L'analisi

«No, non subito un overtime»: e allora ci pensa Tim Heed

Debutto da tre punti per i biancoblù, che stendono il Kloten con un gol dello svedese a 8 secondi dalla sirena – Inti Pestoni, autore dell’assist decisivo, elogia la prestazione della squadra: «Siamo stati sul pezzo dall’inizio alla fine»
©Andrea Branca
Fernando Lavezzo
09.09.2025 23:28

Finché il pubblico non grida «tiraaaa!», c’è ancora abbastanza tempo per ragionare. Senza bisogno di guardare il cronometro sul tabellone. «E così, invece di mettere frettolosamente il disco sulla porta, l’ho dato a Heed, che è stato bravo a chiamarmelo», racconta Inti Pestoni. Ottima decisione. Con un tiro dello svedese a 8 secondi dalla terza sirena, l’Ambrì ha steso il Kloten, fin lì tenuto in piedi da un grande Waeber. Dopo i 23 overtime dello scorso campionato, i leventinesi hanno così evitato di lanciare subito l’assalto a un nuovo record. «Ci siamo detti che non potevamo ripartire da un altro supplementare e abbiamo vinto prima», scherza Inti.

Un premio alla costanza

L’attaccante ticinese si fa poi serio nell’analizzare il buon debutto stagionale dei biancoblù: «Abbiamo giocato con intelligenza dall’inizio alla fine, spingendo tanto e rischiando poco. Ci sono momenti in cui bisogna rispettare l’avversario e accettare che sia lui a controllare di più il disco, ma siamo stati sul pezzo per sessanta minuti».

Dall’inizio alla fine, appunto. Ma soprattutto alla fine, con un terzo tempo dominato, affrontato con aggressività sin dal primo cambio. Tante le occasioni, soprattutto con DiDomenico, arrivato tre volte a tu per tu con Waeber dopo aver recuperato il disco grazie a un intenso forecheck. «Questo è uno degli aspetti su cui Luca Cereda insiste maggiormente», afferma Inti. «Mettere sotto pressione i difensori avversari è un tassello molto importante del nostro gioco. Dai dischi recuperati, infatti, sono nate diverse buone opportunità. Avremmo forse potuto concretizzarle meglio, senza aspettare l’ultimo respiro per vincere, ma va benissimo così. Questo primo successo ci dà fiducia, soprattutto per la costanza sull’arco del match».

Joly si è già ambientato

Buona la prima, dunque. Con un pizzico di lucidità in più l’Ambrì Piotta avrebbe potuto chiuderla prima, ma l’attitudine è stata sicuramente positiva. Al di là dell’errore commesso in power-play, che ha generato il vantaggio ospite all’inizio del periodo centrale, Michael Joly ha vissuto una serata effervescente insieme ai suoi compagni di linea, Manix Landry e De Luca. Petan e Tierney, invece, devono ancora acclimatarsi. Soprattutto il primo, apparso un po’ defilato. Interessante l’apporto d’energia della quarta linea, con il più giovane dei Landry e Müller.

All’orizzonte c’è la trasferta di venerdì sera a Langnau. «La testa è già lì», conclude Pestoni. «Questo attimo è felice, ma già si è dileguato, e subito un altro attimo incombe», avrebbe detto Stefano Benni.

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