Hockey

Lugano sente aria di playoff e piazza il colpaccio a Zugo

Dopo la sconfitta contro il Friburgo i bianconeri si riscattano andando a vincere sul ghiaccio dello Zugo - Giovanni Morini: «È stata dura ma abbiamo lottato ci siamo soprattutto aggrappati allo spirito di squadra»
Marco Zanetti festeggiato dai compagni di squadra dopo aver messo a segno il gol del 3-2. ©Keystone/Philipp Schmidli
Flavio Viglezio
21.11.2025 23:23

Cercava l’immediato riscatto dopo la sconfitta subita la sera precedente dal Friburgo, il Lugano. Impresa non facile, sul ghiaccio dello Zugo. E impresa non facile perché, oltre ai soliti Bertaggia, Kupari e Perlini, i bianconeri hanno dovuto rinunciare anche a Sgarbossa. Il centro canadese si è fatto male proprio contro il Gottéron, scivolando su una delle monetine cadute in pista dopo l’intervento non sanzionato di Seiler su Fazzini. Anche lo Zugo però non scherza con le assenze e allora l’impresa era possibile. Ebbene, il Lugano ce l’ha fatta e ha così dimenticato subito la sconfitta con il Gottéron. Di più, con questo successo i bianconeri hanno iniziato ad annusare l’inebriante profumo dei playoff, salendo addirittura al quarto posto della classifica.

La tuta da lavoro

Più che brillante, è stato un Lugano lavoratore quello visto in pista a Zugo. Un Lugano che ha indossato la tuta blu da lavoro ed è andato in trasferta a combattere su ogni disco. La squadra vista all’opera nella serie delle sei vittorie consecutive era senza dubbio più brillante. Questa ha fatto di necessità virtù, accettando di soffrire e colpendo al momento giusto. Come ha fatto Marco Zanetti a poco più di cinque minuti dal sessantesimo, quando ha sorpreso Wolf con un tiro dalla media distanza. Una bellissima soddisfazione personale, per il ragazzo di Varese.

Dieci minuti di follia

Hanno rischiato non poco di combinare la frittata, i bianconeri. Dopo essere andati in doppio vantaggio grazie alle reti di Thürkauf e di Fazzini in superiorità numerica, il Lugano per una decina di minuti ha totalmente perso la disciplina. Ha insomma permesso allo Zugo di tornare in partita grazie anche ai 5’ e alla penalità di partita rimediata da Dario Simion per un intervento su Genoni. Il portiere, a seguito dell’episodio, non si è più visto in pista. Lo Zugo si è insomma preso il famoso momentum, ha pareggiato i conti e ha iniziato a mettere sotto pressione la difesa del Lugano. Che ha retto grazie anche alle tante e belle parate di Schlegel.

Il più grande merito dei bianconeri è stato quello di ritrovare la calma e il sangue freddo in un terzo periodo in cui hanno rischiato molto meno rispetto a quello precedente. Fino al gol di Zanetti: un gol che profuma di playoff. «Sapevamo – dice Giovanni Morini – che sarebbe stata dura. Abbiamo perso anche Sgarbossa, eravamo un po’ tirati ma ci siamo aggrappati allo spirito di squadra. È questo che ha fatto la differenza. Oltre alle parate di Schlegel: il nostro portiere è stato decisivo».

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