La risalita dell'Ambrì e la calma del capitano: «Guardare la classifica potrebbe distrarci»

Capitano dell’Ambrì Piotta, sì, ma all’occorrenza anche capitano dei pompieri. Nel clima infuocato della Gottardo Arena, Daniele Grassi è in prima linea per spegnere sul nascere le fiamme più minacciose di un inevitabile entusiasmo: «La classifica è migliorata, certo, ma se ci mettiamo a fissarla, perdiamo di vista le cose davvero importanti», ci dice il numero 12, rientrato nel weekend dopo l’infortunio rimediato a fine agosto. Appena 24 ore dopo l’amara sconfitta di venerdì a Zugo – che li aveva fatti ripiombare al penultimo posto –, i leventinesi sono risaliti addirittura al decimo, in zona play-in. Un balzo di tre gradini compiuto nel giro di 20 minuti, nel terzo tempo di sabato contro il Friburgo. Le loro fiammate, i Dragoni burgundi le hanno lanciate tutte nei primi due periodi, chiusi in vantaggio per 2 a 1. Offensivamente impalpabili malgrado l’immediato 1-0 di Zwerger, i biancoblù hanno limitato i danni grazie a Philip Wüthrich. Poi, nella terza frazione, hanno cambiato volto, prendendo in mano la partita e il loro destino: dapprima un rigore di Michael Joly, poi un «gollonzo» di testa di Lukas Landry e infine il 4-2 a porta vuota di Miles Müller, hanno ribaltato il Gottéron. Complici i rallentamenti di Langnau, Bienne e Kloten, la classifica dell’Ambrì Piotta ha finalmente tutto un altro aspetto rispetto a un paio di settimane fa.
Tra il paradiso e l’inferno
L’8 ottobre, giorno della rivoluzione leventinese, l’Ambrì Piotta era tredicesimo, con appena 2 punti in più dell’Ajoie e 7 in meno del Langnau, decimo. Venti giorni più tardi, dopo aver perso il derby casalingo del 28 ottobre, la situazione era migliorata nei confronti dei giurassiani (+8), ma i play-in restavano sempre a 7 lunghezze. Adesso, grazie ai tre successi ottenuti nelle ultime quattro gare, la squadra di Eric Landry e René Matte è rientrata nel bel mezzo di una corsa a cinque, tra il paradiso dei play-in e l’inferno dei playout: tra il Langnau, nono, e il Bienne, penultimo, ci sono solo 4 punti. «Il campionato è equilibrato, la graduatoria è stretta e può cambiare ogni giorno», osserva Daniele Grassi. «Non siamo ancora arrivati a metà stagione, restano tante partite da giocare e proprio per questo non dobbiamo perdere il focus su ciò che stiamo facendo. Comunque vada, alla fine della regular season dovremo essere pronti ad affrontare qualsiasi scenario, dal migliore al peggiore. Di conseguenza, il nostro obiettivo è quello di progredire come squadra, lavorando quotidianamente sul nostro gioco e sul nostro spirito. I risultati passeranno solo da qui, dal lavoro, senza perdere troppo tempo a guardare la classifica. Dirlo può sembrare banale, ma credo veramente che sia così».
Gestire il momentum
Al di là della classifica, nel weekend l’Ambrì Piotta ha mostrato progressi sul piano offensivo, seppur a corrente alternata. «Stiamo bene, la sosta ci ha permesso di riordinare le idee e di recuperare da qualche acciacco», afferma Grassi. «Non è ancora tutto perfetto – prosegue il capitano –, ma stiamo lavorando nella maniera giusta per poter progredire. Il prossimo passo, quello più urgente, deve essere la costanza sui sessanta minuti. Nel primo tempo di venerdì a Zugo e nel terzo tempo di sabato abbiamo mostrato il nostro miglior hockey. Avere questo livello su tutto l’arco della gara ci aiuterebbe a fare ulteriori passi avanti».
Alla Bossard Arena, l’Ambrì piotta aveva iniziato benissimo, finendo per perdere. Sabato è successo il contrario: «Nei primi due tempi il Friburgo è stato più bravo di noi», ammette Grassi. «Era più veloce, più presente e ha anche vinto più duelli. Questo ci è costato il momentum, nonostante fossimo passati subito in vantaggio. Nel terzo periodo volevamo dimostrare, soprattutto a noi stessi, di avere il carattere per ritornare nel match. Possiamo dire di esserci riusciti nel migliore dei modi. Rispetto alla sera prima, siamo stati un po’ più furbi e più freddi sotto porta. Bisogna sempre capire in quale momento della partita ci si trova e agire di conseguenza. Quando hai il momentum dalla tua parte, devi riuscire a segnare e continuare a spingere, senza sprecare troppe occasioni. Quando invece sei in difficoltà, bisogna avere l’intelligenza di semplificare le cose per poter cambiare l’inerzia del match».
Subito nel vivo
Dopo quasi tre mesi di assenza, Daniele Grassi è dunque tornato a dar man forte ai compagni: 5 minuti di ghiaccio venerdì, il doppio sabato. «Fisicamente sto bene, ho potuto lavorare tanto sulla mia condizione. Con il tempo arriverà anche la costanza nel ritmo-partita». Il capitano ha anche messo a frutto ciò che ha imparato nelle settimane trascorse in panchina, in qualità di assistente di Landry e Matte: «Questa esperienza mi ha soprattutto permesso di restare vicino alla squadra e alle dinamiche della partita, facilitandomi il rientro in pista. È stato un infortunio lungo, ma rispetto ad altre volte ho impiegato meno tempo a ritrovare le vibrazioni del match e a sentirmi parte della squadra. Mi sono anche accorto di essere più concentrato tra un cambio e l’altro, mi sono abituato a vivere la panchina in modo diverso, con gli occhi sempre puntati su quanto succede in pista». E mai sulla classifica.
