Il personaggio

Lukas Klok: «Nei playoff ci vuole umiltà, ma anche consapevolezza»

Scatta dalle Vernets di Ginevra l'avventura del Lugano nei giochi per il titolo
Lukas Klok proverà a bloccare il finlandese del Ginevra Teemu Hartikainen, autore di ben 28 reti durante la stagione regolare. © Keystone/Salvatore Di Nolfi
Flavio Viglezio
Flavio Viglezio
14.03.2023 06:00

Parte dalle Vernets, l’avventura del Lugano nei playoff. Per fermare l’armata ginevrina, i bianconeri contano anche sulla solidità di Lukas Klok, il giocatore più utilizzato da Luca Gianinazzi nei pre-playoff con il Friburgo: «Sono abituato a giocare tanto – afferma il difensore ceco –. Una volta, in Finlandia, l’allenatore mi lasciò in pista per 40 minuti».

Il Friburgo è ormai alle spalle. Il Lugano è partito per Ginevra con le valigie piene di sogni e di speranze. Ma anche con la consapevolezza che la montagna granata sarà estremamente dura da scalare, nei quarti di finale dei playoff. Solo a leggere i nomi dei giocatori del Servette vengono i brividi: Tömmernes, Vatanen, Filppula, Omark, Hartikainen, Winnik. Ma la squadra bianconera – come ha ripetuto più volte in queste ore coach Luca Gianinazzi – vuole vendere cara la pelle.

Emozioni positive

Ci crede anche Lukas Klok. Il difensore ceco è stato il giocatore più utilizzato dal Giana nelle due sfide con il Gottéron (24’58’’ a partita) e proprio il successo sul Friburgo serve da benzina per affrontare con fiducia ed ottimismo il Ginevra: «Ci aspettavamo una serie dura e tirata, anche perché contro il Gottéron avevamo sempre perso in stagione. Abbiamo affrontato i pre-playoff con grande umiltà, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di avere le qualità per qualificarci ai giochi per il titolo. E dopo gara-1 ci siamo detti che non volevamo proprio tornare una seconda volta alla BCF Arena. Davanti ai nostri tifosi – incredibili dal primo all’ultimo secondo – abbiamo saputo cogliere l’attimo».

La squadra bianconera ha così fatto il pieno di emozioni positive, che potranno tornare utili anche nei playoff: «Questo è il periodo dell’anno che tutti aspettano con ansia. Nei playoff le emozioni crescono partita dopo partita: bisogna essere bravi e intelligenti a gestirle nel modo migliore. È fondamentale trovare il giusto equilibrio: mai troppo in alto e mai troppo in basso».

Il maratoneta bianconero

Per mettere in difficoltà le stelle dell’attacco ginevrino, il Lugano dovrà contare ancora una volta sulla solidità di Klok. Dopo essersi messo in evidenza anche in fase offensiva durante la stagione regolare, il ceco è tornato ad occuparsi prevalentemente di questioni difensive: «In queste serie così equilibrate ogni errore viene pagato a carissimo prezzo. Ho cercato di rendermi utile anche in fase di impostazione, ma il mio primo pensiero è stato quello di giocare in maniera intelligente, senza correre rischi. Il coach mi ha dato tanta fiducia e ne sono ovviamente felice. I molti minuti di ghiaccio non sono un problema: in Russia giocavo spesso anche 30’ a partita. In Finlandia, una volta, l’allenatore decise di puntare su due sole coppie di difesa: quella sera rimasi in pista per addirittura 40 minuti (ride, NdR)».

Due sfide diverse

Sì, dovrà giocare in maniera intelligente, il Lugano, cercando di rimanere il più lontano possibile dalla panchina dei penalizzati, contro il miglior power-play della stagione regolare. Con l’uomo in più sul ghiaccio il Servette può diventare devastante: «Sappiamo ciò che ci attende. Il Ginevra dispone di un potenziale offensivo impressionante e in superiorità numerica ha fatto sfracelli, durante il campionato. Ma il Servette non è imbattibile: per noi sarà fondamentale scendere in pista come contro il Friburgo, con grande umiltà, ma senza nessuna paura».

Concetto lapalissiano: una serie al meglio delle sette sfide non ha nulla a che vedere con un pre-playoff al meglio delle tre. «Certo, sono due cose totalmente diverse. Nei pre-playoff chi perde gara-1 è subito con le spalle al muro. In una serie di playoff, invece, c’è più margine di recupero. E le emozioni aumentano in maniera più progressiva. Toccano il loro apice quando si arriva al dunque, al momento di chiudere per una squadra e di non andare in vacanza per l’altra».

Più pressione sul Ginevra

Non cambia però il modo di approcciare le singole partite: «No, anche perché non c’è tempo per riposarsi o per rilassarsi. Si scende in pista ogni due giorni e bisogna sempre essere al massimo. Noi, dopo una regular season complicata, siamo felicissimi di disputare questi playoff. C’è tanta fiducia, nello spogliatoio, anche perché ad un certo punto non so chi credesse davvero ancora in noi».

Nel gioco della pressione, il Ginevra ha sicuramente più da perdere rispetto al Lugano: «Beh, il Servette ha vinto la regular season, le aspettative sono alte e di sicuro la pressione sarà maggiormente sulle spalle dei ginevrini. Ma non mi va di pensare che noi non abbiamo nulla da perdere. A me piace vincere anche le partitelle in allenamento, figuriamoci una serie di playoff. Inoltre amo questo genere di sfide, quando è l’altra squadra ad essere favorita. Diciamo allora che i quarti di finale con il Ginevra rappresentano una sfida stimolante sia a livello individuale che di gruppo. Stiamo lavorando da mesi per vivere le sensazioni che solo i playoff sanno regalare. Cominciamo fuori casa e cercheremo di portare subito a casa un risultato positivo. E poi mi auguro che per gara-2 di giovedì la Cornèr Arena sia piena e che i nostri tifosi ci sostengano con lo stesso entusiamo della sfida casalinga con il Friburgo».

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