Hockey

Il crescendo bianconero manda in tilt l’Ambrì Piotta

I biancoblù non riescono a frenare la marcia del Lugano: in Leventina è arrivato il quinto successo consecutivo per la squadra di Tomas Mitell - La forza del collettivo fa la differenza alla distanza
Linus Omark festeggia dopo aver messo a segno il gol del 2-1 per i bianconeri. ©Keystone/Andrea Branca
Flavio Viglezio
28.10.2025 23:05

Uno a uno e disco al centro. Questo, ovviamente, per quel che riguarda la storia stagionale dei derby. Sì, perché dopo la vittoria dell’Ambrì Piotta alla Cornèr Arena, il Lugano è andato a prendersi la rivincita in Leventina. Per i bianconeri - che in trasferta non perdono praticamente più... - si tratta del quinto successo consecutivo e un posto tra le prime sei della classifica si avvicina sempre di più. Dal canto suo l’Ambrì Piotta esce solo relativamente ridimensionato dalla sfida. Per 40’ i biancoblù sono riusciti a controllare le iniziative del Lugano, sono pure passati in vantaggio e - in superiorità numerica - hanno risposto all’uno-due piazzato dai bianconeri nelle prime fasi del periodo centrale. I leventinesi hanno cercato di contrastare la superiorità nella qualità - e nella quantità - del gioco espressa dalla squadra di Tomas Mitell con impegno e abnegazione. Ma sulla lunga distanza per gli uomini di Landry e Matte non c’è stato nulla da fare. Ma questo - è giusto sottolinearlo - non è un Ambrì Piotta in crisi. Tutt’altro. Un Ambrì che - considerando le defezioni degli infortunati Alex Formenton e Nic Petan - è stato tra l’altro costretto a scendere in pista con soli cinque elementi di importazione.

Fiducia cieca

I leventinesi ci hanno provato, insomma, ma fermare il Lugano di questi tempi è quasi impossibile. Messo anche sotto pressione dai biancoblù nei primo tempo, il Lugano non ha mai perso il bandolo della matassa. Neanche il vantaggio leventinese realizzato da Inti Pestoni ha scalfito il morale di Thürkauf e compagni. I bianconeri sono progressivamente cresciuti e hanno poi letteralmente dominato un terzo tempo in cui sul ghiaccio si è vista una sola squadra. Il Lugano, appunto. Semplicemente, l’Ambrì Piotta non è più riuscito a reggere il ritmo indiavolato imposto dai bianconeri. Il filtro a centro pista che bene aveva funzionato nel primo e nel secondo periodo ha iniziato a fare acqua da tutte le parti e il Lugano ne ha approfittato per schiacciare l’Ambrì Piotta per lunghi tratti nel suo terzo di difesa. Basterebbe la statistica dei tiri in porta per spiegare a chi non ha assistito all’incontro come sono andate le cose nell’ultimo periodo: addirittura 17-6 per i bianconeri.

Più veloce, più deciso

Gilles Senn ha fatto di tutto per ritardare il verdetto, ma il portiere nulla ha potuto in quei terribili 23 secondi - terribili per l’Ambrì Piotta - ovviamente - in cui il Lugano ha chiuso i conti grazie alle reti di Jiri Sekac e Calvin Thürkauf. Ancora una volta, come nelle quattro precedenti uscite, a fare la differenza per il Lugano è stato il collettivo. Velocità di esecuzione e disciplina tattica hanno insomma premiato Thürkauf e compagni. I bianconeri giocano ormai a memoria e sanno gestire con sorprendente e consumata maturità le differenti fasi di gioco. Ad un Ambrì Piotta ancora in cerca di una sua precisa identità - dopo la fine dell’era Cereda-Duca - sono invece venute e mancare le individualità che avrebbero potuto mettere maggiormente in difficoltà la sempre attenta difesa bianconera. Basti pensare alle prestazioni piuttosto anonime di elementi come Chris DiDomenico o Michael Joly. Ma che l’Ambrì si consoli: contro questo Lugano sta diventando durissima per tutti.