Hockey

McSorley: «Prendo le mie decisioni in base al feeling che sento attorno alla squadra, siamo un gruppo unito»

L’allenatore del Lugano analizza la vittoria contro l’Ajoie - Standing ovation per John Slettvoll, presente alla Cornèr Arena nell’ambito dei festeggiamenti legati all’80. del club bianconero
©KEYSTONE/Pablo Gianinazzi
Flavio Viglezio
26.10.2021 23:10

Ci voleva l’Ajoie ultimissimo in classifica - squadra davvero debole - per rilanciare le quotazioni del Lugano. O meglio, per permettere ai bianconeri di riassaporare il dolce gusto della vittoria. Insomma, successo doveva essere e successo e stato: al termine di una tranquilla passeggiata di salute, la squadra di Chris McSorley ha incamerato tre punti che - come si usa dire in questi casi - vengono utili per la classifica e per il morale. Il popolo bianconero ha apprezzato, anche se l’ovazione più grande i tifosi l’hanno riservata a John Slettvoll, presente a Lugano nell’ambito dei festeggiamenti per l’80. del club.

Il minimo necessario

Non è facile analizzare la prestazione del Lugano, opposto ad un avversario estremamente limitato. Senza brillare, i bianconeri hanno semplicemente fatto ciò che dovevano, sfruttando le indecsioni difensive dell’Ajoie. Due reti in superiorità numerica firmate da Josephs e da Fazzini - che ha ritrovato il suo magico tiro di polso - e una in «shorthand» realizzata da Herburger, al suo primo centro stagionale. Dopo due tempi la sfida era di fatto chiusa. I gol di Hudacek - il quinto in maglia bianconera - e di Devos hanno modificato la forma, ma non la sostanza della partita. Serviranno insomma altri esami per capire se il Lugano ha finalmente imboccato la strada giusta. E il tecnico svedese del Grande Lugano del tempo che fu è pure andato sotto la Curva Nord ha ricevere gli applausi, mentre la Cornèr Arena scandiva a gran voce il suo nome. Nostalgia canaglia.

Le scelte di Chris

Fatto è che dopo l’arrabbiatura al termine dell’incontro con lo Zugo, Chris McSorley ha deciso di modificare in parte il volto del suo Lugano. L’evanescente Mikkel Boedker è finito in tribuna, mentre Luca Fazzini e Alessio Bertaggia si sono ritrovati in prima linea in compagnia di Mark Arcobello. Ancora una volta però, la prestazione dell’americano è stato tutt’altro che convincente. «Non è stato - ha affermato McSorley - un messaggio per la squadra o per chi è rimasto fuori. I nostri giovani portieri avevano bisogno di un attimo di pausa, e Leland Irving - con la sua esperienza - ha la capacità di riportare calma e tranquillità. Stasera ho visto una grande determinazione da parte di tutto il gruppo. L’Ajoie è una formazione inesperta, ma sono ben organizzati. Eppure non abbiamo lasciato loro la possibilità di entrare in partita. In fase offensiva abbiamo creato parecchio: il nostro è stato uno sforzo completo».

Lo straniero che non ti aspetti

Ad indossare i panni del protagonista, per una volta, è stato Troy Josephs. I suoi limiti tecnici sono noti, ma contro l’Ajoie il canadese ha portato sul ghiaccio grinta, determinazione e tanta intensità. Ha insomma dato l’esempio ed è stato premiato con una rete e un passaggio decisivo. Per Boedker, insomma, non sarà facile ritrovare un posto da titolare. «Ma la situazione - chiosa McSorley - non è così drammatica come magari possono pensare i tifosi. Le mie decisioni provengono dal feeling che avverto attorno alla squadra. Siamo un gruppo unito».