Hockey

Luca Cereda: «I ragazzi stanno bene, io il virus non l’ho preso»

Il tecnico dell’Ambrì Piotta ci racconta il piano di rientro della squadra dopo la quarantena e i venti casi di contagio
© CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
08.02.2021 16:19

La quarantena è finita, ma la normalità è ancora lontana. Dopo aver fatto i conti con diciotto giocatori positivi alla COVID-19 (oltre a due membri dello staff), l’Ambrì Piotta si è rimesso in moto in vista della partita in programma domenica alla Valascia contro il Losanna.

Luca Cereda è tra i pochi a non aver contratto il coronavirus: «Ho approfittato di questa pausa per recuperare, visto che ho la schiena un po’ bloccata. Potendo uscire di casa, ho fatto fisioterapia. E naturalmente ho guardato tante partite di hockey». Il tutto con uno spirito ottimista: «L’unico aspetto positivo di questa pandemia, è che mette alla prova il carattere in una situazione di stress. Possiamo conoscere meglio noi stessi e le persone che ci circondano. Come squadra, anche questa esperienza ci aiuterà. Sarà interessante osservare la reazione di tutti nelle prossime settimane, così diverse dal solito».

Aspettando la luce verde
Ora si tratta di riavviare il motore: «A livello di salute, i ragazzi stanno bene. Pian piano sta tornando tutto alla normalità. Questa mattina in otto si sono allenati a Biasca con i Rockets, altri due hanno lavorato alla Valascia. Non tutti i positivi al tampone sono entrati in isolamento nello stesso momento, quindi anche la loro uscita è scaglionata. Il protocollo della Lega per il ritorno alla competizione, inoltre, prevede diversi passaggi sull’arco di cinque giorni. Fino a giovedì la squadra verrà dunque suddivisa in due gruppi: uno che può già allenarsi normalmente (oggi e domani con i Rockets, ndr) e uno che invece svolgerà del lavoro parziale e progressivo. Se le visite mediche ci daranno luce verde, da giovedì anche i primi contagiati usciti dall’isolamento potranno aggregarsi al gruppo dei giocatori sani».

Una situazione nuova
Rispetto alla quarantena vissuta tra fine ottobre e inizio novembre, ora la situazione è molto diversa: «In autunno è stato più facile», spiega il «Cere». «Avevamo solo quattro positivi e il resto della squadra si è allenato in bolla. Ora è il contrario, con l’aggravante che non tutti rientrano contemporaneamente. L’unica vera preoccupazione, ad oggi, è che tutti superino questi cinque giorni di protocollo senza complicazioni e che domenica si possa mettere in pista una squadra. Sabato sarà il giorno della verità: il primo, in teoria, con un numero sufficiente di giocatori a disposizione per poter ragionare anche sul line-up. La sfida con il Losanna arriva molto presto, ma la situazione è questa e la accettiamo. Sarà un bel test, visto che poi giocheremo ancora lunedì, mercoledì, venerdì e sabato. Avremo poco tempo per lavorare, ma cercheremo di fare del nostro meglio».

Qualche buona notizia arriva dall’infermeria. Domenica potrebbero - il condizionale è d’obbligo - tornare Nättinen, Mazzolini e Incir. «Sono i più vicini al rientro», afferma il coach.