Hockey

L’Ambrì Piotta e il rompicapo degli otto stranieri

Ancora sette partite, poi i biancoblù dovranno decidere se far valere l’opzione per confermare Curran - Il difensore canadese si sta rendendo indispensabile al pari di Virtanen ed Heed, mentre Ang è già finito ai margini - Il budget «calcolato al centesimo» non consente di tenere tutti, ma fino al 15 dicembre resta l’incertezza su Kubalik
Jonathan Ang. © CdT/Gabriele Putzu
Fernando Lavezzo
16.10.2024 06:00

Mancano sette partite alla prima pausa internazionale. Un traguardo intermedio particolarmente atteso in Leventina. Dopo la sfida casalinga del 2 novembre contro il Berna, infatti, scadrà il contratto di Kodie Curran. E l’Ambrì Piotta dovrà decidere se far valere l’opzione in suo favore per trattenere il bravo difensore canadese fino al termine della stagione. Per quanto mostrato fin qui, la conferma del numero 4 appare imprescindibile. Il 34.enne, voluto per dare maggiore stabilità alla squadra dopo le fragilità emerse durante la preparazione estiva, ha subito dato un prezioso contributo in termini di solidità, esperienza e personalità, affiancando al meglio gli intoccabili Virtanen e Heed. Ma proseguire con otto stranieri, alla Gottardo Arena, non sembra possibile. E questo a causa di un budget «calcolato al centesimo», come lo ha definito il presidente Filippo Lombardi. Certo, la situazione potrebbe anche cambiare (in agosto pure l’arrivo di Dominik Kubalik veniva definito «irrealistico»), ma allo stato attuale uno degli «import» sotto contratto dovrà lasciare il Ticino. Ed è difficile pensare che possa essere davvero Curran. «Stiamo facendo i nostri ragionamenti», ha spiegato lunedì il direttore sportivo Paolo Duca a TeleTicino.

Abbonamento in tribuna

Se la scelta dipendesse unicamente dallo staff tecnico, a fare le valigie sarebbe probabilmente Jonathan Ang, finito in tribuna nelle ultime quattro partite. L’attaccante canadese di origini malesi ha iniziato il campionato sulla falsa riga della scorsa stagione, giocata con il Kloten. Ovvero male e senza fiducia. Schierato sette volte da Cereda, Ang non ha mai saputo unire la concretezza alle sue innegabili doti di pattinatore. Il misero bottino (0 gol, 1 assist) si commenta da solo. Ingaggiato come attaccante in grado di giostrare sia all’ala, sia al centro, Jonathan ha fin qui deluso in entrambi i ruoli. L’infortunio occorso a Philippe Maillet alla seconda giornata gli ha permesso di restare regolarmente nel line-up fino al primo ottobre (3 partite all’ala, 4 al centro), ma dopo il rientro del québécois, Ang è finito ai margini. Giocatore dalle caratteristiche prettamente offensive – e quindi meno spendibile di Jakob Lilja nel lavoro sporco –, il nativo di Markham paga la sua improduttività e sembra un corpo estraneo in una squadra vincente, che grazie alla verve degli attaccanti svizzeri non pare avere bisogno di lui.

L’incognita ceca

Confermare Curran e liberarsi di Ang con una soluzione gradita a tutti sarebbe la scelta più logica. Ma a frenare questa possibilità sembra esserci soprattutto l’incertezza legata a Dominik Kubalik, il cui contratto gli permette di lasciare la Leventina per la NHL in qualsiasi momento, ma non oltre il 15 dicembre. Ci sarebbe insomma il rischio di veder partire il ceco dopo aver già rinunciato ad Ang, ritrovandosi con due soli attaccanti stranieri. Sebbene il mercato, anche in Nordamerica, sia sempre in fermento, va detto che il 29.enne di Pilsen non ha ancora mostrato la sua versione migliore, quella che nel 2019 gli aveva spalancato le porte della massima lega mondiale. Le sue prestazioni e i suoi numeri (11 presenze, 4 reti, 3 assist) non stanno insomma facendo sobbalzare sulla sedia i dirigenti d’oltreoceano, dove il campionato è iniziato da qualche giorno. Nonostante risulti difficile sapere quali logiche si celino dietro le 32 franchigie di NHL, oggi la partenza di Kubalik appare meno concreta rispetto a un mesetto fa.

Juvonen declassato

Il rompicapo degli stranieri, in casa leventinese, è in realtà ancora più complesso di quanto appena descritto. E non riguarda solo i destini di Curran, Ang e Kubalik. È inevitabile, infatti, interrogarsi pure su Juvonen, Maillet e Lilja. La scorsa stagione, il portiere finlandese era l’incontrastato numero uno. Con 39 gare da titolare in regular season, aveva lasciato le briciole a Conz (12) e Fadani (1). Nei play-in ne aveva disputate 3 su 4. Quest’anno, la situazione è ben diversa. Gilles Senn si è subito guadagnato la fiducia dello staff e ha già giocato 6 partite, una in più di Juvonen. Oltre a vantare statistiche migliori del collega (92,67% di tiri parati contro l’89,15% del finlandese), il 27.enne vallesano libera spazio per uno straniero di movimento, semplificando le già difficili scelte dell’allenatore. In questa stagione, Janne troverà certamente il suo spazio, ma in ottica futura, con il finnico in scadenza di contratto, non dovrebbe sorprendere vedere l’Ambrì Piotta nuovamente con due portieri svizzeri.

Non mancano poi le perplessità nei confronti degli altri due attaccanti stranieri. Philippe Maillet (6 presenze, 1 gol, 1 assist), rallentato nel suo inserimento da un commozione cerebrale, deve ancora mostrare il suo vero potenziale, ma a renderlo irrinunciabile (se è in salute) è il suo ruolo di centro. Jakob Lilja (8 presenze, 0 punti) non sta contribuendo sul fronte offensivo, ma precede Ang nelle gerarchie grazie al lavoro a tutta pista. Sia da Maillet, sia dallo svedese, è però lecito attendersi un cambio di marcia.