Il personaggio

Lukas Klok: «Dopo tanti trasferimenti ho ritrovato il piacere di giocare»

Il difensore ceco del Lugano racconta le sue prime settimane in bianconero
Lukas Klok ha firmato un contratto valido fino al termine della stagione con il Lugano. ©CDT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
27.01.2023 06:00

Con Klok il Lugano ha fatto clic: sarà un caso, ma con il ceco i bianconeri hanno vinto quattro delle ultime cinque partite. Solido e concreto, il difensore si è inserito rapidamente nei meccanismi della squadra di Luca Gianinazzi: «Qui sto ritrovando la gioia di scendere in pista. E non vedo l’ora di sfidare il mio amico Spacek».

Sarà anche una battutaccia, ma con Klok il Lugano ha fatto clic. Con il difensore ceco i bianconeri hanno vinto quattro delle ultime cinque partite e, soprattutto, hanno trovato quella solidità che in stagione non avevano quasi mai evidenziato. «Non so se sia un caso – afferma lui con un largo sorriso – e mi farebbe piacere essere considerato l’asso nella manica di questo Lugano. L’hockey rimane però un gioco di squadra e in queste ultime uscite abbiamo portato in pista uno spirito di gruppo che ci ha permesso di ottenere buoni risultati».

Nessun rischio

È uno che bada al sodo, Lukas Klok. Concede poco allo spettacolo, preferisce concretezza e solidità difensiva. Proprio quello di cui aveva bisogno un Lugano che, nelle ultime tre uscite, ha concesso solo tre reti ai suoi avversari. «Beh – prosegue Klok – la difesa è sempre la chiave del successo nel nostro sport. Sono qui da poco e non so come andavano le cose prima del mio arrivo, ma abbiamo visto che con una buona tenuta difensiva le partite si possono vincere anche segnando solo un paio di reti».

Intanto Klok si è già ritagliato uno spazio importante nella squadra bianconera. Per media di minuti a incontro (22’08’’) è già diventato il secondo giocatore più utilizzato da coach Gianinazzi dietro a Santeri Alatalo. Sabato scorso, alla Swiss Life Arena di Zurigo, è rimasto in pista per più di 29’: «L’allenatore mi ha dato subito tanta fiducia, anche nelle situazioni speciali. E mi fa giocare tanto: da parte mia cerco di dare il massimo per meritarmi tutti questi minuti di ghiaccio. L’esperienza in questi casi aiuta, ma qui in Svizzera si pratica un hockey che si sposa bene con le mie caratteristiche. Inoltre i compagni di squadra mi hanno subito dato una grossa mano».

Il nazionale ceco – che con la maglia del suo Paese ha disputato un’Olimpiade e un Mondiale – si considera un difensore «two-ways»: «Sì, normalmente mi piace dare il mio contributo anche in fase offensiva. Ma in questo momento, considerando la nostra posizione di classifica, è inutile correre rischi inutili. Penso soprattutto alla fase difensiva, insomma, ad essere il più solido possibile e a rilanciare la manovra con dei buoni primi passaggi. È ciò che mi chiede lo staff tecnico e cerco di farlo al meglio. Ora che ci avviciniamo alla fase finale della stagione regolare, segnare diventa sempre più difficile e ogni punto conta: per me è dunque fondamentale prendere le decisioni giuste al momento giusto».

In fretta e furia

Ha vissuto una stagione da giramondo, Klok. Un’annata agonistica iniziata in AHL con i Tucson Roadrunners – con i quali ha disputato solo quattro partite – e proseguita in Svezia con il Rögle (11 presenze), prima del trasferimento in Ticino. «Di sicuri non mi aspettavo così tanti cambiamenti nel giro di pochi mesi. Quando mi si è presentata l’opportunità di andare in Nordamerica l’ho colta al volo, anche se ero reduce da alcuni problemi fisici. Ho deciso di tornare in Europa anche per questioni familiari: ho avuto alcuni contatti con alcuni club svizzeri, ma alla fine ho optato per la Svezia. Con il senno di poi posso dire di aver commesso un errore, ma sono cose che capitano, in una carriera. La verità è che l’hockey che si gioca in Svezia non si adatta particolarmente bene alle mie qualità».Il 13 gennaio il Lugano ha poi annunciato l’ingaggio di Klok fino al termine del campionato: «Il Rögle non voleva liberarmi, ma alla fine – grazie alle discussioni portate avanti da Hnat Domenichelli – i club hanno trovato una soluzione. Tutto è andato molto rapidamente: ho preso un volo dalla Svezia alla Svizzera e dopo aver passato le visite mediche ho raggiunto la squadra a Ginevra in auto, con il nostro direttore sportivo, per la sfida con il Servette».

Pe quel che concerne il futuro, Klok non direbbe di no ad una maggiore stabilità: «È vero che negli ultimi anni ho cambiato un po’ troppe squadre (ride, NdR). D’altra parte dopo due stagioni in Finlandia, con il Lukko, era arrivata la chiamata dalla KHL. Ho disputato una stagione con il Neftekhimik Nizhnekamsk, ma poi tutti sanno ciò che è purtroppo accaduto in Russia».

Il mio amico Spacek

A Lugano, oltre alla gioia di giocare, Klok ha scoperto una città che lo affascina ogni giorno di più: «Per un giocatore è fondamentale essere felice fuori dal ghiaccio per rendere al meglio in pista. Qui ho trovato degli ottimi compagni di squadra, che mi hanno subito fatto sentire uno del gruppo: dopo due giorni mi sembrava di essere arrivato in Ticino da mesi. E poi sì, la città è davvero fantastica: non c’è paragone con Ängelholm, cittadina dove gioca il Rögle, soprattutto a livello di clima. In Svezia era sempre grigio e pioveva tutto il tempo (ride, NdR)».

Non è l’unico giocatore ceco in Ticino, Klok: «Lo so, lo so. Ci sono Spacek e Chlapik, ad Ambrì. Conosco bene il primo, grazie alla nazionale: Michael è una brava persona e un ottimo giocatore. Spero ovviamente che contro di noi giocherà malissimo (ride, NdR). Non l’ho ancora sentito, in queste settimane. Dieci giorni fa, alla Cornèr Arena, ho invece rivisto con piacere Matej Stransky: siamo grandi amici, a Ostrava abitiamo a due passi l’uno dall’altro e durante l’estate trascorriamo parecchio tempo insieme. Lui mi ha battuto a Lugano, ma poi a Davos mi sono preso la rivincita».

Il momento chiave

Intanto, dalla sua prima partita in bianconero a Ginevra, Klok vede un Lugano in costante crescita: «E proprio la sfida delle Vernets ha probabilmente rappresentato una svolta. Abbiamo vinto dopo essere stati in svantaggio per 3-0: quella rimonta ci ha dato la consapevolezza di poter giocare con successo contro le migliori squadre del campionato».

In questo articolo: