Per l'Ambrì è una boccata di serenità, ora servono risposte dall'alto

Togliere spazio e tempo all’avversario. Vi suona familiare? Ebbene sì: mettendo in pratica quello che per oltre otto anni è stato un chiodo fisso di Luca Cereda, ieri l’Ambrì Piotta di Eric Landry e René Matte ha annichilito gli ZSC Lions, trovando la seconda vittoria piena consecutiva (non capitava addirittura dallo scorso 27 febbraio) e chiudendo al meglio una delle settimane più cupe della sua storia. Ventiquattro ore dopo aver battuto faticosamente l’Ajoie alla Gottardo Arena, in una serata emotivamente complicata, tra striscioni e cori pro «Duke & Luke» e contestazioni ai vertici societari, capitan Dario Bürgler e compagni si sono presentati alla SwissLife Arena con fiducia e serenità, disputando la partita più solida e matura della loro stagione.
Senza forzare
Quella di ieri è stata una gara interpretata con calma e intelligenza, senza forzature, senza rischi inutili, senza quegli errori individuali che sono costati fin troppi punti nel primo mese di campionato. L’Ambrì Piotta ha saputo pazientare, aspettando i momenti propizi per cercare la giocata importante. I campioni svizzeri e d’Europa – oggettivamente irriconoscibili ad eccezione di Denis Malgin – non ci hanno capito praticamente nulla. Solo nel finale del primo tempo, dopo aver trovato l’1-1, sono riusciti a mettere sotto pressione la difesa leventinese. In quei frangenti, così come nell’assedio finale, a mettersi in evidenza è stato Gilles Senn. Significativo, quasi a voler sottolineare l’importanza del lavoro collettivo, è il fatto che a segnare la rete della vittoria sia stato il tredicesimo attaccante, Lukas Landry, al suo primo gol in National League. Un bellissimo regalo per papà Eric, sorridente in panchina. «È stata una prestazione eccellente, i ragazzi hanno lasciato tutto quello che avevano sul ghiaccio, sacrificandosi gli uni per gli altri e per il bene del gruppo», ha detto coach Landry ai microfoni di TeleTicino. «Dopo le forti emozioni di venerdì – ha aggiunto l’allenatore – volevamo venire a Zurigo per giocare in modo molto semplice, da squadra, e ci siamo riusciti benissimo».
Verso la conferma?
E adesso? Sul futuro della guida tecnica, il québécois non si è sbottonato: «Io e René Matte siamo qui per aiutare e sostenere i ragazzi, poi vedremo cosa succederà». Ai vertici societari restano tante gatte da pelare, tante decisioni importanti da prendere, ma nel frattempo la squadra, almeno lei, è tornata ad agire con lucidità. E soprattutto a respirare. È ancora troppo presto per parlare di svolta, di rinascita, di profondo cambiamento. I due coach ad interim, che a questo punto potrebbero anche restare al timone, hanno scelto la strada della continuità, confermando in sostanza l’ultimo line-up messo in pista dal «Cere» contro il Davos. Cosa è cambiato, quindi? Semplicemente, i giocatori hanno fatto dei passi avanti sul piano della concentrazione e della compattezza. È solo così che si esce da una crisi: non con la fantasia e lo spettacolo, ma con i sacrifici per il bene comune e con lo sforzo collettivo. Il box-play visto ieri, ad esempio, è stato impeccabile. Se questa sia stata solo una logica reazione al terremoto di mercoledì o se sotto sotto ci sia qualcosa di più profondo, non è dato sapere. Lo diranno le prossime gare.
Risposte dall’alto
«Possiamo battere chiunque, ma per riuscirci dobbiamo trovare il modo giusto», ha detto Eric Landry. I prossimi due test, venerdì in casa contro il Langnau e sabato a Kloten, saranno due scontri diretti importanti, visto che stiamo parlando della nona e della decima della classifica. In un amen, l’Ambrì potrebbe trovarsi attaccato alla zona play-in, ora distante solo 4 punti, o addirittura all’interno. In vista di un weekend così importante, ci si augura che dal CdA arrivino finalmente messaggi coerenti. Il gruppo ha reagito bene, ma ora servono risposte chiare e stabilità. Chi allenerà la squadra fino a fine stagione? Chi si occuperà delle trattative di mercato? La dirigenza – l’aggiornamento è di questa sera – continuerà a non rilasciare dichiarazioni. Da domani cambierà però il protocollo per le interviste, che saranno nuovamente concesse alla vigilia del match e nel dopo partita, ma solo con persone (staff e giocatori) scelte dal club e solo con domande di natura tecnica e sportiva. La vera serenità deve ancora attendere.