Lukas, il terzo Landry in biancoblù: «Da piccoli io e Manix sfidavamo avversari immaginari»

Il pre-campionato dell’Ambrì si conclude stasera a Biasca contro il Friburgo (inizio ore 19.45). In pista potrebbe esserci anche Lukas Landry, ormai biancoblù a tutti gli effetti grazie al triennale firmato negli scorsi giorni. «La notizia era nell’aria e quando mi è stata comunicata non ero particolarmente sorpreso», ci ha raccontato il 20.enne canadese con licenza svizzera in occasione della conferenza stampa di ieri. «Durante il mese d’agosto, partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, ho cercato di sfruttare ogni occasione per fare una buona impressione. Volevo dimostrare di avere le qualità per giocare in questa squadra ed è andata bene. Sono felicissimo di poter restare in Ticino e iniziare la mia carriera professionistica con l’Ambrì. Come prima cosa dovrò abituarmi al ritmo delle partite e al fatto di dover giocare contro degli adulti. Dovrò crescere fisicamente e tatticamente, sfruttando sempre le mie caratteristiche: ad ogni cambio voglio portare energia e velocità».
Lukas aveva già indossato la maglia biancoblù a livello giovanile: «Quando mio papà giocava qui (tra il 2010 e il 2012, ndr.), io ero nella Under 7. Mi capitò di disputare un torneo con i bambini più grandi, tra i quali c’era anche mio fratello Manix. Non avevamo mai giocato nella stessa squadra e se non sbaglio segnammo al primo cambio. È il mio ricordo più bello con questa maglia, ma non l’unico. Con la U17 salimmo nella categoria Elit, mentre con la U20 raggiungemmo per la prima volta i playoff dopo 8 anni».
Ora, sotto la guida del padre Eric – assistente di Luca Cereda – e al fianco di Manix, Lukas potrà scrivere nuovi ricordi. «Come attaccante, mi ritengo più simile a mio papà che a mio fratello. Io e Manix siamo entrambi veloci, ma lui ha un gioco più controllato, mentre io cerco di fare tutto molto rapidamente. Giocare con lui è un sogno che si realizza. Da piccoli facevamo finta di sfidare avversari immaginari, simulando anche la telecronaca: “Landry passa il disco a Landry, tiro, goool’’. Ci siamo divertiti un sacco. Per quanto riguarda il fatto di essere allenati da mio papà, beh, è un’esperienza che fin qui avevo vissuto soltanto in estate, in Québec. È una cosa nuova, diversa, ma sono certo che sapremo separare la vita sul ghiaccio da quella privata».