Hockey

Nuovi Rockets, stessa filosofia

Reuille rimane direttore sportivo, Colin Fontana torna in Ticino
Il presidente dei Ticino Rockets, Davide Mottis. © CDT/CHIARA ZOCCHETTI
Flavio Viglezio
09.07.2020 19:24

Ripartono anche i Ticino Rockets. O meglio, ci si augura che la situazione sanitaria legata al coronavirus permetta loro di ripartire. Sono giorni intesi questi per i Razzi, che si stanno preparando ad affrontare il prossimo campionato di Swiss League. Ed il club ne approfittato per fare il punto della situazione. A fare gli onori di casa è stato il presidente Davide Mottis, che ha subito annunciato due importanti notizie: Sébastien Reuille manterrà la sua funzione di responsabile sport & management e fungerà da coordinatore e responsabile amministrativo dell’area sportiva biaschese anche nella prossima stagione. Inoltre i Rockets hanno messo sotto contratto il difensore Colin Fontana, che torna dunque in Ticino dopo l’esperienza maturata a La Chaux-de-Fonds.

Tutti felici e contenti

«Siamo felici – ha affermato Mottis – di poter continuare a lavorare con Séba Reuille. Con lui potremo proseguire un percorso iniziato due anni fa. Lo staff tecnico è cambiato, ma ci tenevamo molto ad andare avanti con una persona che si è calato totalmente nella nostra realtà e che crede in questo progetto. Ora, dopo che si è discusso anche troppo di vicende societarie durante la primavera, è tempo di tornare a parlare di sport». «Sono felice e fiero – gli ha fatto eco Reuille – di poter continuare a lavorare per i Ticino Rockets. Avverto la piena fiducia del CdA e questo mi ha aiutato a prendere la decisione di rimanere. Sono certo che nella prossima stagione – senza l’assillo di un’eventuale relegazione – potremo lavorare bene. Il nostro obiettivo continuerà ad essere lo sviluppo dei giovani: avremo quattro o cinque giocatori sotto contratto con i Rockets, mentre gran parte del roster sarà formato da elementi provenienti da Ambrì Piotta, Lugano, Davos e Losanna».

Ripartire con energia

La filosofia dei Rockets non cambierà, dunque. Solo qualche volto sarà diverso, a cominciare dallo staff tecnico formato da Eric Landry e dall’assistente allenatore Mike McNamara, vecchia conoscenza dell’hockey ticinese. «Per noi – ha spiegato il responsabile della commissione tecnica Paolo Duca – era importante puntare su uno staff tecnico di esperienza con buone conoscenze dell’hockey svizzero e con un profilo orientato più alla formazione che non al risultato. Abbiamo voluto cambiare per ripartire con una energia nuova e la coppia formata da Landry e McNamara sposa benissimo le nostre esigenze». Da quest’anno non è più il Lugano a mettere a disposizione dei Rockets l’assistant coach. «McNamara – conferma Mottis – è a libro paga dei Ticino Rockets. Formalmente è l’Ambrì Piotta a dover fornire l’allenatore, ma ci tengo a sottolineare come quella di Landry sia stata una scelta della commisione tecnica, che oltre a Duca comprende Hnat Domenichelli, il ds del Davos Raeto Raffainer e l’assistente ds del Losanna John Fust».

Di stranieri e stabilità

Anche la situazione riguardante gli stranieri è cambiata. In parte per colpa della pandemia di coronavirus. «Gli accordi – ha proseguito Duca – prevedono che Ambrì Piotta e Lugano mettano ognuna a disposizione uno straniero per i Rockets. Il contesto è però un po’ cambiato e andrà valutato anche secondo l’evoluzione della pandemia. Noi vorremmo poter contare su un giocatore di importazione esperto, che possa portare personalità e leadership in uno spogliatoio giovane. Ma dobbiamo davvero vedere quale sarà la situazione alla ripresa del campionato. Intanto abbiamo già circa 18 - 20 giocatori che costituiranno lo zoccolo duro della squadra. Vogliamo dare una maggior stabilità al gruppo su tutto l’arco della stagione: poi è chiaro che se le squadre di NL avranno degli infortuni pescheranno tra i migliori elementi dei Ticino Rockets. Ed è questa in fondo la missione di un farm team». La squadra inizierà ad allenarsi sul ghiaccio il 3 agosto ma già durante la settimana precedente il gruppo potrà lavorare con Mike McNamara.

Questione di cuore

Già, Mike McNamara. A 71 anni la passione è quella di sempre. Colui che conquistò un titolo svizzero quale giocatore e assistente allenatore con il Lugano di John Slettvoll sembra più motivato che mai. «Il Ticino è sempre rimasto nel mio cuore e in quello di mia moglie. E ho sempre guardato con tantissimo interesse al cammino delle squadre ticinesi, mantenendo molti contatti nel vostro cantone, in particolare con Hnat Domenichelli. Ormai da tempo il io ruolo è quello del formatore, amo contribuire allo sviluppo dei giovani giocatori. E qui vedo tanti ragazzi promettenti. Questo mi interessa: avere la possibilità di lavorare con giovani motivati, che vogliono dare il massimo per ritagliarsi poi uno spazio in NL. Mi piacciono la filosofia e il progetto dei Ticino Rockets e sento che qui ci sono davvero le condizioni per lavorare bene».