L'analisi

La reazione del Lugano arriva troppo tardi

Bianconeri sconfitti 5-4 a Davos – Morini: «Pagate a caro prezzo le situazioni speciali»
©JUERGEN STAIGER
Flavio Viglezio
20.12.2025 23:00

Un calendario complicato. Dopo la rocambolesca sconfitta a Zurigo, il Lugano voleva subito rifarsi in casa della capolista Davos. Più facile a dirsi che a farsi, ma d’altra parte il Lugano non perdeva due partite di fila da fine settembre. Saliti nei Grigioni senza l’ammalato Simion, i bianconeri non sono riusciti nell’impresa di tornare in Ticino con qualche punto. Peccato, perché quando i giochi sembravano ormai fatti, i bianconeri hanno reagito, ma la rimonta è rimasta incompiuta (5-4 il risultato). 

Una penalità stupida

I bianconeri sono partiti bene, difendendosi con ordine e sono riusciti a passare in vantaggio grazie a Luca Fazzini. Il Lugano sembrava in controllo del gioco, quando a complicare tutto ci ha pensato Carrick con una gomitata al volto di un avversario. L’americano è finito sotto la doccia e i grigionesi ne hanno approfittato già nel primo tempo per pareggiare con Lemieux e poi per passare in vantaggio grazie al solito Stransky. Un’ingenuità, quella di Carrick, pagata a carissimo prezzo. Sì, perché da quel momento la sfida è cambiata. Certo, il Lugano non ha mollato e ha pure trovato il pareggio con Sgarbossa, ma è stato il Davos a controllare la partita. E i bianconeri - ancora una volta - si sono persi nelle situazioni speciali.

Frehner ha colpito quando sulla panchina dei cattivi c’era uno dei suoi compagni di squadra e in seguito Zadina ha dato il quarto dispiacere a Schlegel con Bertaggia espulso. Insomma, la squadra di Tomas Mitell ha pagato a carissimo prezzo la sua indisciplina. Permettere al Davos di poter disporre di così tante situazioni speciali è un po’ come spararsi nei piedi. In seguito - per non farsi mancare nulla - è arrivata anche la sfortuna. Il gol che ha di fatto deciso l’incontro - firmato ancora da Zadina - è arrivato dopo uno stranissimo rimbalzo contro la balaustra. Il disco ha colpito Schlegel ed è finito in rete. Fortuna, sì, quella che aiuta gli audaci.

I bianconeri hanno avuto il grandissimo merito di non lasciarsi andare e nel terzo tempo hanno fatto tremare i grigionesi. Troppo tardi, però. 

Insomma, il Lugano non deve lasciarsi prendere dallo sconforto, ma ora si tratta di reagire subito nel migliore dei modi. A partire dalla sfida casalinga con l’Ajoie: una partita da vincere assolutamente, prima di andare a Langnau martedì prima della breve pausa per le feste. Intanto il Lugano si è già portato avanti con i regali. «Non parlerei di regali», spiega Giovanni Morini. «Dovevamo gestire meglio le situazioni speciali, ma non ci abbattiamo. Pensiamo già alla prossima con l’intenzione di vincerla».

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