Hockey

Inti fa un altro passo nella storia dell’Ambrì: «Sul podio con Viganò? Un’emozione»

Con la rete segnata sabato a Bienne, Pestoni ha raggiunto un altro mito leventinese nella classifica dei migliori marcatori di sempre in biancoblù - Con i suoi 371 punti è ora terzo, alle spalle dell’irraggiungibile Peter Jaks e di Dale McCourt
È il 16 gennaio 2010: a segno contro lo Zugo, Pestoni firma il suo primo punto con l'Ambrì. © Ti-Press/Carlo Reguzzi
Fernando Lavezzo
23.09.2025 06:00

Il gol segnato da Inti Pestoni sabato a Bienne non è bastato all’Ambrì Piotta per tornare a casa con una vittoria, ma ha permesso al «figlio della valle» di fare un nuovo passo nella storia del club. Arrivato a quota 371 punti, infatti, l’attaccante leventinese ha raggiunto Luca Viganò al terzo posto dei marcatori «all time» in maglia biancoblù.

Al primo posto posto, irraggiungibile, c’è l’indimenticato Peter Jaks con 612 punti. Dale McCourt è secondo con 413. Sul terzo gradino del podio, tra non molto, ci sarà solo lui, Inti Pestoni. Con 371 punti, frutto di 131 gol e 240 assist in 552 parite, è ora a pari merito con un altro mito biancoblù, Luca Viganò. Oggi 61.enne, tra il 1981 e il 1997 «Gigi» ha indossato la maglia dell’Ambrì Piotta in 645 occasioni (quarto assoluto) totalizzando 159 gol e 212 assist.

Nel 1997, quando Viganò lasciò la Valascia per proseguire la sua carriera in LNB, prima a Losanna e poi a Olten, Inti aveva solo 6 anni. «Ero troppo piccolo per ricordarmi di lui come giocatore», ci confessa il numero 18. «Crescendo, però, non ho soltanto sentito parlare di Luca e delle sue gesta sul ghiaccio, ma ho anche avuto la fortuna di conoscerlo bene», prosegue Pestoni. «Viganò è stato uno dei miei coach a livello giovanile, nella categoria Mini. Ci allenavamo a Biasca e lui era una persona d’oro. Impossibile non andarci d’accordo. Sapeva farci lavorare, ma anche divertire moltissimo. Conosco bene anche suo figlio, abbiamo trascorso qualche vacanza insieme».

Un sorpasso alla volta

Dal suo ritorno in Leventina nel 2021, dopo 5 anni vissuti tra Zurigo, Davos e Berna, Inti ha ripreso subito la sua caccia ai miti biancoblù: prima ha raggiunto Fiorenzo Panzera (280), poi Hnat Domenichelli (295), quindi Paolo Duca (312). E infine, appunto, Viganò. «Non vedo Luca da un po’ di tempo, quindi non abbiamo mai parlato del fatto che mi stessi avvicinando al suo terzo posto. Ovviamente è un grandissimo onore vedere il mio nome vicino al suo. Quando ero piccolo e andavo a vedere le partite alla Valascia, non avrei mai immaginato di poter arrivare così in alto. Il mio sogno era semplicemente quello di poter giocare, un giorno, nell’Ambrì. Quindi sì, vedermi lì, al terzo posto, un po’ mi emoziona».

Se il record di Jaks è destinato a durare per sempre, il secondo posto di Dale McCourt è distante «solo» 42 punti. Con un contratto fino al 2027, Inti ha a disposizione almeno questa stagione e la prossima per tentare un altro sorpasso. «Non è il mio primo pensiero. In tutta onestà, non presto troppa attenzione a queste statistiche storiche. Se non ci fosse Brenno Canevascini a tenerci informati sui nostri traguardi, non terrei di certo il conto. L’unico obiettivo, quando sono tornato ad Ambrì, era superare il nostro ds Paolo Duca (ride, ndr.). Forse a fine carriera sarà diverso e guarderò questi dati con orgoglio. Quando sei ancora nel pieno dell’attività, pensi solo alla prossima partita e a quello che puoi migliorare. Tra qualche anno, quando anche i miei figli inizieranno a capire di più e a conoscere la storia dell’HCAP, mi renderò conto di aver lasciato una traccia. Quanto questa sia profonda, non spetta a me dirlo».

