobbiamo continuare a spingere. Una stagione non dura solo 20 partite: adesso si tratta di ricaricare le energie e di lavorare bene per essere subito pronti alla ripresa del campionato quando affronteremo il Ginevra Servette in trasferta».