Hockey

L'Ambrì Piotta non ha più tempo per gli overtime

Nelle prime 25 partite di campionato i biancoblù hanno giocato un solo tempo supplementare - La scorsa stagione stabilirono invece un nuovo record con ben 23 partite di regular season chiuse dopo il sessantesimo minuto
© KEYSTONE/JUERGEN STAIGER
Fernando Lavezzo
22.11.2025 06:00

La rocambolesca vittoria di giovedì a Davos lo ha ribadito: l’Ambrì Piotta non ne vuole più sapere di overtime. Lo avevamo già intuito alla prima giornata, quando i biancoblù sconfissero il Kloten 2-1 con una rete di Heed a 8 secondi dalla terza sirena. Era il 9 settembre e dagli spalti si era riaffacciato il fantasma della scorsa stagione. Una stagione che vide i leventinesi stabilire un nuovo record di tempi supplementari in regular season: 23 in 52 giornate. Nel torneo in corso, giunto al giro di boa, l’Ambrì Piotta è invece diventato il club di National League ad aver chiuso meno partite oltre il 60’: soltanto una su 25, quella persa ai rigori il 20 settembre a Bienne. Il primato attuale è condiviso dallo stesso Bienne e dal Friburgo, con 8 overtime a testa.

Il «braccino» del Cere

Da 23 su 52 a 1 su 25. Sembra che la squadra leventinese sia stata protagonista di partite meno tirate rispetto al 2024-25, ma non è così. In queste prime 25 giornate, abbiamo individuato altri 18 incontri che avrebbero potuto protrarsi fino all’overtime, ma che si sono decisi prima. A volte grazie a un gol segnato in extremis, a volte a causa di infruttuosi assalti finali. Curiosamente, analizzando questi risultati, emerge un «prima» e un «dopo» Cereda. Dal 9 settembre al 5 ottobre, con il tecnico di Sementina, i leventinesi hanno vissuto 10 partite rimaste in bilico fino ai minuti conclusivi. Ebbene, ne hanno perse 8, compresa quella ai rigori di Bienne. Le vittorie corrispondono al citato 2-1 sul Kloten e al derby del 30 settembre alla Cornèr Arena, deciso dal 2-1 di Zwerger al 48’12’’. Non proprio all’ultimo respiro, ma in quel caso l’Ambrì riuscì a resistere fino alla terza sirena. Nell’80% delle gare tirate, invece, la squadra del «Cere» si è fatta scappare punti preziosi. A cominciare dal 12 settembre a Langnau, con il decisivo 3-2 di Bachofner al 45’40’’ e il restante quarto d’ora trascorso a inseguire un pareggio mai arrivato. Quattro giorni dopo, a Berna, l’Ambrì vide svanire le speranze dopo il 3-1 di Füllemann al 57’35’’. Il 23 settembre, a Ginevra, i biancoblù sprecarono due gol di vantaggio, per poi incassare il 5-4 di Jooris al 53’08’’. HCAP-Zugo del 26 settembre potrebbe sembrare una sfida senza storia, ma il 4-0 finale per i Tori maturò solo nel finale, con tre reti segnate tra il 56’51’’ e il 59’22’’: due dall’ex Kubalik e una da Künzle. A Friburgo, la sera successiva, i leventinesi si arresero solo dopo il 3-1 a porta vuota di Bertschy al 59’15’’. Il 4 ottobre a Rapperswil, il tentativo di rimonta biancoblù sfumò al 59’16’’ con il 4-2 di Albrecht nella gabbia sguarnita. Infine, il 5 ottobre, nell’ultima partita di Luca Cereda, l’Ambrì venne battuto 6-4 dal Davos in un finale rocambolesco, condito da errori arbitrali. I grigionesi pareggiarono al 47’30’’, si portarono in vantaggio con Knak al 49’29’’ e chiusero i conti a porta vuota con Kessler al 58’02’’.

Si è ribaltata la situazione

Con Eric Landry e René Matte al timone, la gestione dei momenti chiave si è ribaltata: l’Ambrì ha vissuto 9 partite in bilico fino alla fine, vincendone 7. Non per nulla ha iniziato a scalare la classifica. Esemplare l'ultima sfida a Davos. Un altro 6-4, un altro finale rocambolesco, ma stavolta a favore dei ticinesi, con il «game winning goal» di Zwerger al 58’07’’ e il 6-4 a porta vuota di Formenton al 59’11’’. Le loro ultime quattro vittorie, Grassi e compagni le hanno ottenute segnando la rete decisiva oltre il 54’: il 5-4 al 59’36’’ di Manix Landry a Porrentruy, il 2-1 al 54’16’’ di DiDomenico contro il Bienne, il 3-2 di Lukas Landry al 54’10’’ contro il Friburgo e il citato 5-4 di Zwerger a Davos, al 58’07’’. Negli ultimi tre casi, la squadra leventinese ha pure blindato il successo a porta vuota, senza farsi venire il «braccino». Il dopo-Cereda era iniziato con un successo di misura contro l’Ajoie, la cui rimonta si era fermata al 3-2 di Mottet al 52’33’’. L’Ambrì ha poi fatto la differenza nel terzo tempo sia a Zurigo (2-1), sia a Kloten (3-1), con due reti decisive di Lukas Landry. Da quando è guidato dal duo québécois, solo in due occasioni l’Ambrì non ha raccolto punti nelle nove partite tirate: il derby casalingo del 28 ottobre (il Lugano vinse 5-2, segnando tre reti dal 53’42’’ in poi) e Zugo-HCAP del 14 novembre, con la rimonta dei Tori certificata dal 3-2 di Hofmann al 51’ e dal 4-2 a porta vuota di Wingerli al 58’02’’. Ora, alla Gottardo Arena, arriva il Rappi: chi se la sente di scommettere su un epilogo all’overtime?