“La mia Lettonia, piccola ma fiera”

COPENAGHEN- La finale persa con il Lugano appartiene al passato. Il presente, per Elvis Merzlikins, si chiama Mondiale. La sua Lettonia si sta facendo valere: dopo aver battuto Norvegia e Corea del Sud, ieri ha strappato un punto agli USA. Solo contro la Finlandia è andata male (1-8), ma Elvis non era in porta. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente mercoledì sera. Noi a Copenaghen, lui ad Herning, sede del Gruppo B.
Elvis, questo Mondiale è la miglior medicina per curare la delusione del titolo perso di un soffio con i bianconeri?
«A distanza di due settimane non c'è delusione, ma consapevolezza di avere dato tutto. Con più fortuna le cose sarebbero forse andate in un altro modo, ma resta l'orgoglio per quanto abbiamo fatto nei playoff. Detto ciò, giocare un Mondiale è una cosa magnifica. Un onore. Sono qui a combattere per il mio Paese, tanto piccolo quanto fiero e unito. La Lettonia mi ha dato tanto, così come la Svizzera e il Ticino. Poter rappresentare la propria nazione in un torneo di così alto livello è un grande privilegio».
Sei al terzo Mondiale. Com'è cambiato il rapporto con la gente del tuo Paese, ora che sei diventato famoso?
«Sono un po' più popolare e conosciuto, ma non ci penso molto. Prima su di me c'erano forse meno attenzioni, mentre oggi l'interesse è aumentato. È normale, in Lettonia l'hockey è molto amato. La Nazionale viene seguita ovunque da tantissimi tifosi, sempre rumorosi. In aprile sono anche finito sulla copertina di una nota rivista sportiva lettone, ''Sporta Avize''. Mi ha fatto indubbiamente piacere, non mi era mai capitato in passato. È una bella pubblicità per tutto il nostro sport: quei lettori che ancora non lo conoscevano magari si sono incuriositi».
Nell'intervista completa, sul giornale di oggi, Elvis parla anche dell'amicizia con la tennista lettone Jelena Ostapenko, vincitrice dell'ultimo Roland Garros, e di quella con Ronalds Kenins, suo compagno di stanza in Nazionale, ma avversario nella finale Lugano-Zurigo.