Tanto amore

Di sicuro, a 34 anni, Inti resta uno dei giocatori più amati dai tifosi biancoblù. A cominciare dai bambini. «Percepisco l’affetto della gente e mi considero molto fortunato. Da quando ho iniziato a giocare in prima squadra, nel 2009-10, ho sempre avuto tante persone dietro di me. Tranne quando ho annunciato la mia partenza per Zurigo, ho sempre ricevuto tanto amore. Quando vado in giro, mi salutano tutti. Molti mi avvicinano per parlare di hockey. È una cosa bella, che mi rende fiero. Spero di essere un buon esempio per i più piccoli. Mi piace l’idea di ispirarli. A chi inizia a muovere i primi passi nell’hockey, auguro di superarmi in futuro».

Più uomo-assist che cecchino di razza, Inti Pestoni ha messo a referto il suo primo punto in National League segnando una rete a 18 anni, il 16 gennaio del 2010, su assist di Duca e Westrum. «Giocavamo in casa contro lo Zugo», ricorda Pestoni. «Dopo un tiro, il disco finì dietro la porta, proprio sotto la Curva Sud. Io lo presi e aggirai la gabbia con un classico wrap around sul gambale del portiere. Un’emozione indescrivibile». Il 4 marzo dello stesso anno arrivò anche la seconda rete, in un derby alla Resega. «Matteo Nodari voleva liberare il terzo, ma mi tirò addosso e il disco finì alle spalle di Aebischer». Valse il provvisorio 1-1, ma vinse il Lugano 4-1. Cinque giorni dopo, il 9 marzo 2010 a Bienne, arrivò anche il primo assist (in seconda) per Elias Bianchi (il primo assist fu accreditato ancora a Duca). «Quello non me lo ricordo», confessa Inti. «Ma ho molto a cuore un assist fatto all’inizio della stagione seguente a Zurigo, per il primo gol in NL del mio amico Gregory Hofmann». Era il 18 settembre del 2010.

Domanda: per un attaccante dalle mani fatate come Inti, è meglio un bell’assist o un brutto gol? «Un bell’assist mi rende un po’ più contento. Se faccio un gol oggettivamente brutto o fortunoso, tendo a non esultare. Mi imbarazza».

Quel poker a Ginevra

Il punto numero 371, come detto, è arrivato sabato a Bienne. Il gol di Inti è valso il provvisorio 1-1, poi l’Ambrì è stato battuto ai rigori, rimediando così la quinta sconfitta consecutiva. I progressi, però, si sono visti. «Soprattutto rispetto alle due uscite precedenti contro Berna e ZSC Lions, possiamo dire di aver fatto un passo avanti», afferma il «figlio della valle». «Abbiamo limitato gli errori individuali e corretto un paio di cose che ci hanno aiutati soprattutto nel terzo tempo. Ma il campionato va veloce e arriva subito un’altra sfida difficile a Ginevra. Non possiamo accontentarci, bisogna ancora migliorare».

Contro il Servette, Inti ha messo a referto 25 dei suoi 371 punti in biancoblù. Indimenticabile, in particolare, la serata del 2 ottobre 2021 alle Vernets: un clamoroso 10-4 per l’Ambrì con 4 gol e 1 assist sul conto di Inti: «All’inizio della carriera non mi piaceva affrontare il Ginevra di McSorley. Era molto aggressivo. Da alcuni anni, invece, quelle contro di loro sono sempre partite divertenti. Nonostante la lunghezza del viaggio, è una trasferta che apprezzo». Per Luca Viganò potrebbe essere l’ultimo giorno sul podio.