Hockey

Luca Fazzini e il nuovo Lugano:
«Siamo più forti di un anno fa»

La squadra bianconera si tuffa nel campionato ospitando alla Cornèr Arena gli ambiziosi vice-campioni svizzeri del Bienne:
L’attaccante ticinese: «Sappiamo di aver lavorato bene durante la preparazione, l’intensità degli allenamenti sul ghiaccio è aumentata parecchio»
Luca Fazzini inizia questa sera la sua 12. stagione con la maglia del Lugano. CDT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
15.09.2023 06:00

Passa per tutti, il tempo. E a volte non è necessariamente un male. A 28 anni – quelli della piena maturità nello sport – Luca Fazzini sta per iniziare la sua dodicesima stagione in NL con la maglia del Lugano. Rappresenta l’identità ticinese della squadra bianconera, il Fazz. Certo, in pista ci saranno anche Samuel Guerra e Lorenzo Canonica a tenere alto il nome del nostro cantone, ma Fazzini ha dalla sua un’esperienza di vicende bianconere che il difensore e il giovane attaccante di ritorno dal Nordamerica ancora non hanno. Una bella responsabilità, non c’è che dire: «Più che di responsabilità – spiega Fazzini – direi che è un piacere. Penso che non devo più dimostrare di essere attaccato a questa maglia. Sono orgoglioso di vestirla da così tanto tempo e come sempre cercherò di aiutare il gruppo nel miglior modo possibile. Facendo gol (ride, NdR)».

L’esperienza ha comunque un peso, nello spogliatoio. Appena arrivato a Lugano, Michael Joly spiegava che Fazzini era il suo maestro di italiano: «È qualcosa che ho sempre fatto. Mi piace dare una mano ad integrarsi agli stranieri o a quei compagni che arrivano dalla Svizzera tedesca o francese. Anche fuori dal ghiaccio. Credo comunque che Lugano sia la città in Svizzera dove sia più facile integrarsi per chi viene da fuori».

Il Lugano riparte dal Bienne vicecampione svizzero. Ha già vissuto tante vigilie di campionato, Fazzini, imparando a gestire le emozioni in maniera equilibrata: «Rispetto ai miei primi anni in prima squadra sono sicuramente più tranquillo, so cosa mi aspetta. Ho imparato a non agitarmi troppo nei giorni che precedono l’inizio di una nuova stagione: ci attende una lunga regular season di 52 partite. È importante essere pronti fisicamente e mentalmente e noi lo siamo. Sappiamo di aver dato il massimo durante la fase di preparazione, abbiamo lavorato molto bene e quindi sono sereno sotto questo punto di vista».

Il Bienne darà le prime indicazioni sullo stato di forma di un Lugano che, sulla carta, appare più forte e più completo rispetto alla scorsa stagione: «Sì, penso anch’io che questo Lugano sia più forte. Anche se questo è un discorso che al momento lascia un po’ il tempo che trova. Negli ultimi 12 anni tante volte abbiamo pensato di essere più forti di quanto poi la realtà abbia detto. Di una cosa sono però sicuro: la squadra è molto più pronta rispetto a dodici mesi fa. Lo si è visto anche dal livello offerto nelle amichevoli: disputeremo una stagione regolare migliore rispetto all’ultima». Coach Gianinazzi – entrato in corsa nello scorso campionato – stavolta ha avuto il tempo di lavorare con una precisa pianificazione. Vedremo un Lugano dal volto diverso oppure la squadra giocherà nel segno della continuità? «Un po’ entrambe le cose. Ciò che mi è piaciuto molto del Giana è che ha portato subito avanti le sue idee. Idee che ha ripreso quest’anno e quindi siamo ripartiti da basi solide, con qualche aggiustamento tattico. Sappiamo tutti quel che dobbiamo fare: ciò non significa che tutto sarà perfetto, ci saranno delle situazioni da sistemare, ma come si dice spesso in gergo hockeistico, siamo tutti sulla stessa pagina».

Molti giocatori del Lugano in questi giorni sottolineano come la squadra non sia mai stata così pronta da un punto di vista fisico: «A livello di preparazione fuori dal ghiaccio lavoriamo con successo da parecchi anni secondo dei criteri ben precisi. È invece cambiata l’intensità degli allenamenti in pista. Questo la squadra lo ha notato subito, perché anche per noi giocatori – fin dall’arrivo in panchina di Gianinazzi – era ciò che volevamo». La tendenza delle ultime stagioni è quella di una stagione regolare sempre più equilibrata. Sarà probabilmente così anche quest’anno: «Sì, la tendenza è questa. Non so dire al momento come si svilupperà questo campionato, ma di sicuro vogliamo assolutamente migliorare la nostra classifica rispetto alla stagione passata. Non vogliamo più vivere sulle montagne russe: trovare la giusta continuità darà molto importante».

Negli anni – o grazie agli anni – anche il gioco di Luca Fazzini è evoluto. Il gol resta il suo mestiere, ma il contributo a tutta pista è aumentato. A scapito, a volte, di un po’ di freddezza sotto porta. Il Fazz, a questo proposito, ha le idee chiare: «Mentalmente sono cambiato negli anni. Tre o quattro anni fa avrei detto che il mio obiettivo è arrivare a 20 gol. Sono felice che ormai regolarmente arrivo in doppia cifra a livello di punti, ma la cosa più importante per me oggi è non perdere la testa nei momenti in cui il gol non arriva. Voglio rimanere tranquillo quando il disco non ne vuole sapere di entrare in porta. Il mio obiettivo è dunque quello di essere il più continuo possibile su tutto l’arco della stagione e di rendermi utile con un altro tipo di lavoro nelle fasi di minor vena realizzativa».

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