Ambrì

Il primo derby di Saku Martikainen: «Conosco un po' di bianconeri, proverò a batterli»

Il nuovo assistente allenatore finlandese dei biancoblù lancia la sfida al Lugano: «Ero con Jesper Peltonen a Kloten e da ragazzo giocavo con Antti Ore, il loro preparatore dei portieri»
© KEYSTONE/PATRICK B. KRAEMER
Fernando Lavezzo
28.11.2025 06:00

Quello in programma stasera alla Cornèr Arena è il derby dei volti nuovi. Da una parte Einar Emanuelsson, dall’altra Saku Martikainen. L’attaccante svedese del Lugano è prontissimo al debutto, ma la società bianconera non ha voluto concedere ai media la possibilità di intervistarlo prima della partita. Pazienza. Si è invece presentato ai microfoni, con tanta simpatia, l’assistente allenatore finlandese dell’Ambrì Piotta, il cui esordio in panchina al fianco di Eric Landry e René Matte è avvenuto già martedì alla Swiss Life Arena contro gli ZSC Lions: «Anche quello, per me, è stato un derby, avendo lavorato a Kloten tra il 2022 e il 2024», scherza il 46.enne di Helsinki. «So che la sfida ticinese è tutta un’altra cosa. Ho visto alcuni filmati e soprattutto ne ho sentito molto parlare. Sarà divertente vivere quelle emozioni in prima persona».

Senza pensarci

Saku Martikainen ha riempito un vuoto. Dalla partenza di Luca Cereda, lo staff tecnico leventinese è sceso da tre a due unità. Daniele Grassi prima e Manuele Celio poi hanno dato una mano, ma la posizione di secondo vice andava stabilizzata. Contattato dal direttore sportivo Alessandro Benin, Martikainen non ha dovuto pensarci due volte: «Ero alla ricerca di un lavoro da inizio stagione, dopo aver terminato la mia esperienza in Germania con il Düsseldorf. Appena si è presentata l’opportunità di tornare in Svizzera, in una lega di altissimo livello, ho accettato subito. È andato tutto molto in fretta. Nel weekend ho firmato, lunedì ho preso possesso del mio appartamento a Bellinzona e martedì ero già in panchina a Zurigo. In casa dei campioni in carica abbiamo giocato con una bella energia, in spogliatoio ho subito percepito la fiducia del gruppo. C’era tanta voglia di scendere in pista e di lottare per la vittoria. Purtroppo è arrivata una sconfitta all’overitme, ma lo considero un buon punto, ottenuto al termine di una buona prestazione. Dopo il match ho detto ai ragazzi che nelle mie precedenti esperienze in quell’arena con il Kloten - pur avendo ottenuto anche una vittoria -, non avevo mai visto una gara così equilibrata sul piano del gioco. Con gli aviatori subivamo le iniziative dei Lions e ci limitavamo a contrattaccare. Martedì, invece, abbiamo spesso controllato noi il disco. Ovviamente c’è ancora margine di miglioramento, soprattutto nei piccoli dettagli, ma sono rimasto positivamente colpito da quanto ho visto. Non parlerei però di sorpresa, perché negli scorsi mesi ho seguito attentamente il campionato svizzero e sapevo che l’Ambrì Piotta poteva contare su un buon gruppo di giocatori».

Feeling immediato

Saku Martikainen ha portato in Leventina la sua esperienza, costruita anche nelle selezioni U16 e U18 del suo Paese. «Mi piace lavorare con i giovani, ma non solo. Il mio compito è aiutare ogni giocatore a seconda delle necessità. Ad Ambrì credo di poter dare un contributo soprattutto nell’analisi e nella preparazione tattica delle partite». Negli ultimi tre anni, a Kloten con Jeff Tomlinson e Gerry Fleming e a Düsseldorf con Steven Reinprecht, Martikainen si è abituato a lavorare con head coach canadesi. Trovare l’intesa con Landry, dunque, non sarà complicato: «Fin qui è andato tutto molto bene. Già nel colloquio che abbiamo avuto prima del mio arrivo, ci siamo subito trovati sulla stessa lunghezza d’onda, anche a livello umano». Quando due scuole hockeistiche si incontrano, può nascere un mix interessante: «In Finlandia siamo ben preparati a lavorare sugli aspetti tecnici e tattici del gioco. A livello internazionale eravamo degli underdog, per cui abbiamo dovuto affinare delle peculiarità per poter colmare il gap. Dai coach canadesi possiamo però imparare tanto a livello di leadership e comunicazione».

In passato, Saku non ha lavorato con nessuno degli attuali giocatori biancoblù: «Ma rispetto a un anno e mezzo fa i nomi che girano in National League sono più o meno gli stessi, quindi li ho analizzati e affrontati quasi tutti». Per contro, il nuovo assistente leventinese conosce alcuni bianconeri: «Nel 2022-23 Jesper Peltonen era a Kloten con me, inoltre conosco Santeri Alatalo. Senza dimenticare Antti Ore, il preparatore dei portieri del Lugano, che è stato mio compagno di squadra ai tempi degli juniores, in Finlandia. Sarà divertente sfidarli e faremo il possibile per batterli».