Hockey su ghiaccio

«In vista dei Mondiali casalinghi prevale la gioia»

Malgrado gli ultimi mesi burrascosi, il tecnico Patrick Fischer ha ottenuto il rinnovo con la Nazionale fino al 2026 - Nel contratto è presente una clausola
© KEYSTONE / ENNIO LEANZA
Alex Isenburg
14.02.2024 13:20

Tanto tuonò che, alla fine, piovve. Era nell’aria da tempo, eppure l’annuncio della riconferma di Patrick Fischer ha fatto rumore. Parecchio, anche. Soprattutto in considerazione delle ultime cocenti delusioni patite ai Mondiali, senza dimenticare, poi, il recente filotto di sconfitte. Nonostante ciò, Fischer siederà sulla panchina della Nazionale sino al 2026, una data non indifferente. È lui l’uomo giusto per guidarci verso – e durante - la rassegna iridata casalinga? Così sembrerebbe, o almeno questo è ciò in cui i vertici della SIIHF sembrano fermamente credere. Nella conferenza stampa sono state molte le parole di fiducia rivolte nei confronti del tecnico nato a Zugo, che sembra godere di una stima quasi incondizionata. Quasi, appunto. Perché nel contratto del tecnico è inserita una clausola, dal contenuto, però, sconosciuto. Il direttore delle squadre nazionali, Lars Weibel, non si è infatti sbilanciato in tal senso: «Non possiamo entrare nei dettagli relativi alla clausola ma è un qualcosa di abbastanza normale, succede con regolarità all’interno di un business come il nostro. Quello che posso dirvi è che non si tratta di una clausola unicamente legata ai risultati.»

Processo di crescita

Già, i risultati. Di certo, questi, nel periodo recente non hanno sorriso a Patrick Fischer, che con la recente riconferma torna a provare una certa tranquillità. «Gli ultimi mesi – riconosce il 48.enne - sono stati un po’ burrascosi e non abbiamo di certo giocato nel migliore dei modi, però sono molto contento di aver ricevuto nuovamente la fiducia assieme al mio staff per continuare assieme questo percorso.» Sì perché, è giusto ricordarlo, oltre a quello di Patrick Fischer è stato rinnovato anche il contratto dell’assistente allenatore Tommy Albelin. Anche lo svedese ha avuto modo di intervenire, ricordando l’affinità che contraddistingue la collaborazione assai duratura, di ben 8 anni, con l’allenatore di Zugo, da lui definito una sorta di fratello minore. Un legame forte, ribadito dallo stesso Fischer, «Sono contento di poter continuare a contare sulla sua enorme esperienza e in qualche modo ci completiamo. Lui ragiona con un’ottica più difensiva, mentre io penso di avere una propensione più offensiva. Ogni tanto, quando voglio forse osare troppo, è importante che ci sia lui a trattenermi». Presenti alla conferenza c’erano anche Patrick Bloch e Stefan Schärer, rispettivamente CEO e presidente della Federazione svizzera di hockey. I due si sono sostanzialmente limitati a poche parole, dedicate al processo di sviluppo che si sta inseguendo. A detta loro, infatti, negli ultimi anni c’è stata una crescita non solo della Nazionale, ma dell’intero hockey svizzero. Si è insistito sul concetto di continuità. L’intento è quello di portare sempre più pubblico allo stadio e generare euforia tra i tifosi e Fischer, in questo senso, è considerato l’uomo giusto per raggiungere gli obiettivi dentro e fuori dal ghiaccio.

La strategia comunicativa

Tutto rose e fiori, dunque. Non proprio. Da quanto è emerso, già dopo i Mondiali le due parti avevano parlato e manifestato il desiderio di continuare insieme. La convinzione di giungere un accordo, a detta di Weibel, c’era già da tempo. Perché allora comunicarlo in questo momento? La risposta, purtroppo, non è delle più soddisfacenti: si voleva dedicare la piena attenzione ai Beijer Hockey Games. L’intenzione era quella di tenere il focus sulle partite anziché su un eventuale comunicazione del prolungamento del contratto. A conti fatti, però, non è andata benissimo. Le tre sconfitte patite in Svezia sono andate ad aggiungersi ai precedenti otto ko consecutivi. Le critiche, per forza di cose, in questo momento non mancano e Fischer, logicamente, ne è a conoscenza: «Fanno parte del gioco, mi fa piacere? Certo che no. Ultimamente abbiamo perso tante sfide, ma io sento la fiducia della squadra al 100%. Nonostante le sconfitte vi posso garantire che nessuno ha remato contro e hanno tutti dato il massimo. Io sono sempre molto motivato, ora potremo lavorare forse con più calma e cercare di creare una squadra di successo».

Euro Hockey Tour

Fischer – come ci conferma - non sembra preoccupato dalle difficoltà riscontrate nei tornei di preparazione contro le migliori squadre d’Europa. «Anche l’anno scorso, in questo periodo, avevamo perso otto volte di fila. Nell’Euro Hockey Tour si gioca ad alto livello e facciamo ancora un po’ fatica quando non possiamo contare sui nostri migliori giocatori». Quando si arriverà ai Mondiali, l’allenatore spera di poter far affidamento, come accade solitamente, su diversi giocatori dalla NHL. I contatti con le star impegnate in Nordamerica sono frequenti, Fischer e Weibel hanno peraltro affermato di raccogliere costantemente informazioni importanti dai rispettivi allenatori e GM.

Le recenti, e frequenti, battute di arresto non hanno tuttavia minato la fiducia di Fischer: «Sono convinto che nelle ultime settimane abbiamo imparato molto. In primis da un punto di vista tattico, inoltre per noi è importante capire quali giocatori sono pronti o meno per aiutarci ai Mondiali. Credo che sia meglio perdere e avere una crescita – aggiunge il coach - piuttosto che vincere facilmente contro delle squadre inferiori. In vista dell’anno prossimo forse dovremo essere meno flessibili, spesso lasciamo dei giocatori a casa coi propri club, ma alla fine noi dobbiamo vincere le partite. In futuro saremo più severi con le società.

Infine, le ultime battute, dedicate ai Mondiali casalinghi del 2026: «Il senso che prevale è quello della gioia, non della responsabilità. Sarà fantastico, ho vissuto questa esperienza da giocatore nel 1998 e arrivammo in una storica semifinale. Nel 2020 abbiamo perso la possibilità di ospitare il torneo, sono molto contento che invece questa volta accadrà: faremo di tutto per avere una Nazionale fortissima davanti ai nostri tifosi».

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