La Svizzera tradisce ancora, Germania in semifinale

È successo ancora. A Riga la Svizzera saluta i Mondiali ai quarti di finale per la quarta volta di fila, paralizzata dalla pressione e incapace di imporre il suo gioco. A eliminarci è la Germania, come era capitato due anni fa su questa stessa pista. I tedeschi, tutt’altro che sprovveduti, non hanno rubato nulla, imponendosi 3-1. Hanno giocato con carattere e intelligenza, ma anche qualità, punendo la nostra ansia da prestazione e i nostri errori. Dapprima quello di Mayer (sorprendentemente preferito a Genoni), costato lo 0-1 al 6’25’’. Una rete che ha condizionato tutto il primo tempo, nel quale gli svizzeri, privi dell’ammalato Malgin, sono apparsi bloccati, tesi. Proprio come lo scorso anno a Helsinki, nel triste quarto di finale con gli USA. Il pareggio di Siegenthaler all’inizio del periodo centrale ha illuso tutti, ma una serie di penalità ravvicinate ha fatto perdere ritmo ai rossocrociati. A metà partita è stata la squadra di Fischer a non sfruttare oltre 4 minuti di superiorità numerica consecutivi. Un’occasione sprecata che ha fatto riaffiorare i dubbi e ha ridato vigore ai nostri avversari, capaci di trovare due reti nel giro di 36 secondi, con il 3-1 segnato addirittura in «shorthand». Dopo la seconda pausa, la Svizzera non è stata più in grado di reagire, attaccando con foga, ma senza lucidità. Un flop che lascerà il segno.
Di seguito la cronaca della partita.
Primo tempo
La Svizzera parte all’attacco, con Fiala e Hischier a mancare la conclusione sul più bello. Il primo tiro pericoloso è di Marti. Al 5’ anche la squadra di Kreis si affaccia dalle parti di Mayer. Al 6’25’’ il portiere rossocrociato commette un erroraccio lasciandosi sfuggire il disco tra i gambali su un tiro innocuo di Kastner: 1-0 Germania e partita tutta in salita per i nostri. Gli uomini di Fischer appaiono sotto shock e i tedeschi cercano di approfittarne. All’11’35’’ le cose si complicano ulteriormente con la prima penalità dell’incontro, fischiata per un fallo di Marti. Richard trova una buona azione di rottura in «shorthand», ma il suo tiro è facile preda di Niederberger. Il power-play tedesco non crea pericoli. La Svizzera torna a farsi vedere in zona d’attacco al 15’30’’, di nuovo con la sua prima linea. Nel finale i tentativi elvetici si confermano sterili e viziati da scarsa serenità.
Secondo tempo
La Svizzera torna in pista con il giusto piglio e dopo 47 secondi trova il pareggio grazie a Siegenthaler, al termine di una lunga azione offensiva orchestrata da Fiala e Hischier, con il supporto di Kukan. Al 24’53’’ nuovo momento delicatissimo per i rossocrociati: Ambühl riceve infatti un 2’+2’ per bastone alto. Il box-play regge e anche Mayer trova un paio di interventi rinfrancanti. Al 29’45’’ altra penalità contro la Svizzera per un bastone alto di Corvi. All’31’01’’ una dura carica alla balaustra di Seider su Haas ristabilisce la parità numerica. Per il difensore dei Detroit Red Wings ci sono 5 minuti e penalità di partita. Dopo 44 secondi a 4 contro 4, la Svizzera può iniziare un lungo power-play. Pur trascorrendo 4 minuti in attacco, il gol non arriva. E la Germania ci punisce: al 37’51’’, al termine di un’azione insistita, Peterka è libero di trafiggere Mayer per il 2-1. Al 38’14’’ la Svizzera ottiene un nuovo power-play per un’ostruzione di Szuber su Miranda. Fischer, visibilmente nervoso, chiede una penalità di 5 minuti, ma non viene accontentato. Clamorosamente, i tedeschi ci colpiscono in contropiede con il gol in shorthand di Sturm al 38’27’’. Una doccia gelida per una squadra travolta dagli eventi e schiacciata dalla pressione. Oltre che da un ottimo avversario.
Terzo tempo
In piena fiducia, la Germania gestisce al meglio la prima metà della frazione conclusiva. La Svizzera ci prova con foga, ma senza lucidità, andando regolarmente a sbattere contro un muro. Al 49’34’’ Moser cicca incredibilmente il tiro a pochi centimetri dalla porta vuota. È l’immagine perfetta di una squadra mentalmente a pezzi. Al 50’41’’ i tedeschi sfiorano la quarta rete. Più passa il tempo, meno la sfiduciata Svizzera dà l’impressione di poter cambiare il suo destino. Fischer toglie il portiere già al 56’30’’ e al 57’16’’ chiama il time-out. La Germania manca più volte la rete a porta vuota. Al 59’11’’ Jonas Müller è penalizzato per ritardo di gioco. Non cambia nulla. Sirena. Sipario.