Hockey

Il Lugano accelera, Mitell frena: «Restiamo umili e concentrati»

I bianconeri sono in chiara crescita, ma l'allenatore svedese non si lascia contagiare dai facili entusiasmi
Tomas Mitell, da questa stagione coach dell'HCL. ©Keystone/Samuel Golay
Flavio Viglezio
22.10.2025 22:45

Il Lugano finalmente va e con gli ZSC Lions ha pure sfatato il tabù delle sconfitte casalinghe. Lo si diceva in fase di presentazione: le difficoltà degli avversari di turno ai bianconeri non devono interessare. La verità è che, contro Malgin e compagni, la squadra di Tomas Mitell ha finalmente dato continuità alle prestazioni precedenti. In particolare a quelle contro Davos – nonostante la sconfitta – e Losanna. In tre giorni il Lugano ha messo sotto con lo stesso risultato (5-1) sia i vice che i campioni svizzero. Sono segnali forti. Dal 3 ottobre – quando si era imposto per 5-1, decisamente una costante – a Ginevra, il Lugano ha ottenuto 14 punti i 7 partite. Una media di due punti a incontro, sinonimo di parte nobile della classifica. La speranza è insomma che la squadra abbia finalmente trovato la necessaria continuità di rendimento, che le ha permesso in queste ultime uscite di agganciare la zona play-in.

Niente panico
Non si erano lasciati prendere dal panico, i bianconeri, nei giorni delle sconfitte. L’obiettivo ora è dunque quello di non sentirsi già arrivati e i prossimi test a Berna e in casa con il Rapperswil diranno quanto sia davvero maturo questo Lugano.
Piedi ben piantati per terra, insomma, nonostante segnali e messaggi più che incoraggianti. La classifica è corta: ci sono i margini per scalarla ulteriormente, ma basterebbero un paio di sconfitte per trovarsi di nuovo in acque turbolente. Lo sa bene Tomas Mitell: «Nelle prime fasi della stagione, quando perdevamo un numero maggiore di partite, abbiamo messo l’accento sul processo in corso. In altre parole ci siamo detti e abbiamo detto alla squadra di avere pazienza. È vero: non ci siamo fatti prendere dal panico quando le cose non giravano per il verso giusto e non dobbiamo assolutamente esaltarci adesso per un paio di vittorie. Il messaggio è sempre quello: non volare troppo in alto quando si ha successo e non abbattersi dopo una sconfitta. Dobbiamo renderci conto dove siamo - in classifica e nel nostro processo di crescita - e per questo, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni – serve tanta umiltà e lavoro duro».

Una buona risposta
Fatto è che il Lugano si è ripreso subito, dopo il provvisorio ed effimero primo gol zurighese: “È stato importante reagire alla rete di vantaggio degli ZSC Lions, senza lasciarsi prendere dal panico o da una certa negatività. Sono soddisfatto di come la mia squadra ha risposto. In generale sono contento del gioco che stiamo esprimendo da almeno un paio di settimane e questa crescita ci ha permesso di ottenere alcuni buoni risultati. Dobbiamo però rimanere umili, come ho già spiegato: questo è un campionato difficile ed equilibrato e bisogna ogni volta scendere in pista con la giusta concentrazione».

Unità di intenti
Di fatto la formazione bianconera ha dato continuità a quanto già aveva mostrato tre giorni prima a Losanna. E finalmente è arrivato anche un successo tra le mura amiche, che fa bene alla fiducia oltre che alla classifica: «Sono molto contento – prosegue il coach svedese – di come la squadra ha giocato contro lo Zurigo. Come detto abbiamo avuto un inizio complicato, con il gol di vantaggio degli ZSC Lions, ma il gruppo ha reagito nel modo migliore. Il primo ed il secondo tempo sono stati molto buoni, abbiamo gestito bene le varie situazioni di gioco e abbiamo in seguito controllato con maturità il terzo periodo. Sono molto soddisfatto, quindi, e felice per i ragazzi». La sfida con lo Zurigo, per certi versi, è stata molto simile a quella vissuta a Losanna. E non solo per il risultato: «Sì, ci sono delle similitudini tra il nostro successo a Losanna e quello ottenuto con gli ZSC Lions. Parlerei soprattutto di unità di intenti: il gruppo è sempre rimasto unito e compatto e abbiamo fatto bene tante cose. Ogni giocatore ha giocato per il bene della squadra e questo mi rende davvero fiero e felice. Inoltre stiamo crescendo a livello di esecuzione, quella che spesso era venuta a mancare nelle prime partite della stagione. Anche questo è un aspetto del nostro gioco che mi soddisfa».

L’esempio della quarta
Intanto la quarta linea – quella composta da Marco Zanetti, Morini e Aleksi Peltonen – sta dando l’esempio. Ha segnato – come ha poi fatto più tardi anche Canonica – con un uomo davanti a Hrubec: «Non sono di sicuro l’unico allenatore al mondo che chiede alla sua squadra di tirare creando traffico davanti alla porta avversaria (ride, NdR), ma è un aspetto del nostro gioco sul quale abbiamo lavorato in allenamento e in questo senso la squadra contro lo Zurigo ha svolto un ottimo lavoro. Abbiamo avuto qualche rimbalzo a nostro favore: non accade sempre, ma se non si va nello slot è difficilissimo vincere le partite in questo campionato. Dall’inizio della stagione il gruppo si sta impegnando, in questo senso, ed allora sono felice di aver potuto festeggiare questi due successi di fila.