L'analisi

Il Kloten ha trovato l’antidoto per la maledizione del «Cere»

Il tecnico leventinese vantava un bilancio di 12 a 1 con gli aviatori, ma stavolta la sua squadra è stata sconfitta – Domani la rivincita in terra zurighese – Intanto Jannik Fischer ha firmato con l’Ajoie: «Non è una decisione contro l’HCAP»
Niente da fare per il topscorer Michael Spacek contro Flurin Randegger e compagni. © Keystone/Samuel Golay
Fernando Lavezzo
20.01.2023 23:24

Il Kloten aveva qualche conticino in sospeso con Luca Cereda. Dodici, per la precisione. Prima di questa sera, il bilancio tra l’allenatore biancoblù e gli aviatori era infatti di 12 a 1. Nella sua stagione d’esordio sulla panchina leventinese (2017-18), il «Cere» affrontò gli zurighesi addirittura 11 volte tra regular season, gironcino dei playout e spareggio, imponendosi in 10 occasioni. Altre due vittorie sonanti (6-0 e 6-2) sono arrivate in questo campionato, dopo il ritorno del Kloten in NL. Stasera, però, la musica è cambiata. La squadra di Jeff Tomlinson, ben organizzata e in piena fiducia, si è imposta 3 a 2 grazie alla doppietta di Ruotsalainen nel terzo tempo, inframezzata dal pareggio di Kneubühler in inferiorità numerica. Un’illusione di breve durata per i padroni di casa. Gli aviatori non hanno rubato nulla, ipotecando la qualificazione ai pre-playoff. Domani sera, nella rivincita in programma alla Stimo Arena, capitan Grassi e compagni avranno una nuova chance per ritrovare il filo del discorso.

Inizio senza ritmo

Dopo tre vittorie di fila e sei successi consecutivi davanti ai loro tifosi, oggi i biancoblù sono partiti sotto ritmo, senza aggressività, incassando il vantaggio di Ness. Nel periodo centrale, evidentemente deluso da quanto visto fin lì, Cereda ha messo mano alle linee, spostando Pestoni con i due cechi e Formenton con Grassi e Zwerger. La gara si è fatta più vivace e intensa e la gran botta di Heed alla mezz’ora ha permesso ai leventinesi di pareggiare. A quel punto ci si poteva attendere un Ambrì finalmente padrone del ghiaccio, ma gli zurighesi non hanno minimamente accusato il colpo, andando sparati per la loro strada. Identico motivetto nell’ultima frazione, dopo il 2-2 di Johnny. Troppo facile per Ruotsalainen andare a superare Juvonen con il decisivo 3 a 2 dopo essere sfuggito alla soffice marcatura di Heim.

Ragioni personali

«È vero, nel primo tempo non abbiamo giocato come avremmo voluto. Eravamo troppo timidi. Poi è andata meglio, ma non è stato sufficiente», afferma Jannik Fischer, fresco di firma con l’Ajoie per le prossime due stagioni. «Fortunatamente avremo subito un’occasione di riscatto contro lo stesso avversario, in una sorta di mini serie di playoff. Nelle prime due sfide stagionali contro gli aviatori avevamo giocato molto bene, ma non era stato facile come potrebbero suggerire i risultati. Non ci era stato regalato nulla. Ora si vede che loro sono in una fase di grandissima fiducia. Stanno giocando davvero molto bene. Ma noi sappiamo di poter fare di più e intendiamo reagire».

Fischer è sceso in pista pochi minuti dopo l’ufficializzazione del suo passaggio ai giurassiani: «Ma io lo sapevo già da un po’», scherza Jannik. «Ci tengo a precisare che la mia non è una decisione contro l’Ambrì Piotta. Qui ho trascorso cinque anni magnifici e voglio chiudere in bellezza. Darò tutto fino alla fine. Ho scelto l’Ajoie per ragioni personali, per facilitare la mia vita privata. Volevo riavvicinarmi alla Romandia. A Duca avevo comunicato la mia intenzione di partire con largo anticipo, quindi non ci sono mai state discussioni o offerte».

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